Amore, scelta e libero arbitrio

Postato da on August 1, 2016 in l'editoriale di Zuleika Fusco | 0 commenti

Amore, scelta e libero arbitrio

Caro lettore, come definiresti l’amore?

L’amore è la qualità più raffinata dell’essere, la prima legge universale, ma non un meccanismo automatico. È qui il primo equivoco, poiché per luogo comune si intende che dove esiste vero amore, Amore trionfa… e sarebbe bello se fosse così, ma non scontato affatto.  Gli umani non conoscono né contengono la natura dell’amore universale. Ne percepiscono e immagino la potenza, ne custodiscono il ricordo come nostalgia di quella casa delle origini da cui derivano, ma non sempre sanno attivarne la forza e le risorse nella propria vita. Tant’è che addirittura si arriva al paradosso moderno della paura di amare, ossia della difficoltà di lasciarsi andare ai sentimenti per timore di essere feriti e di soffrire.

Oppure c’è chi ama troppo, chi ama l’altro più di se stesso, contravvenendo alla legge basilare che amore è amore, pertanto, se tale, non può diventare un eccesso ed è prima di tutto nei confronti di se stessi, come lo stesso Gesù indicava nei suoi comandamenti e come spesso dimentichiamo, cadendo nella paura di essere tacciati come egoisti. Ma chi conosce un po’ la vita ha imparato che non si può amare ed essere amati, se prima non si imparano il rispetto e la cura di sé, il piacere della propria natura.

Certamente Amore prevede libertà. Chi ama garantisce all’altro la libertà che riconosce per sé. E libertà è prima di tutto libertà di creare… a cominciare dal disegno della propria esistenza. Quindi ognuno di noi da amato e da amante può lavorare per generare la sua opera d’arte, spinto da passione, da volontà, da entusiasmo e in alcune fasi anche da dolore. Si chiama libero arbitrio. Quella legge che persino la divinità rispetta senza interferire, che elude qualsiasi concetto di determinismo o di fatalismo e che preserva sempre la libertà di scelta. In altre parole ogni essere umano può in ogni momento della propria esistenza decidere e ridefinire il disegno che sta realizzando.

Quindi, riprendendo un vecchio detto, anche a livello sottile la nostra libertà finisce dove comincia la libertà dell’altro. Possiamo realizzare per noi stessi e vale per tutti. In un progetto d’amore condiviso, la realizzazione avviene dove la volontà di stare insieme è congiunta, cresce e si nutre in entrambi. Nel momento in cui uno dei due sceglie diversamente, per qualsiasi motivo, anche per mancanza di coraggio, il disegno cambia e possiamo semplicemente accettarlo, onorando l’amato per quanto ci ha offerto, essendo stato per un tempo nostro specchio.  Diventa quindi essenziale imparare a lasciare andare, perché l’altro possa continuare il suo percorso, avendoci comunque offerto l’opportunità di guardarci dentro e di crescere. Ma lasciare andare è prima di tutto una dinamica sana per noi, per liberare il nostro cammino da fantasmi e zavorre pesanti. L’amore vuole coraggio e apertura, comporta dolore e speranza a volte, ma non si nutre di illusioni, di paura dell’abbandono e di quelle ferite che ci fanno restare attaccati ad un’idea piuttosto che affrontare il distacco.

L’illusione è una trappola della mente al cuore. Un auto-boicottaggio che determina la sconfitta di ogni progetto, perchè, approfittando della vulnerabilità del cuore, lo induce a credere in un sogno che deriva non dal sentire profondo, ma da un’alterazione della percezione della realtà di cui ci persuadiamo. L’amore è invece una forza potente e autentica, cruda nella sua essenza e per questo poetica, in grado di far avvenire miracoli. Spesso l’illusione è credere in un amore che non è tale o per paradosso convincersi che non sia amore un amore che ci mette di fronte ai limiti e alle difficoltà. Ad un certo punto è indispensabile verificare il proprio sentire. È il momento in cui abbiamo necessità di porre una mente lucida a servizio di un cuore cosciente.

Per comprendere se sei in una condizione illusoria, ingabbiato in una dimensione labirintica di aspettative e false premesse, fatti tre domande. Osserva quanto la vita, non il tuo pensiero, ti rimandi sempre di fronte a chi ami in maniera magica, allineando sincronie e segnali positivi soprattutto quando stai per cedere. Per seconda cosa chiediti quanto sia lucida la tua lettura dei suddetti segnali. Per terza cosa guarda se ciò che provi e la situazione che vivi ti hanno fatto crescere, lavorando su di te, o ti hanno invischiato in una condizione di vittimismo e cecità. Se la rabbia prevale non è amore. Se la paura prevale non è amore, soprattutto se non c’è mai un elemento di incrocio, di scambio, di reciprocità, non è amore. Perché l’amore unisce al di là della volontà. Spinge la vita a porti davanti all’altro con schiettezza impressionante, in situazioni che altrimenti non sosterresti. Spinge l’altro a venire verso di te in una qualsiasi forma, come tu vai alla ricerca di un completamento prima di tutto di quegli aspetti che ti sono scomodi. L’amore ti fa evolvere, ti ferisce e contemporaneamente cura le ferite che ti ha prodotto e le altre che avevi. Non ti umilia, anche quando ti mette alla prova o ti strattona. E soprattutto ti rivela chi sei, passando in primis dall’evidenziare le tue vulnerabilità e poi accrescendo la tua forza.

È necessario quindi sapersi ascoltare e dirsi la verità. È legittima la domanda. È necessario che tu te la ponga e che abbia il coraggio di rispondere sinceramente. Dentro sappiamo benissimo quando è arrivato il momento di dirci la parola fine, perché è sostanziale per il nostro benessere. Che scelga l’amato o noi, è importante che mai perdiamo di vista l’obiettivo di una qualità della vita e che ricordiamo quanto sia indispensabile nel progetto di essere coppia investire entrambi. Per quanto siano sostanziosi i nostri sentimenti, non possiamo sostenere una relazione da soli, senza che l’altro contribuisca realmente. E la serenità che riacquisisci nel momento in cui sei tu a scegliere e restituisci dignità regale al tuo sentire è un balsamo per l’anima … fidati di te e ricollocati nella posizione che ti compete. Il resto sarà conseguenza dovuta dalla vita a chi sei veramente. Non ti accontentare mai, non superare i limiti della tolleranza, non accettare compromessi in nome dell’amore. La pazienza si chiude quando il prezzo da pagare è insano. L’amore vuole evoluzione e quando l’altro non ce la fa, prosegui il tuo percorso ritornando al tuo asse e mantenendo l’amore per te al primo posto. Solo onorando i dettami della tua anima, potrai arrivare a realizzare il tuo potere. Quando sei coerente con te stesso e trovi piacere in ciò che fai il flusso è inarrestabile. Per questo non puoi indugiare in situazioni in cui il principio di piacere è mortificato o negato…



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