Le notti bianche

“Era una notte incantevole, una di quelle notti, come ci possono forse capitare solo quando siamo giovani, caro lettore.”

Comincia così il racconto giovanile più famoso di Dostoevskij, Le notti bianche, edito per la prima volta su una rivista nel 1848 eppure ancora così attuale.

Il protagonista, un sognatore, come ama definirsi, si rivolge direttamente a noi per invitarci ad accompagnarlo in quello spazio surreale che, nelle regioni del Nord Europa, la notte ruba al giorno: l’ora è tarda ma la luce diurna ancora illumina le strade di una San Pietroburgo quasi deserta perché è estate e i suoi abitanti si sono spostati verso le località di mare.

Una cornice intima, un tempo sospeso,in cui il sognatore racconta di sé e delle sue fantasie plastiche, di una vita di solitudine, dei desideri sublimati e della ferrea volontà di continuare a sognare.

Ma quella notte la vita irrompe nel suo mondo fiabesco: l’incontro con una ragazza è destinato a far nascere sentimenti nuovi, a ridisegnare i confini tra il sogno e la realtà.

“Sono un sognatore; ho una vita reale talmente limitata che mi capitano momenti come questo, come adesso, tanto di rado che non posso non ripercorrere questi momenti nei miei sogni. Sognerò di voi l’intera notte, l’intera settimana, tutto l’anno.”

I due si vedono e si raccontano per quattro notti consecutive, ciascuno con il suo fardello di dolore e di sconfitte che improvvisamente può essere alleggerito.

“Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. E presto. Anche domani.”

Un racconto scorrevole e coinvolgente perché aggancia tutti in quella promessa di riscatto che sempre un innamoramento regala; quella eccitazione che ci rende impavidi verso la vita ma che spesso abbiamo difficoltà a sostenere ed alimentare.

“Invano il sognatore rovista nei suoi vecchi sogni, come fra la cenere, cercandovi una piccola scintilla per soffiarci sopra e riscaldare con il fuoco rinnovato il proprio cuore freddo, e far risorgere ciò che prima gli era così caro, che commuoveva la sua anima, che gli faceva ribollire il sangue, da strappargli le lacrime dagli occhi, così ingannandolo meravigliosamente.”

E quando un mattino le notti bianche finiranno, il sognatore saprà che ne è valsa la pena.

“Un attimo di vera beatitudine! È forse poco per riempire tutta la vita di un uomo?”

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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