Il pesce fuor d’acqua che trova il suo canale

Nel mondo ci sono persone che anche quando la vita si imbizzarrisce, mantengono la convinzione che un pensiero positivo sia il miglior modo per proseguire ed evolversi. 

Al netto dei dispiaceri, dei dolori, questa convinzione – che gli viene naturale – non solo la portano avanti ma la applicano al quotidiano. Un po’ alla maniera di quel “Praticate gentilezza a casaccio, e atti di bellezza privi di senso” come recita la frase senza autore divenuta celebre in questi nostri tempi di condivisione social. E però se un “mi piace” può aiutare, non basta, serve azione. Quella che dà concretezza all’ispirazione.

Ecco quindi una piacevole chiacchierata, un pomeriggio di un settembre soleggiato, con chi un po’ di cose ne ha vissute, ma le racconta senza vantarsene. E che ne ha passate anche, con fra i racconti di vita pieghe difficili da stirare. Un passato importante da Dj e con la ricerca insistente, impellente, di fare ciò che più desidera. 

Lui è Francesco Capodaglio (nella foto), oggi quarantenne che si è reinventato venditore online di materiale elettrico, prima ai piatti a far ballare persone e con passaggi importanti nel mondo dello spettacolo. 

Una persona che a 14 anni già lavora come Dj – procurando anche la pubblicità all’emittente che lo ospita, sperimentando notevoli doti da commerciale, utilissime poi nel corso della vita – per poi arrivare a fare serate nelle migliori e più conosciute discoteche italiane. Un ragazzino che ai tempi delle prime volte che andava a mettere musica si presentava con l’Apetta guidata da un amico per poi, essendo minorenne, arrivare a trovare addirittura un accompagnatore che guidasse per lui, pagato ovviamente.

Un vulcano, senza sosta, che quando si mette in mente una cosa la fa. Come quando invia una mail a Uomini e donne, chiudendo con un «Che il sole sia con voi» e viene immediatamente chiamato e invitato in trasmissione. «È la positività del sole, della sua luce» commenta Francesco Capodaglio.
Nato a Napoli, papà carabiniere, l’infanzia ad Agnone. Esperienze non felicissime, al limite di quello che oggi chiameremmo bullismo. «Mi sono rifugiato nella musica, nelle prime sperimentazioni – aggiunge il protagonista di questo racconto, senza mai perdere il sorriso -. Sono stato il primo ragazzino ad avere il Vic 20 ad Agnone. Ho goduto della fortuna di poter comperare radio ultimo modello dal catalogo allora riservato ai Carabinieri».

E sempre cambi su cambi, come poi il trasferimento del padre a Bucchianico in provincia di Chieti. «E chi ci fermava – prosegue Francesco Capodaglio -. Organizzavo feste, scampagnate. Ci siamo costruiti con i miei amici le casse per le feste come fossimo falegnami. Mi piaceva proprio».

E partendo dalla mitica Radio Ketchup, poi, l’invenzione negli anni ’90 degli School Party, con serate con la partecipazione di fino a 5mila persone. E il passaggio a Match Music, fino alle serate a Riccione. «Organizzavo i bus dall’Abruzzo con un pacchetto tutto incluso, dalla discoteca al pernottamento. Riempivo due hotel!». 

Passaggi di vita. Che oggi sono un’eco che fa tornare indietro la voglia di riprendere in mano le redini del destino, un po’ frastornato dagli accadimenti nel suo corso.

«Perché mi piace il lavoro che ho sempre fatto – aggiunge Francesco Capodaglio – e perché mi piace il fatto che ai miei eventi le persone siano sempre state bene. Ho sempre trasmesso positività, è facile, basta poco. Continuo a chiedermi perché in giro le persone siano sempre cupe e insoddisfatte. Cosa costa un buongiorno, un sorriso? Ho voglia di continuare a condividere tutta questa bellezza con persone che incontro lungo il cammino, di tornare a fare quello che facevo prima».

Senza dimenticare, nel frattempo, l’amore per gli animali e il volontariato. «Ognuno di noi può fare qualcosa per gli altri – aggiunge l’ex Dj -. Per strada si vedono coppie che non si guardano in faccia, che non giocano con i bambini. Tutti pensano solo a prendere e a mettere zizzania. Cosa costa una parola bella? Cosa costa far sorridere le persone e donare un pensiero positivo?». 

Una somma di storie, un desiderio d’aria. Nella vita ci sono persone che anche quando la vita si imbizzarrisce, non hanno paura di seguire il proprio sogno.

«Non può essere notte a vita – conclude Francesco Capodaglio -. Bisogna diffondere gioia e trovare il tempo per fare le cose che si desiderano davvero».

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Autore: Alessandro Ricci

Pescara, 1974. Giornalista free lance, inizia con Il Messaggero Abruzzo nel 1994. Collabora nel tempo con testate regionali e nazionali, cura l'ufficio stampa per enti pubblici e privati in particolare nel settore viaggi e turismo. Nel 2007 avvia il progetto Borracce di poesia - La bici per il verso giusto. Il tutto nel segno della curiosità e della conoscenza.

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