Anche in rete la reputazione è una cosa seria

Siamo tutti connessi, sempre. E condividiamo, commentiamo, pubblichiamo foto, video. Ci lanciamo in recensioni, critiche, suggerimenti. E di tutto rimane traccia. Così la start up Travel Appeal, per oltre diciotto mesi, è andata a curiosare fra 82mila strutture, 3 milioni di recensioni, 8 milioni di giudizi e quasi 90mila conversazioni sui social per stilare la classifica definitiva delle dieci città italiane con la migliore reputazione in rete (pubblicata nello scorso aprile).

Una classifica che vede ad esempio Milano all’ultimo posto e Catania al primo. “Milano è in fondo alla classifica non per caso. Ci si aspetta molto da una città così votata al business e agli affari. Ad esempio pare assurdo ai viaggiatori che negli hotel venga fatto ancora pagare a parte il Wi-Fi. È come se si facesse pagare l’acqua calda a parte” si legge nelle note che accompagnano la ricerca, nelle parole di Mirko Lalli, fondatore di Travel Appeal.

Insomma, Catania è al primo post un indice di appeal dell’81,28 per cento, seguita da Napoli, città della quale si apprezzano il personale di hotel e ristoranti (91,09 per cento) e per qualità della ristorazione (84,77 per cento). L’appeal totale di Napoli è 80,86 per cento. La classifica prosegue con Firenze (80,77 per cento), Bologna (80,19 per cento) e Trieste (79,97 per cento). Poi c’è Torino con il suo indice di appeal del 79,78 per cento: la città è seconda in classifica per l’apprezzamento sul personale ricettivo. E ancora Genova: indice di appeal, 79,45 per cento, ma all’ultimo posto della sezione dedicata ai servizi ricreativi nelle strutture ricettive. Roma è fra le ultime con un indice del 78,55 per cento, per non dire di Venezia, che secondo i commenti analizzati non brilla per estetica delle strutture ricettive e ha un appeal generale del 78,53 per cento. Ultima, Milano con indice di appeal del 76,24 per cento. La città chiude la classifica anche per i commenti sul personale delle strutture ricettive (81,07 per cento) e qualità della ristorazione (66,67 per cento).

Sempre secondo il fondatore della start up: “Catania e Napoli stravincono per il calore umano, si vede bene dai cluster analizzati che il rapporto umano fa superare criticità delle strutture che ancora esistono. Ma si è più disposti a chiudere un occhio”.

(Nella foto: Statua dell’Elefante a Catania, Wikipedia)

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Autore: Alessandro Ricci

Pescara, 1974. Giornalista free lance, inizia con Il Messaggero Abruzzo nel 1994. Collabora nel tempo con testate regionali e nazionali, cura l'ufficio stampa per enti pubblici e privati in particolare nel settore viaggi e turismo. Nel 2007 avvia il progetto Borracce di poesia - La bici per il verso giusto. Il tutto nel segno della curiosità e della conoscenza.

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