Ti racconto il mio Sogno / Sogni / L\'emozione del viaggio

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Piccolo Ade

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Ero in una grande città, tutto sapeva di grande e magnifico. In america, lì dove si cerca fortuna e le menti sono aperte perché abituate a veder di tutto. Sono con la mia ragazza che però deve andar da qualche parte, mentre l'aspetto mi faccio un giro per questo viale pieno di palazzi antichi e moderni. La via non è enorme ma l'aria sembra quella del più bel romanzo. Mi ritrovo a camminare di balconata in balconata, come fosse un percorso turistico, mirando ciò ch'è sull'altra via: sale di lettura e congressi di politici e pensatori dei tempi andati, scuole di moda, antiquariato; i colori sono caldi chiari, ci sono anche alberi ed io mi sento euforico per l'arte e la cultura che mi sembra respirare per come traspaiono da quelle immagini. Torno indietro, voglio condividere, ma la mia Lei sta ancora facendo. Continuo a girare, per un qualche motivo sono vestito con un abito da donna, uno lungo smanicato nero con una grande scollatura; va be', non ho altro, mi diverto a saperlo, tanto è tutto troppo grande e avanti per farci caso, inoltre ritengo che mi stia bene. Vado in giro, parlo inglese, sono colloquiale con tutti, sento la mia coscienza e la mia emozione espandersi a dismisura. Arrivo in una piazza dove c'è mia sorella che parla con un'amica, vivono in questa città da un po', cerco in lei lo stupore nel vedermi lì visto che pare fosse una sorpresa) ed il vestirmi vestito da donna; non ci fa caso più di tanto finché non le dico apertamente di notare quanto sia strano. Lei sembra osservare che l' certe cose non andrebbero fatte a maggior ragione, ma non ci credo, sembra una frase per accontentare la mia voglia d'attirare l'attenzione. Se ne vanno, incontro un ragazzo di colore, è stranito dal mio modo di fare ed essere ma accetta di fare amicizia e farsi un giro; soprattutto voglio chiedergli se ha una t-shirt da prestarmi.       Qualche giorno fa: Ho sognato di passeggiare per una via con la mia ragazza, entravamo in 3 bar/pasticcerie; decidevo di cambiare ogni volta perché ne cercavo una in particolare. Il primo era grigio e scarno, il secondo era migliore ma non mi convinceva, poi finalmente quello giusto. Man mano che camminavo mi sembrava di essere a Parigi (dove vorrei andare), Barcellona e Venezia (dove sono stato). Tutto ha il sapore del viaggio. Infine incontro un ragazzo della mia infanzia, ignorante, superficiale, viziato e sempliciotto. Forse siamo a Firenze, pare uno sbandato e che non potesse evitare quella strada, come fosse un effetto collaterale del viaggio stesso.


Valerio Ivo Montanaro

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Ciao Piccolo Ade, se fosse il mio sogno penserei di aver ricontattato una parte di me (ragazzo di colore), che rappresenta la mia necessità di conformarmi alle situazioni ed alla società senza emergere eccessivamente. Il secondo sogno mi rimette in contatto con la mia necessità di avere un'approccio alla vita che sia più "easy" e meno "profondo". Un abbraccio 😉 !


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