Eco, bio: che confusione!

Una decina di giorni fa ho chiesto alle persone che frequentano  la fanpage Saicosatispalmi: cosa vi aspettate da un cosmetico ecobio?

La curiosità di avere un confronto con chi tenta di fare scelte eco nella sua quotidianità e nel suo piccolo, mi è sorta perché la confusione riguardo tutti i cosmetici, soprattutto quelli eco, è ancora tanta. Vorrei qui chiarire i termini di ciò di cui stiamo parlando.

Non esiste una terminologia ufficiale per definire ciò che abitualmente viene definito da consumatori e dagli stessi operatori come “ecobio”. Il termine “ecobio” è però entrato in uso per definire tutti quei cosmetici che non contengono petrolati, siliconi, peg, ppg, determinati tipi di conservanti e altri ingredienti vietati dai vari disciplinari di cosmesi “verde”.

In realtà dovremmo imparare che:

Eco = ecologico, che ha un impatto ambientale inferiore ad uno tradizionale.

Bio = biologico, che contiene ingredienti da agricoltura biologica.

E’ chiaro che avere un cosmetico sia eco sia bio è la cosa migliore 🙂

Ma facciamo qualche esempio concreto: un bagnoschiuma non può essere completamente bio. I tensioattivi, ovvero gli ingredienti lavanti che costituiscono la percentuale più elevata dei prodotti a risciacquo quali shampoo, bagnoschiuma, saponi liquidi, detergenti intimi eccetera, sono composti da molecole ottenute con procedimenti chimici. Ciò che è importante è che derivino da ingredienti vegetali, anziché dal petrolio. Così, ci sono tensioattivi che hanno un impatto ambientale e una tossicità per gli organismi acquatici inferiore.

Quindi il nostro bagnoschiuma non può essere completamente bio, può però essere ecologico e può contenere estratti vegetali, quelli sì, biologici.

In altri termini il “bio” riguarda estratti vegetali, oli vegetali, oli essenziali, tutto ciò che deriva direttamente dalla pianta senza manipolazioni: una mandorla viene spremuta ed ecco il suo olio; una pianta seccata e polverizzata ed ecco il suo estratto, e così via. Un olio per il corpo può essere completamente biologico, se composto da oli vegetali ottenuti da piante coltivate in modo biologico.

Non tutti i prodotti definiti “ecobio” sono sia eco sia bio. Il nostro bagnoschiuma composto di tensioattivi derivati da un’elaborazione chimica di meterie prime vegetali, può essere più ecologico dell’olio per il corpo fatto con materia prima completamente biologica, perché lo sapete anche voi quanto l’olio inquini se versato negli scarichi domestici…

Questo non deve però scoraggiarci ed indurci a pensare che allora tutta la cosmesi, tradizionale e non, sia uguale. Non lo è! La “chimica verde” sta facendo passi da gigante. Tutto è migliorabile, ma noi possiamo partire da ciò che è sicuramente meglio per noi e per l’ambiente. Le certificazioni possono aiutare le nostre scelte.

Un ultima avvertenza: diffidiamo dei prodotti che hanno “bio” nel nome. Controlliamo se c’è la presenza di una certificazione e se nell’elenco degli ingredienti ci sono degli asterischi che vengono riportati alla dicitura “da agricoltura biologica”. In mancanza di queste caratteristiche, nel migliore dei casi il prodotto potrà certamente essere privo delle sostanze peggiori, ma definirlo “bio” è sicuramente un’operazione di marketing. Nel peggiore dei casi, il prodotto sarà assolutamente convenzionale, quindi molto lontano da una filosofia “ecobio”.

 

 
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4 thoughts on “Eco, bio: che confusione!

  1. Giorgia

    Quindi anche gli oli vegetali biologici contenuti nei cosmetici inquinano l’ambiente pur avendo il semaforo verde del Biodizionario? Vale lo stesso per gli oli essenziali biologici? E quali altri componenti dell’INCI di un cosmetico eco-bio
    risultano inquinanti nonostante la loro derivazione biologica? Grazie mille.

    Reply
    1. Barbara Righini

      Ciao Giorgia, l’olio inquina se lo buttiamo puro, così com’è, nel lavandino. Non se ce lo mettiamo addosso 🙂
      Per la seconda domanda, bisognerebbe vedere prodotto per prodotto e non è il mio campo. Quello che dev’essere chiaro, è che qualsiasi prodotto ha un impatto, anche noi come esseri umani ce l’abbiamo per il solo fatto di essere vivi. Quindi la prima cosa è consumare con oculatezza. Un abbraccio.

      Reply
      1. Giorgia

        Ah ok…meno male! Però on line ho letto che il processo di estrazione degli oli vetetali ( in riferimento a quello di rosa mosqueta) è comunque inquinante per l’ ambiente? Tu cosa ne dici?
        Grazie e complimenti per la tua dedizione all’ eco-bio!!!

        Reply
        1. Barbara Righini

          Credo che dipenda dall’azienda, è auspicabile una maggiore attenzione a tutta la filiera anche da parte delle certificazioni e speriamo quindi che sia il prossimo step 🙂
          Grazie del tuo intervento e buon 2015 già che ci siamo! 🙂

          Reply

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