#0 2013-06-11 07:59:13

Pezzo che ricordo: sono arrabbiata con mio marito perché mi ha fatta parlare al telefono con una sua ex, dicendomi che era amica di un'amica e che quindi l'avrei chiamata per lei (che in quel momento guidava e non poteva stare al telefono), poi però prendeva il telefono e ci chiacchierava lui. Alle mie rimostranze restava abbastanza indifferente, poi gli dicevo chiaramente "sono arrabbiata". Cambia scena e siamo insieme in bicicletta, io lo seguo. Prende una svolta e poi una salita di marmo ripidissima. La salita è liscia, ma parallelamente ce n'è un'altra con le scale. Lui arriva in cima a quella liscia, scendendo dalla bici e passandola al di là di una piccola sbarra di metallo (tipo quelle che ci sono all'inizio del ponte del mare). Io non ce la faccio, gli chiedo di prendere la mia bici, tirarla su, mentre io passo di lato e uso le scale. Così fa e poi mi sono svegliata.  

-- Barbara

#590 2013-06-11 13:46:46

se fosse...ho problemi di comunicazione tra alcuni aspetti contrastanti del femminile ed ecco che il patriarca interviene...forse giudica la mia afrodite (che è giudicata anche da me) mentre si dimostra indifferente alle lamentele tanto da lasciare che sia la matriarca alla guida... poi, il maschile prende il sopravvento e il femminile lo segue a fatica e chiede aiuto ed è proprio il maschile che stavolta la tira sù: è un continuo giuoco di ruoli in cui sento di aver bisogno del supporto maschile e mi fido ancora poco del mio femminile...

giancarla

#594 2013-06-13 16:54:15

se... mi chiederei quanto il mio maschile trascuri le mie vulnerabilità. lavorerei sulla parola limite e mi chiederei se in questo momento della mia vita il mio pensare/agire si spinga oltre, non tenendo conto del disagio che questo mi arreca. tanta buona energia

#596 2013-06-14 07:58:42

grazie ad entrambe :*

-- Barbara