Ti racconto il mio Sogno / Sogni / Ricorrenza di paure e l\'onnipresen

Autore Contenuto
Dibrachys

Posts: 2

Buongiorno, questo è il mio primo post col primo sogno che racconterò, fresco di stamattina. Mi rendo conto che sarà un po' contorto, quindi premetto innanzitutto alcune cose che so soltanto io e che forse potrebbero essere correlate con la storia: - Non so nuotare e ho paura dell'acqua; - Quando faccio un investimento emotivo e mi lego sentimentalmente a una persona, comincio a sognarla sempre: in tutti i miei sogni è presente in veste di "co-protagonista", comparsa, o semplicemente ne avverto la presenza, ma di fatto è lì con me in tutto quello che faccio. In questo momento non sto vivendo questo tipo di rapporto con nessuno, ma.. Nella prima parte di sogno sono in un ritrovo al chiuso che dà sul mare, insieme ad altre persone non meglio identificate. Dev'essere una sorta di festa, io comunque dopo un po' decido di tornare a casa perché mi si sta facendo tardi. Esco ma non posso muovermi perché il mare è molto agitato e le onde arrivano fin dove siamo noi: se parto per tornare a casa rischio di rimanere travolta. Nella seconda parte di sogno mi ritrovo un'altra volta in un luogo chiuso con delle persone, alcune sono conoscenze dell'università, ci sono un paio di miei ex, e c'è un ragazzo con cui vorrei fare pace (anche nella vita reale) che chiamerò R. R. è un investimento emotivo che avevo cominciato a sognare spesso, ma per delle incomprensioni la cosa si è interrotta bruscamente, e io non ho più avuto modo di averci a che fare. Nel sogno io mi avvicino a lui e cerco di mostrargli tenerezza più volte, ma lo vedo piuttosto freddo e contrariato.. Quindi a malincuore sono costretta a tornarmene dagli altri con cui sto in migliori rapporti. La terza parte è più contorta. Finisco per ritrovarmi un'altra volta in una stanza chiusa con altra gente, stavolta è una sorta di carcere o struttura riabilitativa: tra queste persone, uno di loro assume il ruolo di aiutante/co-protagonista/onnipresenza di cui parlavo nei punti di prima, anche se non lo conosco e non riesco a identificarlo con nessuno. So solo che è qualcuno che amo di cui posso fidarmi. Per farci belli agli occhi della direttrice del "carcere" ripuliamo bene la stanza e cominciamo a decorarla, io dipingo un paesaggio che rappresenta montagne di ghiaccio nel mare. Nel sogno quelle montagne esistono, perché più tardi io e il mio "fidato" veniamo mandati lì come addetti ai lavori a "rimodellare" il paesaggio, in modo che rispecchi fedelmente il mio dipinto. Per raggiungerle dobbiamo attraversare il mare e io ho paura perché non so nuotare, ma il mio fidato mi aiuta per tutto il tempo e finalmente raggiungiamo una sponda. Lì però il setting cambia perché ad accoglierci sono degli indigeni sudamericani che ci conducono presso le opere della loro civiltà (che non modificheremo, anche perché qui termina il sogno).


Dibrachys

Posts: 2

(il titolo completo voleva essere "Ricorrenza di paure e l'onnipresenza di chi amo")


Valerio Ivo Montanaro

Posts: 755

Se fosse il mio sogno mi chiederei quanto mi consento di vivere in modo spontaneo le mie emozioni che rischiano di essere un po’ congelate (montagne di ghiaccio nel mare). Mi interrogherei anche su quanto il mio rapporto con gli uomini sia filtrato da quello che penso di loro, piuttosto che vissuto con naturalezza. Un caro saluto Dibrachys e buona vita! :-)


marina

Posts: 47

se fosse il mio sogno sarei colpita dal fatto che sono sempre in luoghi chiusi e che vedo l'esterno sempre come situazioni pericolose o quanto meno deludenti. In particolare l'esterno è rappresentato dalla dimensione emotiva, nel primo sogno è il mare con tutta la sua forza travolgente nella seconda è R. che mi rivela la mia ambivalenza nei confronti dei sentimenti e nel terzo sogno la presenza idealizzata dell'esterno/emozione attraverso "una" persona che mi vuole bene e alla quale mi affido per affrontare un passaggio ed un paesaggio che è molto diverso da come lo immagino. Se fosse il mio sogno punterei sulla mia creatività artistica per trovare un posto all'esterno del carcere o struttura riabilitativa dove mi accontento della gratificazione di una direttrice. Questo mi permetterebbe di capire che l'esterno non è solo acqua agitata,profonda o ghiacciata ma anche terra accogliente e . Un caro saluto :-)ricca di opere


Contenuto