Ti racconto il mio Sogno / Sogni / il cecchino

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mauro

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è l'imbrunire. sono alla periferia di una città, sono su una collinetta erbosa, in lontananza vedo palazzi con le finestre illuminate. sotto di me a circa 100 metri un gruppo di persone parlano, e tra me e loro un soldato giapponese in divisa della 2 guerra mondiale, completo di cappotto invernale. imbraccia un lungo fucile, e prende la mira. il gruppo di persone sta tornando verso le case in lontananza, poi vedo il soldato che spara, e un ragazzo del gruppo colpito alla testa cade. vedo l'effetto del proiettile che provoca uno grande schizzo di sangue quando entra nella testa. il ragazzo aveva la testa coperta dal cappuccio di una felpa. il resto del gruppo continua a camminare verso i palazzi come se niente fosse successo, ed io penso che era un soldato americano, un nemico del giapponese l'uomo che è stato ucciso. il soldato ha vici a sè un blocco di cemento grande come un tavolo, all'altezza della vita, sul quale poggia il fucile. dalla fondina che ha alla cinta estrae una pisctola, simile ad una luger tedesca, ma con un grande caricatore circolare, come i mitra dei gangster degli anni 20. estrae un proiettile dal caricatore della pistola. è lungo, grande, sembra quello di un grosso fucile,lo poggia in piedi sul cemento, e rimette la pistola nella fondina. tutto sembra come se avessi uno zoom x osservare, vedo i particolari di questo proiettile come se fossi a pochi cm. il soldato prende il proiettile e carica il suo fucile dalla canna molto lunga. cambio di scena, sono con il soldato è pomeriggio, circa le 17.30, orario d'uscita dall'ufficio, sono nella zona di pescara dove lavoro, di fronte a noi c'è una strada che riconosco, un uomo con jeans, giuppotto e casco integrale da moto avanza sul marciapiede. il soldato prende la mira. "aspetta, non è un nemico, non puoi sparagli" gli dico.  MI risponde" non me ne frega un cazzo, lo conosco è un collega d'ufficio, un nemico"  gli dico" ma non è americano"..... mi sveglio.  l'angoscia è forte, non so se sono riuscito a salvare l'uomo col casco in testa..... l'angoscia resta.... grazie per i vostri se fosse.


Valerio Ivo Montanaro

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Ciao Mauro, se fosse il mio sogno penserei di stare lavorando su una vecchia ferita che tuttavia si trova a risuonare in questo momento particolare della mia vita. Penserei inoltre ad una mia parte rigida (soldato giapponese / blocco di cemento) che è strutturata e che impedisce a parti più giovani (nuove) di farsi avanti (ragazzo americano). Penserei anche che sia il ragazza ucciso nella prima parte del sogno che l'uomo con il casco integrale rappresentino la stessa energia "americana" che non riesce a trovare spazio. Un caro abbraccio e buona vita! :-)


Valerio Ivo Montanaro

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P.S. Rifletterei in ultimo su cosa voglia dire per me "americano". 😉


giancarla

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se fosse il mio sogno direi che sto' vivendo un periodo difficile sul lavoro e mi sembra di andare in guerra, tanto che devo armarmi di tutto punto anche quando sono ormai fuori orario di lavoro e avverto un forte senso di colpa perchè il critico ed il giudice -alternativamente - hanno alzato il volume...


giancarla

mauro

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grazie ad entrambi x il feedback


Zuleika Fusco

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se fosse il mio sogno, penserei che la rabbia che rinnego da tempo ha bisogno di manifestarsi e lo fa nel sogno diventando violenza. penserei che nella quotidianità porto un'energia 'vivi e lascia vivere' e che invece rinnego una parte di me giudicante, che pure ha la sua ragione d'esistere. come sappiamo, tutto ciò che non accettiamo di noi si sfoga poi in maniera ingestita e colpisce senza fare distinzioni. sentirei quindi di dover andare a lavorare su rabbia e giudizio per trovare un modo sano di portarli nel mondo. buon lavoro ed un abbraccio!


mauro

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grazie .... periodo intenso.


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