Una mattina dell’ottobre del 1964 , due studentesse universitarie si misero alla guida di una Fiat 500, una di loro partì da Napoli, l’altra da Milano. Dopo qualche ora di viaggio si trovarono a Campi Bisenzio, un paesino vicino Firenze.
Furono le prime due persone che percorsero l’ autostrada del Sole. Il loro incontro rappresentava la rinascita e l’ unione dell’Italia. Quanta bellezza in queste due parole: rinascita e unione, già solo ascoltarle solleva da quel senso di smarrimento e angoscia, offrendoci una possibilità, consapevoli di quanto possa fare una differenza il nostro modo di osservare e vivere situazioni complesse.
Questa è la visione narrata nel romanzo epico “La strada dritta” di Francesco Pinto. Autore televisivo ed ex direttore di Rai Tre che racconta di un viaggio lungo otto anni per realizzare una delle più grandi opere che unì l’ Italia.
Una storia vera, dove la parola chiave è costruire, non solo una strada, ma costruire e credere in un sogno, certi di trovare avversità e di doverle affrontare, a volte con arguzia, a volte con coraggio.
E di coraggio ne hanno da vendere i personaggi che l’autore sceglie per questa opera, alcuni inventati altri realmente esistiti: il visionario Cova, ideatore e guida del progetto, l’operaio De Angelis, emigrato al Nord con il giuramento fatto a se stesso di completare l’ opera prima di tornare dalla sua famiglia , l’ingegnere Nigro che aveva perduto il suo onore nella campagna di Russia e voleva trovare il suo riscatto.Vite diverse, legate da quel sentimento che è in grado di intrecciare, sostenere, guidare l’amore per un sogno da realizzare per se stessi e per l’ altro.
“ Qui è tutto franoso. Non appena incominciamo a sbancare, alle prime piogge
può venire giù tutto, ed il problema non è solo questo, lavoreremo in pieno inverno,
la temperatura scenderà sottozero, e noi dovremmo continuare a lavorare”.
Ma c’è un sogno da seguire, un desiderio da realizzare, non per se stessi, ma per il futuro delle persone e si percepisce la spirale che rende uniti gli uomini attraverso un sogno fatto di scelte, calcoli matematici, coraggio di osare .
Il risultato è una lunga strada dritta, che chiunque può attraversare, un filo di connessione tra città, borghi e coscienze umane.
Un romanzo, che soprattutto in questo momento storico, diventa attuale perchè ci rimanda a quelle piccole e grandi azioni che ognuno di noi è chiamato a fare per il bene comune e per costruire quella strada che presto torneremo a percorrere, forse in un modo nuovo, ma che ci consentirà di tornare liberi.