Ti racconto il mio Sogno / Sogni / Il fratello

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Valerio Ivo Montanaro

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Sono un uomo molto alto, vigoroso e forte. Assomiglio ad un “Superman” dei fumetti americani con qualcosa dell’operaio USA. Insieme a me c’è un bambino di circa 5 anni. So di essere il custode di questo bambino e so che questo bambino è dotato di poteri paranormali dal momento che riesce a vedere delle cose del mondo sottile e riesce a volare. Iniziamo a volare insieme e ci spingiamo in alto nel cielo. Si fa sera. Nel cielo ci sono una serie di “isole di nuvole” sulle quali sono poggiati dei castelli con un’alta torre sul lato destro. Queste “isole con castello” sono disposti come dei gradini e vanno sempre più in alto a perdita d’occhio. Il bambino vorrebbe salire anche di più ma già arrivati al primo castello gli dico :”E’ inutile andare oltre perché troveremo solo un altro castello con un'altra torre e così via. Non c’è nessun posto dove andare”. A questo punto vedo che il bambino e sul punto di piangere ed è profondamente scosso. Mi rivolge una domanda per avere un’informazione in terza persona :”Ma se un bambino si dovesse trovare in una situazione brutta come dovrebbe fare per uscirne?”. Io capisco immediatamente che sta parlando di lui. Lo abbraccio e con dolcezza gli domando :”Cosa ti sta succedendo? Che tipo di problema hai?”. A questo punto il bambino appare terrorizzato. Mi dice :”No no no no…non è vero che questa cosa si riferisce a me, non è vero!”. So che mi sta mentendo per paura di parlare e gli rispondo :”Tranquillo…però questa cosa me la devi dire perché dobbiamo risolverla”. Il sogno cambia scena.  E’ notte e sto camminando in un posto di campagna. Vedo una zona piana attorniata da uno sbancamento di terra e sento un’entità femminile fortemente negativa che mi chiama in quel posto. Entro nella spianata. L’entità femminile dice :”Adesso devi confrontarti con il fratello”. Il posto si riempie di fantasmi che sembrano avere la consistenza e l’aspetto di nuvole. Tutti sono volti verso l’entità femminile che è una sorta di punto di gravità intorno al quale tutti gli spiriti si raggruppano. Da questo punto salta fuori il “fratello” con il quale mi devo confrontare. E’ una via di mezzo tra un fantasma e uno zombie. Sono deciso a dare battaglia fino alla fine con lo “spirito del kamikaze” contro questo “fratello” e contro tutti gli spiriti se necessario. E’ in gioco la mia vita e perso per perso preferisco morire combattendo. Il “fratello” è adirato con me perché mi ritiene colpevole della morte di un suo parente stretto, probabilmente di un suo fratello. Siamo l’uno davanti all’altro. Lui mi vuole uccidere. Data la sua consistenza spettrale riesce ad inserire la mano nel mio corpo e ad afferrare la mia spina dorsale dalle vertebre lombari. Attraverso di questa immette nel mio corpo una sorta di fluido energetico che va a colpire tutte le mie ghiandole provocandomi un dolore lancinante e insopportabile. So che il suo intento è vedere fino a quanto è in grado di farmi soffrire. In qualche modo riesco a resistere a tutto questo. La guerra “energetica” si protrae per un po’ fino a quando la lotta si interrompe perché “qualcosa” ci racconta una storia che io visualizzo come se fosse in “diretta”. Sto reggendo il fratello dello zombie (quello della cui morte vengo accusato) che è contemporaneamente appeso ad un cavo d’acciaio sospeso per aria. Sta per cadere ed io faccio di tutto per reggerlo. Ad un certo punto il mio corpo si spezza in due all’altezza del bacino e muoio precipitando insieme al fratello dello zombie. Non mi ero reso conto (anche nel senso di assoluta mancanza di consapevolezza) che anche io ero appeso ad una fune d’acciaio che pian piano si stava alzando fino a troncarmi. Non avevo quindi la stabilità e la forza necessaria per poter reggere la persona che volevo salvare. Questo racconto dimostra che non ho colpe, visto che in quell’occasione ero morto anche io, ed in qualche modo mi riappacifico con lo zombie che comprende la situazione.


Ila

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se fosse il mio sogno, penserei che le mie parti di potere sono in grado di proteggere il mio bambino interiore fino a un certo punto poichè il mondo inconscio non è facilmente accessibile e comprensibile a un sè di potere...che vede i castelli tutti uguali dove per il bambino sono dei rifugi. Se fosse il mio sogno il fratello dello zombie è un aspetto rinnegato che mi combatte perchè non è stato considerato, è stato relegato nell'inconscio e non ho vissuto quel sè...io lo combatto con tutte le mie forze perchè non lo trovo nel giusto, il fatto che nella lotta anche il sè onirico soccomba e che lo zombie si plachi perchè ho dimostrato che non volevo ucciderlo del tutto, vuole mostrarmi il fatto che se rinnego e "uccido" anche inconsapevolmente una parte di me, anche il sè onirico e quindi tutto il condominio interiore perde vitalità e completezza. Le risorse sono la coppia bambino magico- superman, il dialogo tra i due dove c'è una protezione e un tentativo di comprendere del sè di potere, lo zombie che vuole darmi un'opportunità di farmi capire quanto sia deleterio combattere contro una parte di noi e il suo placarsi... segno che c'è un'integrazione in corso.


Valerio Ivo Montanaro

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Grazie per i preziosi spunti di riflessione Ila. Un caro saluto :-) !


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