VOGLIO DIVENTARE COACH DI ME STESS*

Se ti è capitato recentemente di avere un pensiero di questo tipo, ti può essere molto utile leggere quanto troverai qui di seguito

Se invece non ti è ancora successo potrebbe essere un’occasione per ampliare la tua conoscenza di questa professione e magari dare spazio a un piccolo seme da cui far nascere nuovi spunti…

Chissà!

Quando a me è girata in testa un’idea simile, la premessa era la necessità di migliorare il mio modo di pensare e di fare, di gestire meglio le mie emozioni, allenare il potenziale che sentivo in me, migliorare il modo di comunicare, insomma perseguire cambiamenti per raggiungere obiettivi impegnativi (così li percepivo allora) e realizzarmi sia personalmente che professionalmente

Il mio percorso è iniziato con un profondo lavoro di autoconoscenza, che mi ha portato prima a  diventare counselor, poi coach di me stessa, e da molti anni sostenere gli altri nella relazione d’aiuto, con la forte motivazione e la fiducia che può dare l’aver sperimentato i risultati su di sé prima di tutto.

Un apporto fondamentale nel mio percorso formativo è stato l’incontro con il Centro Avalon, che mi ha permesso di concretizzare molti obiettivi e far diventare, nel tempo, il counseling e il coaching la mia professione, facilitando e sostenendo gli altri da molti anni ormai.

Con vero entusiasmo quindi, vorrei far conoscere una concreta possibilità per diventare coach di se stessi (per cominciare)

Come sappiamo il coach è un professionista che accompagna il suo cliente a conseguire obiettivi specifici attraverso strategie efficaci e un piano d’azione lucido ed orientato.

Il coach lavora sulla motivazione del cliente, lo sostiene nella scoperta e valorizzazione del suo potenziale e ne migliora la performance, in ambito personale o professionale.

In particolare la formazione in coaching mediacomunicativo comprende una serie di caratteristiche efficaci (ampiamente sperimentate) nella relazione d’aiuto e adeguabili ad esigenze molto varie.

Si basa infatti sull’approccio metodologico teorico-esperienziale della Media-Comunic-Azione, ideato agli inizi degli anni 2000 da Zuleika Fusco, fondatrice e responsabile del Centro Avalon di Pescara

I suoi aspetti originali si possono comprendere dall’analisi dei termini che ne compongono il nome

Con il termine Media si intende la mediazione del conflitto dentro di noi, tra le varie parti che ci compongono, e tra noi e l’altro, che diventa uno specchio prezioso poiché ci permette di contattare caratteristiche personali che spesso ci creano attrito

L’esito di una buona mediazione è anche la risoluzione pacifica del conflitto, che ha effetti tanto profondi quanto esteriori nelle relazioni interpersonali.

Consideriamo un’altra importante mediazione: quella tra Maschile e Femminile, le due potenti energie presenti in ognuno di noi, come qualità dell’essere, incarnate nei due emisferi costitutivi del cervello.

Il principio Maschile nasce mitologicamente nel momento in cui l’essere umano supera la paura ed esce dalla caverna per esplorare il mondo, per questo è conoscenza, raziocinio, ma anche disciplina e controllo, abilità di fare.

Il principio Femminile è l’energia del sentire, è la nostra dimensione analogica e porta qualità come l’emozionalità, l’intuizione, il sogno, la creatività, il mistero, la trasformazione.

Il Maschile sta al fare come il Femminile all’essere.

Nella società attuale sta diventando molto importante riappropriarsi della capacità di sentire, dare seguito alle intuizioni, in modo da creare strategie che mettano d’accordo il Fare con l’Essere

Comprendere questi due principi permette di integrarli per potersi evolvere e autorealizzare

Media (plurale di medium dal latino) sta anche per mezzi, ovvero una pluralità di strumenti a disposizione del professionista per facilitare il cliente nel suo percorso.

Il coach mediacomunicativo si può avvalere così di una ben fornita “valigetta”, che gli permette di personalizzare l’intervento per il cliente, anziché farlo adeguare all’unico strumento che propone

La Comunicazione, insieme a quello di relazione, è un concetto fondamentale per l’essere umano.

E’ il processo in cui si realizza la trasformazione, il ponte tra il mondo interiore e quello fuori, tra sé e l’altro.

Poi la Comunic-Azione contempla anche una fase attiva, l’azione come parte integrante del lavoro sulla persona. In modo concreto si identificano quelle strategie che possono incidere in senso costruttivo sulla nostra quotidianità, ampliando progressivamente le nostre soddisfazioni

Inoltre la Media-Comunic-Azione, essendo di matrice junghiana, porta l’attenzione anche sull’aspetto energetico e simbolico, quindi include la possibilità di approfondire il sogno e i suoi significati metaforici.

Parallelamente si impara a leggere i segnali del quotidiano, cogliendo simboli che diventano  intuizioni preziose per ampliare le nostre potenzialità concrete

I sogni sono inoltre molto importanti per riscoprire la motivazione personale e le risorse che facilitano una qualità nuova dell’azione

Avvalendosi di questo modello, il coach mediacomunicativo, attraverso l’ascolto e un dialogo di natura maieutica, sostiene il cliente nel riconoscere autenticamente le emozioni, per gestirle e tramutarle in motivazione.

Agevola nella definizione di un obiettivo che sia congruo al sentire e facilita nel definire la strategia personale, che valorizzi l’attitudine e le competenze, non perdendo di vista l’unicità e le peculiarità dell’individuo, il benessere e la qualità della sua vita nel contesto di riferimento.

E sottolineo l’importanza di migliorare la qualità di vita della persona nel suo quotidiano, visto che questo rappresenta il nostro Vivere, non limitandoci all’appagamento o ai momenti impattanti di una piccola parentesi, come potrebbe essere una sessione individuale o un’intensa esperienza di lavoro di gruppo.

 

 

 

 

 

 

Condividi...

Autore: Alessandra Caroli

È counselor relazionale ad indirizzo mediacomunicativo ed educatrice professionale. Per Avalon si dedica da anni ad attività di counseling, tutoring e organizzazione di eventi. Coordina le attività didattiche ed è parte del corpo docente della Scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione. Si occupa di counseling e formazione in contesti pubblici e privati, con un’esperienza decennale in ambito sociale, attraverso progetti di riabilitazione per la disabilità psico-fisica di adulti e bambini e di sostegno alle famiglie. Da sempre ama approfondire la conoscenza di luoghi e culture diverse, unendo quindi il viaggio fuori al viaggio dentro di sé. Con entusiasmo, attraverso la rubrica “Il punto di vista del counselor”, si occupa di sostenere e divulgare questo approccio alla crescita personale e di favorire nel lettore un ampliamento delle prospettive nell’affrontare la quotidianità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Categorie

Commenti recenti

Da Avalon Giornale

Tag

Archivi