Scendono bei fiocchi e allora anima il paese, raccoglie una ventina di persone e insieme si divertono a fare pupazzi di neve. Grandi e ragazzini di fonte alla libreria, per la scalinata coperta di bianco, per un pomeriggio che richiama memorie di tempi che sembrano secoli fa e invece sono l’altro ieri e che, ai più piccoli, consegnano quelli che saranno ricordi bellissimi. Poi un altro momento lo chiami e tutto felice racconta che sta andando al foyer del rinato teatro comunale di Popoli (Pe) per un’allestimento di libri. Sfogli la pagina Facebook ed ecco l’annuncio del nuovo servizio A caccia di libri, per la ricerca di titoli che non si trovano più. E ancora, la presentazione del libro di Ezio Colanzi su un viaggio in bici fra i paesi abbandonati d’Abruzzo organizzata nelle grotte di San Benedetto in Perillis (Aq), le cene letterarie, con libri e cucina a tema, come quella con Alessio Romano dedicata al Portogallo.

Un po’ temeva che non avrebbe passato l’inverno, Paolo Fiorucci, che dopo tante peripezie lavorative ha scelto la via più assurda, almeno stando alla logica. Che qui però perde a tavolino. Dopo anni come portiere di notte in un hotel nel paese in provincia di Pescara – e dopo, tante altre cose – nell’estate 2018 decide di aprire una libreria in un centro storico in via di spopolamento. Dove insieme al vento che passa per le epiche gole di Popoli, arriva il rombo dell’autostrada che scorre vicina. Un posto di vita, con le sorgenti del fiume che spunta fuori da sotto Colle di Capo Pescara, con l’acqua che arriva dal bacino di Campo Imperatore fino ad incontrare la roccia impermeabile della Majella. Tutto scorre, da queste parti.

E quindi da operaio tessile, fino al lavoro in un negozio di ottica e anche in una fabbrica di pantofole e anche dopo aver indossato il vestito di Babbo Natale in un centro commerciale, eccolo lì nei suoi pochi metri quadrati dove le storie fanno fatica a contenersi, il 35enne che per tutti è oramai Il libraio di notte.

Tanta letteratura di viaggio e abruzzesistica, poesia, narrativa, arte. Ma il libraio non è contento se non si inventa mille cose insieme e allora ecco l’annuncio per la primavera, quando la neve che si scioglie ingrosserà il fiume, quando si potrà camminare e pedalare fra i tanti percorsi intorno, fra le sorgenti, i colli e gli accenni di montagna. In arrivo il turismo libraio per passare del tempo in compagnia degli autori, ma non certo seduti al chiuso: camminando, in sella alla bici, condividendo momenti, spazi ed emozioni. Unendo il libro oggetto e il suo contenuto al paesaggio, perché va bene che scripta manent ma per fortuna verba volant.

E niente di meglio che affidare le parole alla forra instancabilmente battuta dal vento, attraversata dal fiume Pescara e Tirino, fra le valli del Pescara, dell’Aterno e del Sagittario. Località detta in passato anche Chiave dei tre Abruzzi per la sua posizione di collegamento fra Adriatico e Tirreno, fra le tre province abruzzesi. Luogo di passaggio e di sosta, come ricorda la Taverna ducale, che oggi è lì – come esempio di architettura medievale – come la vedevano ai tempi del duca di Popoli, Giovanni Cantelmo, che la fece edificare tra il 1333 e il 1337.

E col tempo che fa assaporare il suo passaggio, ecco un’altra novità ancora. “Sto avviando una collaborazione con l’editore Riccardo Condò di Popoli, per diventare il direttore di una collana che si chiamerà proprio Il libraio di notte – racconta Paolo Fiorucci -. Volevo aprire io una casa editrice ma poi mi sono detto che i mestieri vanno rispettati e ognuno deve fare il suo. Quindi c’è questa casa editrice che mi aiuterà, ci saranno un paio di titoli l’anno. Curerò in particolare la parte finale di distribuzione e presentazione”.

Passando da queste parti, c’è da rallentare, scoprire la scalinata della Chiesa della SS. Trinità e dedicare tempo a questa storia e a tutto ciò che le scorre intorno.