Come si traduce Expo?

Paese che vai, convegno che frequenti, traduzione che trovi. Chiunque abbia avuto anche una piccola esperienza di lavoro all’estero, ma di un paio di giorni proprio da qualche parte fuori dal proprio Paese e ha avuto necessità della traduzione simultanea, ha goduto delle fantastiche cuffiette. Chiunque si sia imbattuto nel sito di presentazione di un evento si è reso conto, sapendone un po’, del livello di cura nella traduzione. Non in Italia, non all’Expo.

E insomma è successo che durante la cerimonia di presentazione dell’Expo 2015, era sabato 7 febbraio 2015 a Milano, c’erano ospiti di delegazioni “straniere” che vagavano alla ricerca delle cuffiette. Che non c’erano. Ma non è che non ci fossero le cuffiette come oggetto, proprio non era stato pensato il servizio di traduzione simultanea. E anche il materiale distribuito era solo in italiano.

La notizia rimbalza da giorni a sottolineare l’ennesima figura. E vabbè capita, alla fine si aggiusta che ci vuoi fare. E vabbè. Però dalle cronache emerge anche un’altra, diciamo, leggerezza che non ti aspetti da un evento internazionale. Quella delle traduzioni sul sito ufficiale. Dall’italiano all’inglese e al francese.

Sul sito di Expo 2015 ci sono cose che non sembrano «fatte da una persona». Un lavoro che «non è stato fatto da un traduttore professionista». Lo dice il presidente dell’Aiti (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti) come riportato dall’Adnkronos. E ancora: «Solo in pochi capiscono l’importanza di avere la traduzione di un sito nella lingua straniera che abbia un potere comunicativo analogo a quello della lingua di partenza, nel nostro caso l’italiano… incide sull’immagine che si dà dell’Italia». Intervistato dal Corriere della Sera, Antoine Boissier, insegnante all’Institut Français, ha commentato così la cosa: «È inaccettabile, i miei studenti sono scandalizzati. Molti di loro avrebbero fatto meglio».

Che stanchezza.

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Autore: Alessandro Ricci

Pescara, 1974. Giornalista free lance, inizia con Il Messaggero Abruzzo nel 1994. Collabora nel tempo con testate regionali e nazionali, cura l'ufficio stampa per enti pubblici e privati in particolare nel settore viaggi e turismo. Nel 2007 avvia il progetto Borracce di poesia - La bici per il verso giusto. Il tutto nel segno della curiosità e della conoscenza.

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