Per me non è mai stata una questione di “Se ma solo di Quando”.
Sono nata alla fine di Novembre e secondo l’astrologia nel Segno del Sagittario, caratterizzato dalla freccia e dalla parte animale.
La prima è stata ed è compagna di vita, la seconda, quella istintiva ed emozionale la sto scoprendo adesso.
La freccia però appartiene ad Artemide.
Volevo diventare una scrittrice, anzi una giornalista. Più di ogni altra cosa, volevo emergere, diventare qualcuno al livello professionale. Non avevo idea di come farlo e in che campo, però era quello l’obiettivo.
Così ho inciampato nel mondo farmaceutico e lì ho costruito la mia carriera.
Essere arcieri significa ritenere che, nella propria faretra, ci siano frecce per raggiungere il bersaglio e se non ci sono, procurarsele.
Scegliere l’obiettivo, significa valutarne la distanza, la dimensione, la difficoltà, la direzione del vento; studiarlo e capire come raggiungerlo.
Quando s’incocca la freccia, la tensione muscolare è alta, il respiro è trattenuto ma il braccio è fermo. Occorre dedicarsi anima e corpo allo scopo prefissato, farlo diventare la priorità. Averlo costantemente nella mente, come se fosse una condizione già esistente.
Questo è quello che ho scoperto aver fatto per tutta la vita: pianificato, applicato una dura disciplina, con un solo obiettivo in mente.
E gli obiettivi sono stati raggiunti perché “Non è questione di se ma solo di Quando”.
Certamente sono caduta, ho pianto, mi sono sentita ferita, ma mi sono concessa tre giorni, come l’Araba Fenice, e poi sono risorta.
E’ successo dopo il primo licenziamento, dopo il secondo, dopo la separazione.
Le ferite si sono prodotte e le cicatrici ci sono tutte ma anche le vittorie.
E’ sempre stata presente Artemide, ma solo da poco l’ho realmente compresa.
Lei mi ha spiegato che la strada del successo non è una linea retta, ma una spezzata che punta verso l’alto; che se devo attraversare un lago ghiacciato e non ne conosco i punti critici, posso chiedere aiuto a chi l’ha attraversato prima e se dovessi cadere, occorre che mi rialzi rapidamente, altrimenti il freddo mi congelerà e m’impedirà di muovermi.
Lei, mi ha fatto comprendere che l’unico modo per superare la paura è fare le cose che la generano e che è meglio avere rimorsi che rimpianti.
Onore e rispetto a questa dea che mi regala la determinazione e che è pronta a condividerla con tutti.
Creatura meravigliosa presenta il conto quando il suo Volume è troppo alto.
Perché quando Artemide si concentra, null’altro esiste.
Quest’aspetto, però, è molto utile, anche se l’obiettivo è il “sentire”, lo scoprire le emozioni, il far venire fuori ciò che c’è dentro.
Anche in questo caso, la determinazione nell’abbandonare i comportamenti usuali, nel prestare orecchio a ciò che si muove e che è stato invocato, diventa fondamentale.
Molto più difficile fare i conti con la propria essenza che con degli obiettivi esterni, molto più facile, talvolta, far finta e “darsela a gambe”, oppure usare la famosa frase alibi “Non sono capace”.
E invece no.
Artemide è pronta, anche in questo caso, alla determinazione.
M’inchioda davanti a questo turbinio, mi spinge a dire “non si torna indietro”, “lascio spazio alle emozioni e all’essere.”
E’ stupefacente quanto possa aiutare se invocata; quanto far scoprire lati di noi che, magari abbiamo dimenticato o non coltivato.
Quando l’incertezza vi assale, quando il dubbio di riuscire si profila all’orizzonte, chiudete gli occhi, sollevate lentamente le braccia, posizionatevi, incoccate e ..sentirete intorno a voi il fruscio di una tunica, la corda che si tende decisa e la vibrazione della freccia che si libra nell’aria, diritta all’obiettivo.
Artemide è arrivata.