Ti racconto il mio Sogno / Sogni / Uno sciame di vespe
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Claudia
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#0 2016-11-19 14:52:48 Stanotte ho sognato che ero con mio marito in una casa di vacanza, di famiglia (non esistente nella realtà, non come quella). Siamo a letto in un momento di grande vicinanza e divertimento, stiamo parlando e scherzando con complicità e affetto quando nella stanza entra improvvisamente uno sciame di vespe. Subito balzo giù dal letto per scacciarle e mentre cerco di farle uscire dalla finestra mi accorgo che lo sciame è compatto e sta trasportando in volo il corpo di un merlo morto. Corro verso la porta di ingresso dell'abitazione e la spalanco, lo sciame esce e io mi sento sollevata. In quello contemplo con mio marito la casa nella quale ci troviamo, ha vetrate magnifiche che si affacciano su un bosco e io dico a mio marito che suo padre aveva un grande gusto nel realizzare e curare le case e che quella in cui ci troviamo ne è uno splendido esempio. A quel punto ci avviamo verso la stanza dove eravamo prima e mi accorgo di una musica forte, quella che evidentemente stavamo ascoltando e di cui mi rendo conto solo ora, preoccupandomi che possa disturbare il vicinato. Scherzosamente faccio notare a mio marito che ci lamentiamo tanto di tutti i rumori e il fracasso che ci disturba ovunque andiamo (ed è vero nella vita reale) e ora siamo noi a disturbare potenzialmente gli altri. E mio marito risponde, affettuosamente ironico: "Almeno noi ascoltiamo Francesco De Gregori!". E' un sogno che mi ha lasciato una piacevole sensazione per la complicità che provavo con mio marito, turbata solo dallo sciame di vespe. Non ho hai conosciuto mio suocero, che è morto ben prima che io incontrassi mio marito, però è vero che ne apprezzo il gusto a posteriori, per le cose che ha fatto e lasciato alla sua famiglia. Grazie a chi vorrà dedicare del tempo a questo mio sogno. Un saluto di cuore Claudia
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Barbara Righini
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#1767 2016-11-21 13:18:01
Buongiorno Claudia,
se fosse il mio sogno penserei che ho a che fare con una parte di me maschile giocosa e complice, che sa ironizzare sul mio timore di farmi sentire dagli altri, di dare fastidio. Penserei allo sciame di vespe come a pensieri disturbanti (ronzio) che però, se io apro la porta se ne vanno e portano via qualcosa che ormai è morto, una scoria. Penserei a mio suocero come una parte di me Efesto, il dio che forgia, la parte di me maschile che sa realizzare concretamente, e che se sposa la mia parte Afrodite, dea della belezza, realizza armonia.
Grazie -- Barbara |
Claudia
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#1768 2016-11-22 09:12:57 Cara Barbara, ti ringrazio per la tua risposta, ricca di spunti interessantissimi. E grazie per il tempo che mi hai dedicato. Ti auguro una felice giornata, a presto
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