Un mese (e più) in bicicletta

Preludio d’estate, con celebri appuntamenti e spettacoli, maggio è ora anche il mese della bicicletta. Con eventi che si susseguono dai primi fino all’ultimo week-end ed oltre. Fra incontri ormai storici e nuove entrate dalla portata notevole. Ecco un mini guida a zonzo per la Penisola.

Si parte il 4 maggio a Milano. Per assonanza, se quelli della celebre canzone del Piave erano i fanti che marciavano verso il confine italo-austriaco, qui ci sono – per la prima volta insieme – “Pedoni, pedali e pendolari” che si incontrano per la manifestazione nazionale indetta dalla Rete per la Mobilità Nuova. Parafrasando: “calmi e placidi” sì ma fino a un certo punto perchè la posta in gioco è alta. Si va all’assalto al grido di “L’Italia cambia strada”. Perchè “la Mobilità Nuova sposta i soldi per muovere le persone. La mobilità vecchia sposta le persone per muovere i soldi”. Una sferzata di contemporaneità per un Paese stagnante. Ne avevamo già scritto qui.

Pochi giorni dopo, il 9 maggio, arriva il “Giretto d’Italia” organizzato da Fiab-Federazione italiana amici della bicicletta, Legambiente e Città in bici. Un check-point nelle strade di ventitré comuni italiani conta quante persone usano la bici per gli spostamenti quotidiani. Aderiscono: Bologna, Bolzano, Brescia, Carpi, Ferrara, Firenze, Genova, Grosseto, Milano, Modena, Padova, Parma, Pesaro, Pisa, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Saronno, Schio, Torino, Trento, Venezia, Vicenza. “Aumentano gli italiani che scelgono la bicicletta per spostarsi in città. Esasperati dal costo dei carburanti e stufi di trascorrere ore nel traffico, sempre più spesso lasciano a casa l’automobile – dicono gli organizzatori -. Ma nonostante l’aumentata richiesta di spazi adeguati, i ciclisti, portatori una nuova mobilità, economica ed ecocompatibile, non sono presi in considerazione, usano la bici a loro rischio e pericolo in città che privilegiano solo le automobili. Vogliamo che i ciclisti abbiamo percorsi dedicati e sicuri come già accade in molte città europee”.

Se il Giretto d’Italia punta sul ciclista urbano, maggio è il mese del Giro d’Italia, dedicato all’agonismo. Giunto alla sua novantaseiesima edizione, l’appuntamento è dal 4 al 26. Detto per dovere di cronaca, qui parliamo di altro.

Giornata dedicata ai bambini, alle famiglie, sempre con il tema della sicurezza, della libertà di muoversi, dello stile di vita è Bimbimbici al quale aderiscono 235 città italiane. La data ufficiale è il 12 maggio, ma i singoli programmi coprono fino ai primi di giugno.

Domenica 26 maggio, inoltre, doppio appuntamento fra Pescara e Torino. Nel capoluogo adriatico il Tweed Ride Italia organizza la “spring edition” con la Tweed Circus Ride, pedalata urbana con stile ma con in più un tocco di arti circensi. Pedalata dunque per le vie di Pescara, competizione a squadre a tema circo (non agonistica, ovvio) e tutto il bello che può portare la bici evocando in più la magia del circo. Nella città della Fiat, poi, le bici prendono il sopravvento con la quarta edizione del Bike Pride – Per la Mobilità nuova. Si inizia alle 11 al Parco del Valentino con la festa, la partenza è alle 15.00. Alle 17.00 arrivo al Parco Dora e poi concerto.

Dal 31 maggio al 2 giugno, a Roma, torna poi la Critical Mass Interplanetaria che celebra la sua decima edizione. Giornate per pedalare nella Città eterna: “ancora una volta ciclisti di ogni parte del mondo arriveranno a Roma per celebrare la bici e un modo diverso di vivere la città”.

Poco dopo la fine di maggio, il 2 giugno, c’è la terza edizione della Biciclettata adriatica. Una “passeggiata in bicicletta sul corridoio verde adriatico – come si legge nelle note di presentazione -. L’evento avverrà, contemporaneamente, su diversi tratti di quella che dovrebbe diventare una delle ciclovie più lunghe e più belle, d’Italia e d’Europa”.

Tutto questo mentre il Copenhagenize Design Co. pubblica il “Copenhagenize Index 2013” – lista delle città più amiche della bicicletta nel mondo, valutate in base ai criteri di: sostegno pubblico, cultura della bicicletta, infrastrutture, urban-planning, presenza o meno e funzionalità del bike sharing, tipologia di genere dei ciclisti urbani, intermodalità e suo incremento, sicurezza, rilievo sociale della bici e sua accettazione, importanza dell’uso della bici nel “traffic calming”.

Sono: Amsterdam, Copenhagen, Utrecht, Siviglia, Bordeaux, Nantes, Antwerp, Eindhoven, Malmö, Berlino, Dublino, Tokyo, Monaco, Montreal, Nagoya, Rio, Barcellona, Budapest, Parigi, Amburgo.

“Investire nelle infrastrutture dedicate alla bici urbana è una pratica moderna e intelligente per una città – è scritto sul sito del Copenhagenize Index -. Studi realizzati in Danimarca dimostrano che per ogni chilometro ‘pedalato’ la società gode di un utile netto del 23 per cento. Mentre ogni chilometro ‘guidato’ c’è un calo del 16 per cento. Ragionando in termini di qualità della vita, salute pubblica. Con il costante aumento dell’urbanizzazione le città hanno bisogno di soluzioni di mobilità moderne che la bici, ancora una volta, dimostra di poter offrire”.

Ecco, nell’elenco non c’è nemmeno una città italiana.

(Foto: credits Copenhagenize Design Co.)

 

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Autore: Alessandro Ricci

Pescara, 1974. Giornalista free lance, inizia con Il Messaggero Abruzzo nel 1994. Collabora nel tempo con testate regionali e nazionali, cura l'ufficio stampa per enti pubblici e privati in particolare nel settore viaggi e turismo. Nel 2007 avvia il progetto Borracce di poesia - La bici per il verso giusto. Il tutto nel segno della curiosità e della conoscenza.

0 thoughts on “Un mese (e più) in bicicletta

  1. Barbara Righini

    Da ostinata ciclista urbana provo desolazione… allo stesso tempo mi meraviglia che però neanche città come Modena o Ferrara rientrino nell’elenco 🙁 Uffa. Vabbè, viva il pedale, con ostinazione!

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    1. Alessandro Ricci Post author

      Per quanto alcune località italiane siano storicamente caratterizzate dall’uso della bici, ahinoi, impallidiscono di fronte ai ‘criteria’ adottati in questo studio per definire quanto una città sia ‘bicycle friendly’. Per non dire di posti in elenco che proprio caldi non sono, eppur pedalano!

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