“Viaggiare non vuol dire soltanto attraversare il cuore segreto dei continenti. Viaggiare è anche l’uscita dall’infanzia, l’inizio di un’amicizia, la rottura di un legame che credevamo non potesse finire mai. Perché è quando si va oltre che le cose importanti cominciano ad accadere, quando la vita ci mette alla prova e ci svela una parte di noi che prima non conoscevamo.”
Si legge così sulla quarta di copertina di “Controvento”, il terzo libro di Federico Pace dedicato alla letteratura di viaggio, edito da Einaudi nel 2017, uno dei testi più venduti in quell’anno. Un estratto accattivante almeno quanto la copertina con il motociclista che percorre il ponte sul mare, un’immagine che cattura per la sua promessa di libertà, quel sentimento coraggioso che ogni lettore conosce quando sta per addentrarsi tra pagine che gli faranno superare confini.
Nel libro l’autore narra ventisette storie di altrettanti viaggi che hanno cambiato la vita di personaggi famosi: il viaggio di Albert Einstein attraverso l’oceano per sfuggire alle persecuzioni naziste, quello di Joni Mitchell per lasciarsi alle spalle la fine di un amore, Frida Kahlo e il suo viaggio di rinascita attraverso la tempesta, ma anche i viaggi di Keith Jarret, Vincent Van Gogh, Paul Gauguin, e tanti altri.
Storie di Legami e battaglie, Distacchi e avvicinamenti, Origini e mutazioni, Attese e ritorni, Lacerazioni e riconquiste raccontate in altrettanti capitoli che si dispiegano in una narrazione per immagini tra paesaggi esotici o cittadini in cui la strada muta con il protagonista ad ogni passo.
Un libro breve ma da leggere in un tempo lungo per far decantare l’emozione che sempre accompagna una trasformazione.
“Un passo poco più in là, un movimento ampio, l’andare via proprio in un certo momento. Un gesto che possa placare l’inquietudine, suggerirci il modo di prendere le misure con la sensazione dell’assurdo e aprirci la strada ad una felicità inattesa. Non sarà necessariamente un viaggio lunghissimo che ci porterà dall’altra parte del mondo, seppure qualche volta dovrà essere proprio così. Potrà anche essere perdersi per qualche istante nella città in cui si vive da sempre”.
E non è proprio in questa stagione di viaggi mancati o troppo vicini che abbiamo riscoperto il potere dell’altrove? Lì dove sempre c’è in serbo per noi qualcosa di poco conosciuto che ci restituisce libertà, quella di amare prima di tutto.
Raccontaci delle tue scoperte di viaggio se vuoi…