“Niente di nuovo”

Le potenze economiche e finanziarie del Medioevo (  dal V sec. al XV sec dc) si chiamavano Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo e costituivano importanti realtà economiche e finanziarie oltrechè politiche, ovviamente. In particolare in Europa Il Sacro Romano Impero di proprietà  di Carlo Magno ed a seguire di Federico I detto il Barbarossa e di Federico II, detto Stupor Mundi, quest’ ultimo molto avanti rispetto ai tempi, rappresentavano la più potente multinazionale mondiale. Ad Occidente dopo il Mare Oceano vi erano aziende a livello artigianale,parenti delle civiltà precolombiane che successivamente ebbero a chiamarsi Incas Maya ed Aztecas. Ovviamente queste aziende furono  inglobate in tempi successivi  in un’ azienda maggiore chiamata Spagna.

 

Nell’Oriente estremo le arti ed i mestieri erano gestiti dalle dinastie cinesi e dalle filosofie orientali che non rappresentavano grandi interessi sul piano imprenditoriale. Sebbene Induismo , Buddismo e Taosimo, costituissero una roccaforte religiosa,  questi non entrarono mai in regime concorrenziale con la più forte potenza economica europea, come già detto.

 

In Medio Oriente andavano molto forte L’Islamismo e L’Ebraismo e L’Impero Romano d’Oriente che incorporavano in tempi successivi piccole realtà imprenditoriali come lo Zoroastrismo ed il Manicheismo.Potere politico ed economico si fondevano con il potere religioso e conseguentemente le guerre di religione, in realtà, erano dei veri e propri alibi per giustificare le occupazioni militari e le conquiste territoriali, ovviamente in regime di monopolio dei mercati. La gestione economica e finanziaria delle poche multinazionali presenti nello scenario mondiale erano dei veri e propri colossi  economico finanziario. Non entro nei particolari perchè questa non è la sede adatta anche se è doveroso segnalare che le tradizioni religiose ed i miraggi economici e finanziari erano un’ambizione a cui difficilmente il potere imprenditoriale e i saccheggi delle multinazionali poteva astenersi.

 

Ciò che risultava essere di grande impatto, era la fusione del potere temporale con il potere spirituale e l’offerta di beni e servizi che le multinazionali offrivano, comunque a basso costo, in quanto vendevano prestazioni di servizi collegati al perdono divino, alla redenzione ed alla garanzia di un posto in paradiso, cose che non erano assolutamente verificabili. Di rimando i ricavi erano notevoli, in quanto avvenivano confische, donazioni, usurpazioni e quant’altro. Peraltro i ricavi di queste multinazionali erano esentasse ed erano blindate  e protette dalle loro milizie ed eserciti.

 

Basti pensare alla cavalleria di ventura ed all’ordine monastico religioso dei Templari che con una mano salvaguardavano la loro fede e con l’altra curavano i loro interessi imprenditoriali e le loro attività finanziarie, istituendo regole religiose ma inventando contestualmente l’istituzione degli assegni, dei bonifici e delle carte di credito, insomma il credito e le banche. Dunque produzione di servizi a basso costo e ricavi elevatissimi!

 

Ovviamente il regime di monopolio, qualche volta  veniva minacciato dalla concorrenza o dai dipendenti che erano vere e proprie eresie. Allora il sistema prevalente di contrasto e di difesa, era in realtà un’azione di attacco che il più delle volte comprendeva fusioni ed incorporazioni, oltrechè rinnovamento del loro core- business. Da un lato le multinazionali utilizzavano il criterio della fusione e incorporazione, procedendo anche al sistematico abbattimento unilaterale dei debiti contratti e rinnovavano la loro produzione in altri mercati. Ma soprattutto procedevano ad una ristrutturazione interna che seguiva il seguente schema, nell’ ordine crescente:

 

1)      La persuasione

2)      L’abbraccio mortale

3)      La derisione

4)      La diffamazione

5)      L’infamia

6)      La soppressione

7)      La dispersione

 

Praticamente nulla di nuovo….

Alla prossima !

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Autore: Alfonso Recinella

Counselor relazionale ad indirizzo mediacomunicativo, ha integrato la sua formazione tecnico-scientifica con una formazione umanistica, privilegiando lo studio della filosofia nei suoi più attuali risvolti applicativi e della comunicazione. La sua esperienza sia nazionale che estera nei contesti aziendali in qualità di Senior Manager e Direttore d'impresa, si unisce al counseling specialistico, in un'ottica di sviluppo della cultura d'impresa e della valorizzazione del suo capitale intellettuale. L'utilizzo delle più aggiornate tecniche del counseling mediacomunicativo gli consente di operare ottimizzando le risorse e contribuendo alla risoluzione dei disagi interni alle organizzazioni. L'attenzione alla persona, che riveste il suo interesse primario, ha indirizzato il suo lavoro verso attività che spaziano dall'empowerment al problem Solving, dalla formazione alla didattica esperienziale. Per Avalon gestisce l'Area Sviluppo e Benessere dei contesti organizzativi e svolge attività di formazione.

One thought on ““Niente di nuovo”

  1. Stefano

    Ciao Alfonso,

    grazie e complimenti direi perfetta analisi…

    “What is great in man is that he is a bridge and not an end”

    Friedrich Nietzsche

    Ciao

    Stefano Masin

    Reply

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