La natura vissuta bene

La storia di una passione trasmessa dai genitori, l’amore per la natura e i suoi insegnamenti, l’inizio di una nuova nuova vita – professionale e personale – con il coraggio di una scelta. E un progetto sempre in cammino. Ecco Vincenza Bizzoni, 47 anni, nata a Roma ma di fatto abruzzese, vivendo nella regione verde d’Europa dall’età di tre anni. Un passaggio, il suo, dal lavoro d’ufficio per una ditta – coordinamento dei tecnici, rapporto con i clienti, elaborazione dati statistici – al diventare accompagnatrice di media montagna.

«Non ne potevo più di stare chiusa nell’ufficio – racconta la protagonista di questa storia – e così ho seguito l’istinto, assecondando un sentire che bussava già da tempo. Sono sempre andata in montagna grazie ai miei genitori, ho sempre amato la natura e gli animali, i miei da piccola mi portavano con loro quando andavano ad accudire cani abbandonati. Poi è arrivata l’opportunità del corso: ho impiegato lì tutte le ferie e i permessi possibili, eravamo fra il 2015 e il 2016».

E ora, l’accompagnatrice di media montagna è il suo lavoro, appunto. Al quale progetta di affiancare un’altra attività da sempre sognata, un B&B nelle campagne abruzzesi, nella zona in cui vive in provincia di Pescara. Avendo peraltro già lavorato in un ristorante con camere. Con l’idea di unire all’ospitalità l’esperienza della scoperta del folklore, delle tradizioni, dei sapori e gusti della terra, dal vivere in prima persona l’emozione di “fare le bottiglie” – la conserva di pomodoro -all’imparare a come preparare le mitiche “pallotte” cacio e uovo.

La montagna rimane l’ispirazione. «Ti offre la possibilità di lasciare a valle tutto – prosegue Vincenza Bizzoni -. Di vivere nel qui e ora, svuotando la mente. In Abruzzo si è avvantaggiati visti i posti meravigliosi che abbiamo. Questa cosa mi riesce particolarmente bene sulla Majella occidentale, che considero il mio posto del cuore, dove sono cresciuta di più, dove ho anche vissuto un periodo».

Ma non finisce qui, altre idee accompagnano il cammino. Il corso di accompagnatrice è cominciato sulla scia dell’amore per gli animali, poi girovagando anche a quote più basse, l’incontro con quelle che lei chiama “erbacce” evidenziandone il lato selvaggio, tutto da scoprire. 

«Sapendolo fare bene, conoscendole tutte per bene, si potrebbe raccoglierle e usarle in cucina, senza andare più al supermercato. E’ un mondo meraviglio e generoso, quello delle piante, degli alberi. In parte le uso anche per curarmi, quando c’è bisogno».

Da qui l’idea di approfondirne ancora di più la conoscenza, seguendo anche la spiritualità che la natura comunica a chi la sa ascoltare. «Mi intriga tantissimo la complessità e l’intelligenza delle piante. Come guida divulgo quello che ho imparato nel frattempo. Voglio andare avanti, approfondire l’aspetto della neuroscienza applicata alle piante».

Sempre svolgendo come esercizio costante, quello di sgomberare i sentieri della mente.

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Autore: Alessandro Ricci

Pescara, 1974. Giornalista free lance, inizia con Il Messaggero Abruzzo nel 1994. Collabora nel tempo con testate regionali e nazionali, cura l'ufficio stampa per enti pubblici e privati in particolare nel settore viaggi e turismo. Nel 2007 avvia il progetto Borracce di poesia - La bici per il verso giusto. Il tutto nel segno della curiosità e della conoscenza.

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