Ti racconto il mio Sogno / Sogni / Innocenza e violenza

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Lu~

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Periodo prolifico in quanto a sogni, anche due o tre ogni notte... Sto percorrendo a piedi una strada che faccio spesso in macchina. Piove a dirotto, ma io per fortuna ho un ombrello. Mentre cammino noto qualcuno davanti a me, che sta facendo la stessa strada, ma a differenza mia non ha un ombrello ed è zuppo di pioggia. Posso vedere la figura solo di spalle, ha i capelli lunghi fino alle spalle, scuri e ricci e mi ricorda tantissimo mia cugina. Tra l'altro lei lavora da quelle parti, quindi penso che stia tornando a casa anche lei e subito accelero il passo, la affianco e prima ancora di essere sicura di chi si tratti davvero offro a questa persona uno spazio sotto l'ombrello, e per farlo sono costretta al contatto fisico. Ora non ricordo di preciso cosa ho detto avvicinandomi, ma è qualcosa che seppure detto in totale purezza può essere interpretato in maniera ambigua ed è già troppo tardi quando mi accorgo che questa persona non è mia cugina e non è nemmeno una donna. Infatti cambia immediatamente costituzione fisica e diventa un uomo intorno ai quaranta, con i capelli ricci e brizzolati e una corporatura imponente. Io mi scanso subito, rendendomi conto del pericolo di aver detto ad un uomo, con tanta facilità, un qualcosa che poteva essere male interpretato. E questo è ciò che accade, infatti lui mi guarda subito con sporca malizia e mi invita volgarmente ad una pratica sessuale. Io non ho più un ombrello in mano, la pioggia cessa e io cerco di togliermi di torno questo uomo. Con molto nervosismo dico che c'è stato uno sbaglio e mi avvio con passo veloce lungo la strada. Ma ormai lui non mi molla, dopotutto dobbiamo fare lo stesso percorso, lui prosegue dietro di me e mi lancia frecciatine squallide  in continuazione, mi sta alle calcagna e capisco che lo diverte torturami. Io vivo un'ansia opprimente, perché quella zona non è residenziale e in più è notte. Se mi mettesse le mani addosso e urlassi nessuno mi sentirebbe e dovrei sperare in una macchina di passaggio. Il senso d'oppressione deriva anche da un'improvvisa empatia. Inizio a chiedermi "se è successo a me, a quante altre ragazze sarà capitato di subire violenze solo perché erano state ingenuamente gentili?" è una sensazione che fa schifo, mi dilania, il pensiero della delusione a livello di fiducia umana che devono aver provato quelle ragazze, che sicuramente le avrà segnate per la vita mi fa male. Tutto questo lo penso nel sogno. Ogni tanto provo a correre per distanziarmi, ma mi rendo conto che è faticoso perchè sono un po' in salita e soprattutto inutile perchè lui mi corre dietro. Penso di prendere il telefono e chiamare la polizia, ma non è una cosa che posso fare di nascosto e ho paura che nel vedermelo fare lui si senta indispettito e arrivi ai fatti, penso che finché non mi tocca è meglio non provocarlo. Ad un certo punto, lungo la strada, troviamo a lato della carreggiata delle carcasse di tre animali morti investiti. A quel punto lui mi supera e mi fa una tremenda violenza psicologica. Sposta due di quelle carcasse dai bordi al centro della strada. Io inizio a piangere, lo supplico di non farlo, il pensiero di dover passare tra quelle carcasse mi riempie di angoscia. Ma lui le lascia lì, ride e vuole vedere cosa decido di fare. Piango a singhiozzi, ma devo tornare a casa, devo scappare da quella situazione il prima possibile, quindi decido di continuare a camminare e di superare quei corpi, mentre lui ride e gode del mio dolore. Poi (per fortuna) mi sveglio.


Valerio Ivo Montanaro

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Ciao Lu, se fosse il mio sogno mi chiederei quante volte nella mia vita mi capita di essere vittima e quanto mi adopero invece per stabilire dei sani confini nelle mie relazioni con un pizzico di buona assertività. Un caro saluto e buona vita :-) !


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