La Dynamo che illumina Bologna

Quattrocento metri quadri dedicati alla bicicletta, duecentocinquanta posti-bici custoditi, per sedici ore al giorno di apertura al pubblico. Ecco i numeri della velostazione, che però non è “solo” un posto dove far accomodare la bicicletta al sicuro e in ottima compagnia: è anche e verrebbe da dire soprattutto un posto di socialità, di incontro e di ispirazione. Una traccia da seguire, come quella del logo che ricordando i segni lasciati dalle impronte digitali crea il nome, appunto: Dynamo. Come delle nuove vie da percorrere nel nome della bicicletta. Un percorso urbano, un’idea realizzata grazie alla tenacia e al bando Incredibol con il quale il Comune di Bologna mette a disposizione il sottoscala del Pincio per ospitare la Velostazione.

«La Velostazione di Bologna offre a cittadini e turisti un’immagine della città che amiamo: spazi e arte pubblica, innovazione, socialità, efficienza e visione – spiegano gli ideatori di Dynamo -. La velostazione non è quindi solo un parcheggio, dove riparare, noleggiare, cambiare mezzo o custodire in sicurezza la propria bicicletta, ma una porta che si apre su nuove dimensioni, dove ascoltare un concerto, visitare una mostra, fermarsi a chiacchierare o a leggere un libro, ricevere informazioni o ideare un progetto».

Ideatori che sono un bel gruppone e che con Dynamo si sono inventati anche un lavoro, e quindi se gli chiedi nella vita che fai ti rispondono: project manager, bike-care manager, tour manager, events manager, business developer, venue manager, logistic manager. Perché la bicicletta non è solo quella cosa di ferro, acciaio, alluminio (ok anche carbonio a voler essere pignoli) per farsi un giretto ogni tanto: è economia, crea posti di lavoro e muove denaro.

Tutto comincia dunque nel 2012: «Un gruppo di ragazzi, ispirati dalla nascita del movimento nazionale #salvaiciclisti, fondano Salvaiciclisti-Bologna, operando sul territorio con azioni di advocacy per la mobilità nuova, ideando nuovi format e strumenti per campagne di comunicazione, eventi di promozione del ciclismo urbano e del cicloturismo di nuova generazione – proseguono da Dynamo -. Nel 2014 il gruppo organizza Bici Senza Frontiere, il primo gioco nazionale a squadre per ciclisti urbani: dall’entusiasmo di un grande evento nasce l’idea di un progetto permanente che unisca bisogni pratici a socialità, cultura e divulgazione».

I sevizi, quindi: parking, bike care (ciclofficina attrezzata e personale qualificato per ogni tipo di riparazione bici o cargo), noleggio bici e tour urbani di mezza giornata o viaggi di più giorni.

E c’è anche la marchiatura della bici: con una fresa diamantata viene inciso sul telaio della bicicletta un codice alfanumerico. L’incisione viene protetta tramite l’applicazione di uno speciale agente protettivo, accompagnata da un adesivo con funzione deterrente.

Per finire – o iniziare – con la colazione del viaggiatore, la libreria ciclabile e il bike lounge: perché i ciclisti urbani si trattano bene.

Insomma, essendo di Bologna e dintorni o passando di lì (peraltro la Velostazione è vicinissima alla Stazione Ferroviaria) un passaggio da Dynamo è d’obbligo. Per la bici e non solo.

Qui il link al sito Dynamo

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Autore: Alessandro Ricci

Pescara, 1974. Giornalista free lance, inizia con Il Messaggero Abruzzo nel 1994. Collabora nel tempo con testate regionali e nazionali, cura l'ufficio stampa per enti pubblici e privati in particolare nel settore viaggi e turismo. Nel 2007 avvia il progetto Borracce di poesia - La bici per il verso giusto. Il tutto nel segno della curiosità e della conoscenza.

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