#0 2013-03-31 10:06:49

  E' un sogno lungo dal quale mi sono svegliata molto turbata: mi date qualche spunto? Grazie mille... Sono nell'androne di un edificio, forse un albergo, e devo uscire in macchina. E' tardi e io salgo su questa automobile nera dei primi del Novecento, con la cappotta abbassata. La tiro su perché fuori piove; poi mi rendo conto che devo scendere i tre gradini che portano in strada: farlo stando in macchina può essere pericoloso, così sollevo l'auto, la faccio scendere e poi ci monto su. Le strade sono nel caos, piove e il traffico è in tilt: io alla guida sono sempre più debole e aspetto che le vie tornino percorribili. Nel frattempo passo dal sedile posteriore a quello del passeggero fino a quello del conducente, ma mentre guido le forze vengono meno e la macchina si blocca. A fatica la faccio ripartire ma lei si blocca di nuovo, e così infinite volte fino a casa: a due passi da casa mia si arresta ancora, io sono esausta ed ho la tentazione di chiedere aiuto a un uomo che passa di lì. Ma è notte, non lo conosco e poi sono quasi arrivata... allora faccio da me, scendo la spingo fino a parcheggiarla; la macchina ora è quella che ho oggi, la mia. Mi sveglio, ma non sono in camera mia bensì nella vecchia cameretta di casa dei miei: sto male, mi sento stanca e disperata e lo dico a mia madre. Vorrei anche chiederle di andare a vedere dove è parcheggiata la macchina perché ho paura che non si sia trattato di un sogno ma che tutto sia successo davvero (ma forse alla fine non glielo chiedo, non ricordo). Nel frattempo entra un bimbo di due anni circa, io mi sento felice e lo chiamo. Poi mi accorgo che è un giocattolino parlante che va a batterie e scoppio in un pianto dirotto. Mia madre mi dice che le dispiace, che ha sbagliato ma pensava di farmi piacere.

#230 2013-03-31 19:14:57

Ben venuta nel forum Se fosse il mio sogno in questo momento della mia vita ho difficoltà a condurre il mio mezzo, non sempre sono al posto di guida e a volte controllo troppo , non mi fido di un maschile che potrebbe aiutarmi e che non riconosco. Tutto questo mi stanca molto e mi blocca. Trovo rifugio nel passato,il mio bambino interiore è ancora bloccato lì e potrebbe essere felice se ritrovasse la sua essenza spontanea e solare abbandonando atteggiamenti meccanici e controllati che sono dovuti a una madre interiore forse troppo normativa ma che comincia a riconoscere i suoi limiti. Grazie Giuliana ti abbraccio. Loredana

#231 2013-03-31 20:58:04

Cara Loredana grazie per gli spunti di riflessione e soprattutto  per avermi indicato un aspetto di risorsa all'interno di un quadro non proprio confortante!

#232 2013-04-01 08:25:08

Se fosse il mio sogno mi direbbe che in questo momento della mia vita non sono in grado di muovermi nel mondo con un mezzo del passato. La pioggia mi indicherebbe un'emozionalità che io considero d'intralcio al mio procedere. Se fosse... penserei che se non abbraccio le emozioni ma vado avanti per inerzia e per abitudine, mi sento esausta. Sono ancora esausta e disperata quando appare il mio bambino interiore che è la parte di me capace di entusiasmo ed intimità. Finalmente vedo la mia ferita: un bambino che è stato trasformato in robot da una madre interiore che pensava di averlo fatto per il mio bene. Se fosse il mio sogno penserei che è una grande risorsa toccare la ferita, perchè accogliendola posso cominciare la vera trasformazione. Ringrazierei la mia madre interiore per le sue regole che mi hanno condotta dove sono e darei più spazio alle emozioni e alla spontaneità, per ritrovare il bambino dietro al robot. Un abbraccione.

-- Barbara

#233 2013-04-01 14:07:16

Grazie Barbara! Leggerti mi dà i brividi...