In questo inverno pungente si respira aria di rinnovamento più che in passato. Siamo tutti in attesa di qualcosa che dovrà ricominciare, se non altro perché abbiamo appena accolto l’inizio di un nuovo anno. Magari abbiamo messo a fuoco cosa ci piacerebbe trasformare ma ci sfugge ancora come fare, cioè, concretamente, da che parte cominciare?
Giorgio Nardone, fondatore insieme a Paul Watzlawick, di cui è stato allievo e ora erede, del Centro di Terapia Strategica di Arezzo dove svolge la sua attività di Psicoterapeuta e coach, nel suo libro “Problem Solving strategico da tasca”, ci offre un metodo rigoroso per trovare soluzioni ai problemi di qualsiasi natura che ci affliggono nel nostro quotidiano.
Attingendo ad una sapienza antica e all’arte di utilizzare stratagemmi per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, Giorgio Nardone ci introduce alla “logica strategica, ovvero a quella branca della logica formale che si occupa d mettere a punto modelli di intervento basati sull’obiettivo da raggiungere, adattando la soluzione alle caratteristiche del problema anziché predisporle sulla base delle teorie relative alla natura di quel dato fenomeno.”
Un metodo che fonda la sua “verità” sull’efficacia: è vero tutto ciò che funziona nel raggiungere gli obiettivi prefissati.
“troppo spesso, di fronte ad un problema, si ha la tendenza a cercare la spiegazione piuttosto che la soluzione. La trappola è che la soluzione non necessita prima della spiegazione del problema , anzi sarà ciò che porterà al suo effettivo svelamento, mentre le spiegazioni sprovviste di prova empirica sono fuorvianti e basate sulla nostra conoscenza a priori. […]In altri termini: sono le soluzioni che spiegano i problemi e non viceversa.”
Il Problem Solver, un po’ artista e un po’ scienziato, deve procedere secondo fasi precise: dalla definizione del problema a quella dell’obiettivo, passando per l’analisi delle tentate soluzioni. Praticherà esercizi paradossali, come peggiorare volutamente la situazione o immaginare lo scenario oltre il problema, fino a raggiungere l’obiettivo per approssimazioni successive grazie alla tecnica dello scalatore.
Una serie di casi esemplificano il metodo del problem solving strategico in diversi ambiti, perché anche nel lettore maturi l’idea che non bisogna conoscere per cambiare ma cambiare per conoscere.
Come indica Heinz von Foerster nel suo “imperativo estetico”, “se vuoi vedere, impara come agire”.