Pedali, pedoni e pendolari per la Mobilità nuova

C’è quella alternativa e ancora quella sostenibile. Fino a quella dolce. Ad indicare scelte e modi “diversi” di intendere la mobilità, in particolare quella urbana. Oltre il mezzo privato, la macchina per intenderci. Innanzitutto. Ma meglio faremmo a dire: “c’erano una volta la mobilità alternativa, sostenibile e dolce”.

Sì perchè adesso arriva la Mobilità Nuova. Che unisce per la prima volta in Italia pedoni, pedali e pendolari, cominciando dalla rete e dai social network per arrivare alla prima manifestazione nazionale tematica. L’appuntamento è per il 4 maggio 2013 a Milano.

“Un’alleanza di cittadini e associazioni che chiedono che le politiche di trasporto mettano al centro i bisogni delle persone e non più soltanto il diritto all’uso dell’automobile privata – si legge nel comunicato stampa di presentazione dell’evento”. L’obiettivo della manifestazione è “indicare l’esigenza di rivedere la destinazione delle risorse economiche pubbliche sul sistema trasporti, al momento distribuite senza tenere conto delle reali esigenze di chi si sposta in Italia”.

L’intento della Mobilità Nuova è dare più peso e senso a parole, espressioni come sicurezza, salute delle persone, vivibilità delle strade, equità sociale, salvaguardia del territorio. Attraverso un’alta intermodalità “in grado di generare un considerevole risparmio sia per i singoli cittadini che per la comunità – come è scritto sempre nel comunicato stampa -. Spostamenti rapidi e coordinati, una minore incidentalità e una migliore qualità della vita hanno ricadute positive a ogni livello, dall’economia familiare fino alla spesa pubblica”.

Promotori della manifestazione e della Rete per la Mobilità Nuova sono blogger e attivisti della campagna/movimento #salvaiciclisti che lo scorso 28 aprile convocarono ai Fori Imperiali a Roma 50 mila persone, dando vita ad una bicifestazione in contemporanea con Parigi, Londra ed Edimburgo.

La manifestazione prevede il concentramento in Piazza duca d’Aosta di fronte alla Stazione Centrale a Milano, per poi altrettanto simbolicamente riprendersi le strade della città a piedi. E il giorno dopo avviare la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare “per modificare l’allocazione delle risorse pubbliche destinate alla mobilità”.  

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