Dimmi se sei felice

C’è un piccolo stato, sulla catena Himalayana, dove il prodotto interno lordo non è preso in grande considerazione, mentre di grande importanza è il FIL o meglio la Felicità interna Lorda.

Qui il Governo, invece di fornire servizi materiali, come fanno tutti, cerca di porre le basi perché ognuno si concentri nella personale ricerca della felicità attraverso gli insegnamenti buddisti.

Il Bhutan, minuscolo paese asiatico, è uno dei posti più isolati della Terra ed anche una delle nazioni più povere, eppure compare tra le dieci mondiali “più felici”.

Nonostante le scarsissime risorse, infatti, non esiste malnutrizione, né analfabetismo, la corruzione pubblica è sconosciuta, violenza e criminalità sono insignificanti e il popolo adora il suo re.

La politica del FIL è stata introdotta nel 1972 e parte dal presupposto, evidentemente sconosciuto alle grandi potenze, che il tentativo di far crescere il PIL, basato su valori materiali, danneggia la qualità di vita della popolazione.

Per questo sono tenute in considerazione, o meglio misurate, la preservazione delle tradizioni nazionali, dell’ambiente, la crescita economica e il buon governo. E grazie a questa filosofia, sembra che in Bhutan si possa vivere felici con un salario medio di circa ottanta euro.

Grande quanto la Lombardia e il Piemonte messi insieme, questo stato ha oltre il 72% della superficie ricoperta da foreste, trentaquattro fiumi pulitissimi e una biodiversità impressionante a dimostrazione che la difesa dell’ambiente possa essere attuata.

Il buon governo è garantito da una suddivisione in venti distretti con a capo un’antica fortezza usata come sede amministrativa; mentre la difesa delle tradizioni è testimoniata da circa duemila templi e monasteri presenti sul territorio. Le case di legno, che inalberano totem in omaggio al dio della fertilità, sono un tratto tipico della cultura del paese; l’edilizia non è preceduta da progetti specifici, salvo quello di consultare gli astri prima di iniziare i lavori con risultati straordinari: le costruzioni sono in piedi da circa 900 anni.

Nelle scuole è insegnato il FIL o GNH (Gross National Happiness), e l’ultima tendenza, è quella di un insegnamento “verde”, di pratiche sostenibili, che secondo le autorità, riflette la filosofia della contentezza.

E’ un modello, questo, fondamentalmente in contrasto con il modello tradizionale di libera crescita economica seguita da gran parte del mondo.

“Lo sviluppo del PIL è un modello che spinge la crescita infinita su un pianeta con risorse limitate, portando l’umanità a un auto-annientamento. Ma questo corso può essere modificato utilizzando la Felicità Nazionale Lorda, sia come standard di misura sia come modello economicamente e culturalmente sostenibile di sviluppo”. Ha affermato l’ambasciatore del Paese.

I quattro punti su cui è basato il FIL comprendono nove categorie di riferimento, per un totale di settantadue indicatori. Essi includono aspetti “oggettivi” e “soggettivi” della valutazione del benessere economico: utilizzo del tempo; benessere psicologico; stato di salute; vitalità della comunità; varietà culturale; livello d’istruzione; tenore di vita; buon governo; varietà ambientale.  L’indice è stato sviluppato in modo da riflettere la felicità complessiva del popolo bhutanese. E’ uno strumento d’immaginazione sia dei cittadini sia della politica, utilizzato nello sviluppo di ricerca, così come nelle decisioni di politica essendo stato incorporato nella pianificazione e nei processi decisionali. In base ad esso, oggi più del 66% della popolazione, è “sufficientemente felice e secondo l’Economist, nel 2013 il Bhutan sarà il paese, dove ci sarà sicuramente una crescita economica.

La felicità può essere perseguita, cominciando dagli aspetti personali. E allora, qual è il valore del tuo FIL?

 

 

 

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