Come realizzare i buoni propositi
Sì, ci siamo: è iniziato un nuovo anno. Come sono andati i tuoi buoni propositi di bell’essere nel 2013?
Ad ogni gennaio mi diverto a leggere sul web le condivisioni riguardanti i buoni propositi. C’è chi fa lunghissimi elenchi, chi ne scrive solo due o tre e poi ci sono tutti quelli che “il mio proposito è non fare propositi, tanto non si realizzano mai”!
Che ne dici di qualche dritta per far sì che il proposito si traduca in realtà sul serio, quest’anno?
Intanto, la parola stessa “proposito” è poco motivante. Mi fa venire in mente pensieri come “ma sì, prima o poi potrei/mi piacerebbe/farò… prima o poi“. Il che spesso diventa un mai.
Allora mi piace utilizzare un altro termine: obiettivi. Non senti come suona già diversamente? L’obiettivo rimanda già all’immagine del suo raggiungimento. Come una freccia che centra il bersaglio.
Gli obiettivi per essere realizzati hanno però bisogno di soddisfare alcune caratteristiche. Qui mi occorre un esempio per farti comprendere meglio. Facciamo finta che la signora Ludmilla voglia perdere 10kg nel 2014.
E’ realistico puntare a perderli tutti in un mese? Certamente no e nemmeno salutare. Se Ludmilla si ponesse obiettivi troppo ambiziosi rimarrebbe molto frustrata e si sentirebbe un’incapace. Prendiamo esempio dalle formiche, ancora una volta: piccoli passi, lunghi percorsi che portano lontano.
Ludmilla potrebbe decidere di perdere un chilo ogni cinque mesi, ma probabilmente si perderebbe strada facendo per mancanza di motivazione ed entusiasmo.
L’obiettivo quindi ha bisogno di essere realistico e motivante. Realistico, cioè tagliato su misura per te, ma motivante perché se non ti stimola ad impegnarti, lo lascerai perdere. Come al solito l’equilibrio sta nel mezzo, non dico niente di nuovo!
La signora Ludmilla allora vorrà perdere 10kg entro novembre. Entro febbraio avrà perso un chilo. Entro maggio ne avrà persi altri tre e mezzo. E così via. Spezzetta in tanti mini-obiettivi il risultato finale. I mini-obiettivi ti servono anche per verificare l’andamento del tuo percorso, vedere se funziona o non funziona, cosa non va ed eventualmente modificarlo.
Riassumo: il tuo obiettivo sarà realistico, abbastanza ambizioso da essere motivante, e lo spezzetterai in tanti piccoli passi da formica, ciascuno realistico e motivante in sé. Ci siamo? ci sei? Bene! Perché arriva la parte divertente.
Ora c’è da affrontare il “come”. Ludmilla rifletterà un po’ sulle sue abitudini, penserà a cosa modificare, e lo farà pensando in aggiunta anziché in sottrazione. Questo è importantissimo. Per esempio: Ludmilla sa che mangia troppi dolci. Anziché pensare “mangerò meno dolci”, potrà pensare “mangerò più frutta e verdura”. Invece di dirsi “sarò meno pigra”, potrà dirsi “camminerò mezz’ora dopo pranzo”.
E dato che qui si parla di bell’essere, apro una parentesi per dirti che lavorare per aggiunta è ciò che può davvero aiutarci a modificare la percezione di noi stessi e del nostro corpo nel momento in cui ci vestiamo per valorizzare i nostri punti forti anziché nascondere quelli deboli…
Torniamo a Ludmilla: a questo punto diventa fondamentale il concetto di piacere. Sì, il divertimento! Se una cosa non ci piace, possiamo tener duro per senso del dovere fino ad un certo punto, superato il quale cadremo esattamente nell’eccesso opposto. Ludmilla potrebbe decidere di rinunciare a tutti i carboidrati per un mese, per esempio, e riuscirci. Ma trascorso quel mese, indovina cosa è facile che accada? 😉
Rendi il più piacevole possibile il viaggio verso il tuo obiettivo. Premiati quando raggiungi una micro-tappa. Guarda sempre da dove sei partito e quanta strada hai fatto e sii orgoglioso di te. Puoi tenere un diario, fare un collage di immagini che ti ispirano o tenere una bacheca dedicata su Pinterest, puoi attaccare bigliettini motivanti in giro per casa o metterti un bigliettino di buon augurio sotto al cuscino prima di dormire. Libera la fantasia e trova il modo giusto per te.
Per finire, considera le persone che hai intorno. Potresti avere intorno un clima di accoglienza o un clima di resistenza verso i tuoi obiettivi, ma sta a te. Ludmilla sa che la sua amica Genoveffa ha sempre una buona parola per lei quindi le farà piacere raccontarle come va, se ha qualche difficoltà o se è felice. Mentre si guarderà bene di affrontare l’argomento dimagrimento con suo padre Ernestino, per il quale lei è bella solo se è tanta e non capisce come mai abbia bisogno di dimagrire!
Non sempre possiamo dire quello che vuoi a chi vuoi. Selezionare vuol dire proteggerti, porre sani confini e tutelare i tuoi successi in divenire.
Che ne dici? Hai voglia di raccontarmi i tuoi obiettivi? Se li hai già scritti, pensi di modificare qualcosa? Fammelo sapere nei commenti qui sotto
Foto da www.photl.com
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