“Per dieci minuti” al Covo dei Liberfili

Un confine, il senso del limite, una misura sempre difficile da trovare soprattutto perché è una soglia in continuo movimento. Se è troppo stretta ci costringe, se manca ci fa sentire smarriti.

Lo sa bene Chiara (Gamberale), protagonista e autrice del romanzo “Per dieci minuti”, che improvvisamente vede crollare tutte insieme le certezze della sua vita: il marito reclama una pausa di riflessione, la sua rubrica settimanale viene cancellata, la nuova casa non ha proprio nulla di familiare.

Tutto contribuisce a farla sentire spaesata quando, passato il momento del dolore insopportabile, anche gli “amici di salvataggio” sono tornati alle loro vite.

E allora che si fa quando non si ha più nulla da perdere? Si accetta la sfida della dottoressa T.

<<Che un giorno di dicembre – ispirata da Rudolf Steiner ed esasperata da me -, alla fine di una seduta, mi ha buttato lì, intensa e un po’ magica com’è: ”le va di fare un gioco? Per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno, faccia una cosa che non ha mai fatto.”>>

E Chiara accetta perché il gioco, benché apparentemente inutile, si presenta rassicurante: vale tutto, purché duri solo dieci minuti!

Un orizzonte certo, una regola chiara, un limite insomma, ma non è proprio questa la condizione che rende i giochi più divertenti? Ce lo insegnano i bambini che di quel confine hanno bisogno per sentirsi protetti e spesso lo mettono alla prova, ce lo insegna l’arte più sublime che si esprime attraverso una tecnica ferrea.

E noi tutti esseri umani, non siamo forse destinati al fallimento quando cerchiamo di prescindere del tutto dai nostri limiti, e non siamo benedetti ogni volta che, avendone coscienza, cerchiamo di superarli? Invasi da quell’ebbrezza sottile per l’intimo vanto di aver spostato un paletto un po’ più in là. Questa sì che è autostima!

Insomma riscoprire l’ENTUSIASMO, una parola che già mi piaceva tantissimo perché contiene una U (ho un debole per il suono della U) ma che adoro da quando ho scoperto l’etimologia: dal greco [en] dentro [thèos] dio, avere il dio dentro. Come a dire che incontriamo ciò che è divino quando abbracciamo i nostri limiti, le nostre umane fragilità.

Allora concediamoci “Per dieci minuti” in questa estate, chè sempre è una stagione che ci apre alle possibilità, di esplorare qualcosa di nuovo, fosse anche abbandonarsi ad una lettura insolita. Il risultato, come nel caso di Chiara, potrebbe sorprenderci.

Racconta i tuoi buoni propositi, se vuoi, sulla pagina facebook del Covo dei Liberfili utilizzando l’hashtag #10minutialcovo 😉

Immagine: Catching the breeze by Gina Vasquez

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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