Ti racconto il mio Sogno / Sogni / gabbia d\'oro

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giancarla

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ho sognato che qualcuno mi chiedeva di badare ad un bambino; questo bambino era piccolissimo ed era rinchiuso dentro una gabbietta, tipo quella per uccelli, ma comunque bella, rotonda e dorata, nonostante me ne dovessi occupare e giudicassi male chi me lo lasciava in custodia, anche io lo lasciavo e lo dimenticavo in un angolo del giardino contro un muro giusto come scrupolo perchè fosse eventualmente un po' riparato dalla pioggia e dal vento, ma l'ho lasciato lì giorno e notte ed ho dimenticato anche di portargli da mangiare e da bere infatti è morto di freddo e di stenti...e l'ho trovato stecchito. mi sono svegliata malissimo con un gran peso sul cuore... credo sia un sogno di facile interpretazione, ma in questo periodo non so' proprio cosa fare per resuscitare il mio bambino intervenire per dargli un respiro vitale e tutto l' accudimento e l'amore di cui ha tanto bisogno... n.b. ho fatto questo sogno dopo la mia primissima seduta di agopuntura e, devo dire, che mi sono sentita come "invasa", "profanata", "annientata" quando mi è stato messo l'ago proprio sulla fontanella, l'ho vissuta come una sacrilega profanazione di un luogo sacro e intoccabile, come se qualcuno -senza autorizzazione- avesse avuto libero accesso alla parte mia più intima al mio bambino ed alla mia essenza...


giancarla

Zuleika Fusco

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carissima Giancarla, trovo questo sogno molto importante e penso che la terapia stia facendo già il suo buon effetto, proprio perchè a volte, per difenderci dalla vita continuiamo a mettere in atto strategie che sono nocive, come tenere il bimbo in gabbia e al muro. allora è importante che qualcosa intervenga, uno shock, come diceva Gurdjieff, per rompere schemi abusati e rinnovare le energie. se fosse il mio sogno cercherei di visualizzare in maniera attiva il piccolo in gabbia come l'ho sognato e proverei a interagire con lui in maniera diversa, cominciando a parlargli ogni giorno, ma soprattutto ad ASCOLTARLO, ASCOLTARE I SUOI BISOGNI. per arrivare piano piano, dolce dolce, d aprire quella gabbia e a lasciarlo giocare in giardino. se fosse la mia situazione, lavorerei anche sul senso della ferita di profanazione nella mia vita. la sensazione è che do tutto ma la testa no. nessuno cioè può entrare nella mia testa. ma penserei che invece proprio questo è un luogo da condividere in ambiente protetto, che porta scambio arricchente e nuove strade, anche perchè nella vita posso gestire io il confine... una coccola speciale a tutte le tue parti bimbe e tanto amore a te


Barbara Righini

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Cara Giancarla, non ho naturalmente altro da aggiungere alle parole della preziosa Zu, ma ti voglio comunque mandare un grande abbraccio e tanta tenera buona energia :*


-- Barbara

giancarla

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Grazie, mie preziose sorelle...:*


giancarla

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