Ti racconto il mio Sogno / Sogni / Il fulmine

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Valerio Ivo Montanaro

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Sono in una zona di campagna vicino ad una chiesetta dell'800. Dietro la chiesta c'è un piccolo laghetto attorniato da 4 grandi alberi. Vedo che l'aria attorno e sopra la chiesa ha qualcosa di strano sembra "deformarsi" in una specie di effetto lente. Da questa specie di "vortice" ottico iniziano a scendere dei fulmini che colpiscono la zona intorno alla chiesa. Sono costretto a correre per non essere preso da un fulmine e mi avvicino al laghetto. Quando mi giro vedo che la chiesa è sparita e questa cosa mi da la certezza che non  ho più ripari e che quindi il fulmine prima o poi mi colpirà, è solo questione di tempo ormai. Il sogno cambia scena. Sono all'interno di una specie di cittadella fortificata. Dall'esterno delle persone con dei vestiti dai colori sgarcianti ci stanno attaccando. Inizialmente resistiamo ma poi concediamo l'accesso anche perchè sono più "strani" che pericolosi. Il sogno cambia ancora scena. Sono a cena con dei colleghi. Mi sono aggiunto all'ultimo momento. Non c'è cibo vegetariano e questa cosa mi fa sentire diverso dal resto del gruppo.


Ila

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Se fosse il mio sogno, la vita mi appare come foriera di elementi strani, minacciosi, aria di tempesta?...mi colpirebbero i quattro alberi attorno al lago che mi fanno pensare ai 4 punti cardinali, mi avvicino al lago(inconscio, emozioni) ma non vedo più la chiesa (protezione, verticalità, roccia, solidità).. il mio sé onirico si sente scoperto, teme di essere colpito da una forza della natura indomabile e oscilla tra questi due poli mentre pensa a una soluzione ma non decide quale direzione prendere. È in scacco. La soluzione comparirebbe, se fosse il mio sogno, nella seconda scena dove i sé primari combattono contro questi sè istintuali e creativi che però vengono integrati perché più strani che pericolosi. Se fosse il mo sogno mi sentirei esclusa nella terza scena, quanto le mie idee mi fanno sentire a mio agio con il prossimo? qui mi sentirei io fuori.La risorsa è certo nell'apertura della mia città fortificata, il fatto che il fulmine non mi abbia colpito effettivamente...anche se mi sono allontanato dalla chiesa, forse è il lago che può darmi la giusta risposta...come amava fare Jung 😉 Grazie e buon tutto!


Valerio Ivo Montanaro

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Grazie degli spunti Ila :-) !


Loredana Spro e Giorgio Caizzi

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Se fosse… penserei che sono vicino a un lago, acqua ed emozioni, e un lago in genere è di forma circolare… e sono presenti quattro alberi che mi fanno pensare alle direzioni, i quattro punti cardinali.. le 4 streghe…Penserei che sono costretto ad avvicinarmi da qualcosa che viene dall’alto, dalla mia mente? dal pensiero? E se se fosse Zeus che minacciandomi di punizione mi costringe ad avvicinarmi all’acqua?…Seconda scena: penserei che mi è ben chiaro che ciò che è il diverso e colorato non è pericoloso. terza scena, mi chiederei cosa continua a farmi sentire inadeguato. Grazie Valerio Loredana


Valerio Ivo Montanaro

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Grazie Lory :-)


giancarla

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se fosse...mi sento scollegato, diverso, ho perso i miei soliti punti di riferimento, le mie emozioni non sono più contenute, circoscritte e protette (i punti cardinali intorno al lago e la cittadella fortificata); la fede in me vacilla (la chiesa è sparita): non ho più certezze adesso chè mi addentro in due ennetipi (l'8 e il 4) strani, dai colori sgargianti, mai integrati prima d'ora e non mi riconosco più, mi sento deformato come se mi vedessi solo per un attimo e all'ultimo momento...


giancarla

Valerio Ivo Montanaro

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Ti ringrazio Giancarla :-)


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