#0 2013-08-30 12:09:58

(Scusate, mi rendo conto che è molto lungo, ma mi rimaneva davvero difficile individuare scene che mi avessero colpito più di altre.) Mi trovo in Francia, in un posto chiamato Lakmé (come l'opera teatrale). Sono arrivata fin qui per curiosità, dopo aver sentito una notizia alla radio che mi aveva particolarmente colpito: in questo posto - che è un vastissimo spazio verde ed incontaminato, con un lago e un pittoresco castello - ogni anno viene organizzata una festa per i giovani, che si compone di varie attività. Quest'anno, a causa della crisi, non è stato possibile organizzarla. Come conseguenza, un gruppo di giovani esasperati - dalla crisi, dallo studio, dalla vita in generale - nel vedersi togliere questa unica, annuale, possibilità di svago senza freni, hanno iniziato a creare disturbi, anche lanciando bombe e dando vita ad una vera e propria ribellione. Il giorno dopo aver sentito la notizia, incuriosita, parto e arrivo a Lakmé con un'amica. Provo un senso di eccitazione all'idea di aver fatto qualcosa di molto pericoloso, pensando a come reagirebbe mia madre se venisse a saperlo. Stranamente però lì è tutto calmo, tutto in ordine. Alcuni gruppi di ragazzi hanno deciso di andare comunque e di organizzare autonomamente alcune attività. Trascorriamo del tempo piacevole e vediamo anche due cuccioli di panda che giocano indisturbati al di là del lago. Improvvisamente scoppia una catastrofe (dai toni apocalittici): un'epidemia ha trasformato alcuni soggetti in vampiri, che ne stanno trasformando altri a loro volta. Si crea una specie di resistenza e si formano dei gruppi separati e sparsi, come "accampamenti". Altri se ne vanno, ma quelli che decidono di restare (tra cui me e la mia amica) lo fanno perché ritengono di dover eliminare il problema alla radice e soprattutto non vogliono rischiare che l'epidemia si dipani oltre quel luogo. Chiamiamo questi mostri vampiri, ma si comportano da zombie. Riesco ad ucciderne uno, accoltellandolo alla testa: si sgonfia come se fosse un palloncino e si affloscia su se stesso, come mero involucro di pelle. Non paga della sua morte e temendo che essa potesse essere apparente, mi accanisco sul cadavere e comincio a strappare i lembi di quella pelle. Ancora non contenta e dubbiosa chiedo a qualcuno di aiutarmi a bruciare quei pezzi di pelle. Passa del tempo, circa due mesi, e la resistenza continua. Tutti si esaltano per l'arrivo di una strega, solennemente accompagnata da alcune seguaci, che potrebbe risolvere la situazione. Tenta un rito, con il quale era convinta di poter richiamare l'energia di un'altra strega che si trovava nelle acque del lago, ma fallisce miseramente e io mi lamento tra me e me dell'inutilità di questa donna e assumo un atteggiamento sdegnoso e sprezzante. Comunque la donna decide di restare con noi. Il paesaggio improvvisamente cambia colori: cielo rossastro e terreno arido e condizioni da guerriglia. Dove prima erano i panda vedo tre rinoceronti agitati e pericolosi, ma sono dall'altra parte del lago, quindi smetto presto di preoccuparmene. Improvvisamente, nel nostro accampamento entra una vampira. Capisco subito che è più forte di quello che già avevo ucciso e intuisco in qualche modo che si tratta della vampira "madre". Mi accanisco subito con ferocia su di lei, ancor prima che abbia davvero la possibilità di creare scompiglio. La colpisco dove ho colpito il suo simile, ma lei non muore nella sue stessa modalità. Non è un guscio vuoto, è fatta di carne e ne sento la sofferenza. Rimane lucida a lungo e grida di dolore e disperazione. Mi sento malissimo, ho i sensi di colpa, ma continuo ad accoltellarla per paura che il primo colpo non basti a ucciderla. Soffro nel farlo, ma allo stesso tempo sembro invasa da un'insana ferocia. La accoltello innumerevoli volte "per sicurezza", fino a quando interviene la strega a fermarmi, per difenderla, perché le sto infliggendo una sofferenza gratuita, quando in realtà è solo questione di tempo prima che muoia. Questo lo immaginavo anch'io, ma la clemenza della strega mi insospettisce, penso che lei possa essere stata contagiata e nel dubbio accoltello anche lei e lo faccio di nuovo per svariate volte, costringendola ad un'agonia pari a quella della vampira. Alla fine del sogno riesco finalmente a decidere di fermarmi, capendo che per loro è solo questione di tempo e mi allontano, tuttavia in me rimane un rimasuglio di dubbio riguardo la loro morte e sento ancora l'istinto di accanirmi.  

#722 2013-08-30 21:57:40

se fosse il mio sogno,mi troverei davanti a situazioni conflittuali interiori e a energie divenute negative e devitalizzanti perchè probabilmente le ho rifiutate e rinnegate per lungo tempo. Se fosse il mio sogno mi colpirebbe il personaggio della Strega che sembra fare da tramite tra i vampiri e il Sè onirico...tanto che questa visione più lucida ed empatica viene scambiata dal mio Sè onirico per tradimento. Mi chiederei quali atteggiamenti di me giudico come negativi e pericolosi e che rapporto ho con l'aggressività? La sto reprimendo e volgendo contro me stessa? La parola chiave sarebbe per me è INTRANSIGENZA.

#725 2013-09-01 10:01:23

Ciao Lu, se fosse il mio sogno, nella prima parte penserei di avere un quadro di una situazione nella quale sento di aver bisogno di staccarmi da una situazione familiare attraverso un atto di ribellione / trasgressione. Questa ribellione e "sconvolta" da vampiri, che potrebbero simboleggiare idee che "succhiano" energia e non ci fanno attuare i nostri intendimenti, mantenendoci legati al nostro vecchio modo di fare. La strega, che porta verso il cambiamento ed il superamento di questa fase conflittuale, non viene creduta a causa della rabbia e della paura, anche se alla fine sappiamo che è solo una questione di tempo, le cose cambieranno in meglio. Se fosse il mio sogno vedrei un grande aspetto di risorsa nell'aver colto, nonostante le difficoltà, l'importanza dell'aspetto "temporale" di questa trasformazione. Un caro saluto e buona vita

#728 2013-09-02 00:23:50

Vi ringrazio! :))