I segreti per vivere una bella estate

L’estate è un momento fondamentale nel percorso di vita, perché espone al mondo il frutto del nostro lavoro interiore, prodotto durante tutto il periodo del freddo, in cui per natura siamo più predisposti a chiuderci, a condensare le energie e a stare dentro di noi. Come il corpo ha infatti bisogno di ripararsi, così le nostre energie si predispongono maggiormente ad un auto-ascolto. L’inverno è il momento della sintesi estrema. Porta concentrazione e intuizione. Determinazione nel perseguimento degli obiettivi.

L’estate ha la funzione di farci vivere all’esterno, di intessere relazioni, di far evaporare l’acqua incamerata nell’altra stagione, spostando il baricentro dell’attenzione sull’evidenza. In questa fase viviamo all’aria, godendo del tepore e sentendoci più belli. Nascono nuovi sentimenti e spesso rapporti, fugaci o più importanti, perché il bisogno di contatto aumenta.

Eppure, come al solito, esiste un rovescio della medaglia, perché stare all’esterno non è poi così semplice, soprattutto quando i ritmi aumentano e l’ansia comincia a salire. Gli altri possono diventare continuo motivo di confronto e la leggerezza può assumere in eccesso l’aspetto della superficialità. Il carico delle aspettative a volte è insostenibile, poiché è come se di questa stagione dovessimo divertirci ‘per forza’ , essere ‘per forza’ piacenti fisicamente, non avere problemi.

Cosa succede quando non rispondiamo a questi canoni idealizzati?  Il critico interiore ci bacchetta continuamente, sottolineando la nostra presunta inadeguatezza e il margine di aspettativa rispetto alle prestazioni personali diventa altissimo, con la conseguenza di vederci spesso sconfitti. D’estate il senso di solitudine può tramutarsi in senso di rifiuto e di abbandono ed è insostenibile. Il bisogno del risultato ci attanaglia con prospettive di tempi davvero brevi e le nostre giornate possono colorarsi di un senso di frustrazione.

Perché la nostra estate possa davvero essere piacevole, proviamo a sintonizzarci in maniera serena con le risorse che porta e integriamole nel nostro quotidiano con pacatezza. Parola chiave? GRADUALITA’.

Non pretendiamo da noi stessi un’apertura immediata e incondizionata. Non dimentichiamo il nostro lato valutativo, che ha tanto lavorato durante l’inverno. Cerchiamo di riaprire la porta ai colori forti scegliendo in reale libertà la misura in cui ci sentiamo di sostenerli. Ricordiamo inoltre che non dobbiamo rincorre alcun tipo di risultato. La costruzione di qualsiasi cosa richiede sempre giusti tempi.

Sicuramente un trucchetto efficace risiede nell’opportunità di mantenere costante l’abitudine di ascoltare i propri bisogni e di stabilire le priorità in base ad essi.

Seconda chiave determinante. QUALITA’. Cerchiamo di non cedere alla pressione della fretta e alla tentazione dell’ingordigia. I sapori della vita vanno centellinati e assaporati a tutto palato. Non c’è abbuffata che tenga! La soddisfazione nasce dal piacere percepito con totalità e dalla riscoperta del gusto. La condivisione stessa appaga se avviene tra persone in risonanza.

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