I cambiamenti climatici e il territorio

Postato da on January 17, 2014 in a casa di Lori e Giò | 0 commenti

I cambiamenti climatici e il territorio

Accade sempre più spesso che in Italia si abbiano precipitazioni atmosferiche di grande intensità, quasi alluvioni; questo tipo di precipitazioni un tempo era abbastanza raro mentre negli ultimi anni si verificano con maggiore frequenza. Molti le ritengono effetto di profonde variazioni climatiche in atto sul pianeta.

Sulle cause ci sono varie linee di pensiero, ma quello che comunque è evidente a tutti è che ad ogni grande evento atmosferico si verificano devastazioni del territorio con conseguenti danni spesso ingenti alle strutture realizzate dall’uomo.

La superficie terrestre viene modificata in continuazione sia da fattori naturali, quali il clima, che antropici, quali disboscamento indiscriminato, abusivismo edilizio e cementificazione selvaggia. La costruzione di strade e centri abitati modifica fortemente il terreno. L’uomo con le sue attività si è sempre più impossessato del suolo, lo ha reso impermeabile, e la conseguenza è stata che il suolo non ha più la possibilità di assorbire in modo naturale gli effetti del clima.

Il gelo e il disgelo provocano spaccature, la pioggia trasporta i detriti, pioggia e vento provocano erosione e noi tutti subiamo le conseguenze di un dissesto idrogeologico, cioè di quel processo che va dalle erosioni superficiali e sotterranee dei versanti fino alle frane, e comprende anche alluvioni e valanghe e esondazioni. Spessissimo si scopre che molte delle costruzioni coinvolte e danneggiate dalle sempre più frequenti esondazioni dei fiumi sono realizzate proprio all’interno degli alvei naturali.

Che dire, purtroppo i Piani Regolatori, che sono degli strumenti di progettazione e di controllo del territorio e dello sviluppo urbanistico, spesso sono stati redatti seguendo gli interessi della speculazione edilizia e non hanno individuano e protetto proprio le zone soggette a maggiori rischi.

Le cause del dissesto idrogeologico sono quindi la fragilità del territorio, la modificazione degli equilibri naturali, ma anche la mancanza di interventi di manutenzione da parte dell’uomo che ha abbandonato molti territori e con essi le tradizionali attività agricole e forestali che tenevano il territorio in perfetta efficienza.

Si è intervenuti senza alcuna attenzione alla conformazione del territorio ed all’esperienza pregressa, omettendo di considerare gli studi dei Geologi, esperti tecnici del terreno.

Il caso di alcuni quartieri abbastanza recenti devastati dal terremoto a L’Aquila è emblematico, si è costruito senza le necessarie precauzioni anti simiche su un sito ove era prevedibile che si potesse verificare un terremoto.

Di recente abbiamo assistito ad un grosso danno, la rotazione di un muro di sostegno di cemento armato di circa mt. 20 per 3 di altezza, causata dal fatto che alcuni contadini avevano riempito di terra una piccola parte di un fosso per poterlo attraversare più facilmente con i trattori, durante un imponente acquazzone l’acqua non ha più potuto seguire il suo naturale corso e si è incanalata in una zona limitrofa e da lì giù fino al muro che si è inclinato. Certo ai nostri avi non sarebbe successo; il contatto e la conoscenza della terra, il suo rispetto erano alla base di ogni cultura, pena la non sopravvivenza.

Il 68,9% dei comuni italiani è classificato nelle aree con il più alto rischio di dissesto idrogeologico. Può capitare che si acquisti senza saperlo una abitazione in una zona a rischio, magari costruita sopra il vecchio letto di un fiume o su un versante collinare in movimento. Cosa consigliare? Sicuramente una sempre maggiore attenzione nell’acquisto di abitazioni. E’ importante farsi aiutare da esperti che siano in grado di valutare le condizioni del sito. In collina, per esempio, dovremo individuare la posizione dei vecchi fossi di scolo delle acque che tornano a mostrarsi solo nei casi di precipitazioni molto intense, quando a nulla possono le fognature e le strade che scendono a valle, e diventano veri e propri fiumi. Vale la pena investire qualche risorsa in più per avere maggiori garanzie nel futuro.

A questo punto non è più sostenibile continuare per la vecchia strada, la situazione dovuta ai cambiamenti climatici ci mette di fronte alla necessità di cambiare orientamento, imparare, far tesoro di ciò che succede, trovare le nostre risorse. La diffusione di informazioni e la comunicazione sono fondamentali per sensibilizzare le istituzioni ad intervenire sul territorio in modo oculato ed efficiente.

Incrementare le sistemazioni idraulico-forestali e la diffusione di interventi rispettosi delle esigenze ecologiche e delle caratteristiche del paesaggio, promuovere ed incrementare l’educazione ambientale, fare prevenzione, tutto questo per la necessità di salvaguardare la salute, che poi è la nostra, e quell’ Organismo Terra di cui non dobbiamo dimenticare di essere ospiti.



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