Gli occhiali del counselor

Certo…ogni vero counselor dovrebbe saper usare tanti occhiali, per svolgere il suo lavoro al meglio.

Il counselor è un professionista che si dedica alla relazione d’aiuto, per sostenere e facilitare chi sta affrontando un momento di disagio o vuole migliorare la propria condizione di vita.

Questo può avvenire in una situazione individuale o di gruppo, anche in contesti di formazione negli ambiti più vari.

Il rapporto che solitamente instaura è basato sull’empatia, quindi ponendosi sullo stesso piano della persona che ha di fronte cercherà di far emergere le sue caratteristiche e le sue difficoltà, con una importante accoglienza anche per il sentire e i tempi dell’altro, che sarà il protagonista.

Per fare ciò inizialmente il counselor indossa degli occhiali neutri, con lo scopo di non interpretare i vissuti e le difficoltà che gli vengono raccontati con il suo personale approccio alla vita.

Poi attraverso un ascolto molto attento (definito ascolto attivo), che in pratica va ben oltre il semplice e comune “ sentire le parole dell’interlocutore”, e che rappresenta uno strumento fondamentale del suo intervento, inizierà ad entrare nel mondo altrui.

In punta di piedi…

Saranno infatti necessari grande rispetto e delicatezza verso il prezioso, e in parte fragile, universo interiore di ogni persona.

Per consentirle anche di affidarsi gradualmente ed essere aiutata.

Il facilitatore potrà “leggere” quella persona attraverso un’osservazione a tutto tondo: le sue parole, i suoi gesti, i suoi silenzi, le sue espressioni, i suoi tempi, gli serviranno per conoscere quel mondo diverso, attraverso un’attenzione totale e costante.

Inoltre dovrà indossare gli occhiali dell’altro durante l’incontro, ovvero riuscire a guardare e percepire dal suo punto di vista, per comprendere le sue difficoltà, le sue vulnerabilità e i suoi bisogni.

Poi in seguito, grazie all’ambiente “protetto” creato, che avviene in primis sospendendo ogni forma di giudizio, il counselor lo faciliterà nel focalizzare le sue personali risorse.

Queste sembrano spesso inesistenti o introvabili per chi è coinvolto in fasi difficili o in passaggi cruciali della vita.

Facilmente ci si può sentire deboli, impotenti, frustrati, vulnerabili, delusi, scoraggiati…magari con la sensazione di trovarsi in un vicolo cieco.

In realtà esiste una possibilità alternativa e ci sono delle potenzialità (forse inesplorate) in qualsiasi situazione complicata, o persino dolorosa; e non perché questo professionista si ostini ad inforcare degli occhiali rosa, con un ottimismo esagerato, e a dipingere tutto migliore di come viene percepito.

Ma invece aiutando chi ha di fronte ad allargare la prospettiva che gli è abituale, ampliando la sua visione per cogliere le tante risorse emozionali e mentali che esistono in noi, attraverso uno spostamento dal punto di vista e dalle emozioni che lo hanno condotto fin lì.

Trovo certamente impegnativo, ma anche un indiscutibile privilegio, poter facilitare qualcuno nella ricerca degli occhiali che gli permettono di focalizzare e scegliere il meglio per la sua vita in una certa fase.

E dopo oltre dodici anni, personalmente continuo a fare questa professione con crescente coinvolgimento, e con la costante motivazione di poter condividere molti piccoli, grandi panorami interiori, portando un contributo verso la destinazione più benefica per l’altro.

 

Sentire è facile perché esercizio dell’udito, ma ascoltare è un’arte perché si ascolta anche con lo sguardo, con il cuore, con l’intelligenza”

Enzo Bianchi

 

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Autore: Alessandra Caroli

È counselor relazionale ad indirizzo mediacomunicativo ed educatrice professionale. Per Avalon si dedica da anni ad attività di counseling, tutoring e organizzazione di eventi. Coordina le attività didattiche ed è parte del corpo docente della Scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione. Si occupa di counseling e formazione in contesti pubblici e privati, con un’esperienza decennale in ambito sociale, attraverso progetti di riabilitazione per la disabilità psico-fisica di adulti e bambini e di sostegno alle famiglie. Da sempre ama approfondire la conoscenza di luoghi e culture diverse, unendo quindi il viaggio fuori al viaggio dentro di sé. Con entusiasmo, attraverso la rubrica “Il punto di vista del counselor”, si occupa di sostenere e divulgare questo approccio alla crescita personale e di favorire nel lettore un ampliamento delle prospettive nell’affrontare la quotidianità.

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