La bellezza secondo il mio gatto

Qualche giorno fa, il mio gatto è saltato sul tavolo e si è messo proprio davanti al mio laptop, aperto su questa pagina. Ho pensato “se potesse scriverlo lui un articolo per Avalon!”, e mi sono fatta una risata.

Pensandoci bene… se potesse scriverlo lui, cosa scriverebbe? Ercolino, se ti chiedessi cos’è la bellezza, cosa mi risponderesti?

Sono certa che mi guarderebbe con gli occhioni sornioni, e arricciando le vibrisse, direbbe così:

Umana, che domanda strana. E’ come se ti chiedessi cosa è naturale. Naturale è natura, la natura è bellezza. Ovviamente, cara umana, anche noi felini abbiamo i nostri gusti.

Iniziamo: la bellezza è un pisolino al sole. Ma è ancora più bello se quel sole è uno spicchietto che entra dalla finestra e riempie giusto un angolino, così che io possa sdraiarmi proprio in quel piccolo spazio. Sai, scoprire piccoli luoghi comodi e perfetti è un talento naturale di noi gatti, non è bellissimo?

Bellezza è lisciarmi il pelo. Con assoluta dedizione, perché noi gatti, razza della quale mi ritengo esemplare sopraffino, scusa se è poco, eccelliamo. Il nostro manto è lucido perché gli dedichiamo il giusto tempo e tanto amore. Bellezza sono anche zampe agili e la capacità di saltare sui mobili. O su un albero, se si è gatti da esterno!

Non è poi assolutamente bello annusarsi e strusciarsi? Anzi umana, vieni un po’ qui che ho voglia di strusciare il mio muso contro il tuo naso. Bellezza è grattarsi. Sìsì, grattarsi dietro le orecchie, una vera goduria.

Bellezza è giocare. Correre e sgroppare, ma anche fare la lotta. Senza usare gli artigli. Ma bellezza è anche la caccia e lì gli artigli servono e sono stupendi! Non trovi?

In sintesi, cara umana, per un felino come me la bellezza è esserci. Non nel senso di esistere, come sono sicuro pensiate voi umani! Ma nel senso di essere presenti in ogni attimo, stare nel qui ed ora, come alcuni di voi dicono.

Quando sono nel qui ed ora è tutto possibile. Posso dormire come un sasso e svegliarmi arzillo perché ho sentito il suono del barattolo delle crocchette. Posso fare le fusa e due secondi dopo stancarmi e passare ad altro. Posso meravigliarmi ogni giorno delle più piccole cose: avrai notato umana, quanto noi gatti siamo curiosi! Bellezza è stare nel presente e godere di ogni attimo.

Questa è la bellezza per un gatto. E adesso umana scusami, ma ho da schiacciare un pisolino…

Questo mi insegna il mio gatto. Come direbbe lui: scusate se è poco. Osservandolo imparo il gioco e l’istinto. Parti di noi che il contesto socio-culturale in cui viviamo tende a mortificare. Eppure senza l’istinto saremmo morti. Non sapremmo distinguere il pericolo. L’istinto ci riconnette al corpo, che ci segnala cosa va e cosa non va.

Mi piace iniziare la giornata dedicando al mio corpo un pensiero pieno d’amore. Grazie di esserci, grazie di servirmi. Grazie perché mi mandi segnali. Scusa se qualche volta non li colgo, ma imparerò.

La bellezza del corpo è fuori dal tempo, fuori dalle mode. E’ intrinseca. Il corpo è il custode servente della nostra anima. Il tramite con cui possiamo avere il nostro spazio nel mondo.

Il mio gatto è uno specchio perfetto per tutto questo. Mi rammenta la mia parte ani-male, da onorare e rispettare come tutte le altre parti di me.

 

 

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