Ti racconto il mio Sogno / Sogni / Confini

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Vera

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Vorrei un "se fosse" su un sogno molto intenso fatto stanotte. Cerco di sintetizzarlo, si tratta di un unico lungo sogno con vari passaggi. Mi trovavo in un agriturismo con una donna un po' più grande di me, nel sogno una mia conoscente; condividevamo un miniappartamento molto carino (simile nello stile a quello della full immersion a Torre Mannella). A un certo punto, mentre sto/stiamo cucinando entra la proprietaria del posto perché vuole mostrare l'appartamento a dei potenziali futuri clienti. Provo un leggero fastidio, sentendo invasa la mia privacy. Uscita dall'appartamento, mi trovo in una piazza che potrebbe essere a Firenze, con una ciabattina: ho comprato quattro paia di sandali e lei mi sta aggiustando la lunghezza delle cinghie; il primo paio che mi restituisce, però, è un numero più piccolo del mio piede e io mi domando allora perché l'ho comprato. Sono di nuovo all'agriturismo, sto parlando con una donna, che mi dice che gli esami indicano che devo operarmi urgentemente in laparoscopia alle ovaie (sento che si tratta dell'ovaio destro) perché ho una gravidanza extrauterina e sono in pericolo di vita. La notizia mi sconvolge soprattutto perché nel sogno so di aver appena avuto le mestruazioni, e quindi penso di non poter essere incinta. Mi chiedo quindi se la persona con cui sto parlando sia in buona fede o se voglia operarmi per altri motivi. Mi allontano per andare a cena in un ristorante, dove mi ricongiungo con il mio compagno. Sento il bisogno impellente di fare pipì, entro in bagno e trovo poggiato accanto alla tazza un assorbente interno, usato da me, sporco di sangue. Scopro poi che la tazza è molto più alta del normale e che la porta dei bagni è trasparente nella metà superiore, quindi le persone che stanno cenando al ristorante mi possono vedere; provo un disagio crescente perché mi vergogno molto a farmi vedere, ma il mio bisogno di usare il bagno è fortissimo e sono sul punto di cedere. Grazie a tutti.


sara

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Ciao vera, Se fosse il mio sogno... sono "dentro", in un agriturismo (che mi fa pensare alla semplicità, alle cose buone e genuine), condivido questo momento con una parte femminile che non è amica ma conoscente ed è maggiore di età. con lei cucino, trasformo per nutrirmi. Mi sento invasa nel momento in cui la proprietaria dell'appartamento entra in nostra presenza per mostrare le stanze ad altri clienti. Mi chiederei quanto in questo momento ho spazi miei privati e di solitudine e quanto li proteggo. Nell'uscire sono in una piazza (metto in piazza?)con una ciabattina, una parte di me che lavora perché possa procedere nel mondo, possa camminare. aggiusta la lunghezza delle cinghie. Questa parola la associo al guinzaglio...quanto mi permetto di allontanarmi dalla zona di comfort? Le scarpe sono piccole, ma ne osserverei la risorsa...posso fare passi più grandi, ho piedi più grandi di quanto sono abituata a credere, ho maggiore stabilità. E' importante ora trasformare l'idea che ho di me e del mio muovermi nel mondo. Torno dentro ma questa volta incontro una parte femminile di cui non ho fiducia. Mi dice che rischio la vita per una gravidanza extrauterina. Ma non sono in fase "madre". Esco ora dalla mia fase Strega. l'utero è la casa del bimbo. mi chiederei se c'è qualcosa che non voglio o che ho paura nasca in questo momento della mia vita. L'invito a una laparoscopia mi parla di un invito a guardare, a osservare ciò che c'è nella mia parte infera e creatrice. Nell'ultima parte...sangue, prima solo pensato ora visto. Che rapporto ho con il ciclo morte-vita? Provo senso di vergogna perché possono essere visibili le parti intime di me. Grazie Vera, risuona :-*


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