Cambio casa serenamente

Postato da on June 5, 2014 in a casa di Lori e Giò | 2 commenti

Cambio casa serenamente

Chi di voi lettori non si è trovato almeno una volta nella vita a dover lasciare la casa dove ha vissuto per parte della sua esistenza? E’ un’esperienza molto frequente che spesso risulta traumatica per chi la vive. In psicologia si dice che l’impatto emotivo dovuto al trasloco sia al terzo posto fra le cause di stress dopo un lutto e la separazione.

Nell’ambiente in cui viviamo trasferiamo e rappresentiamo tanto di noi. E’ lì, nella nostra casa, che non vediamo l’ora di tornare dopo una giornata di lavoro o dopo un viaggio.

A noi piace moltissimo viaggiare, eppure ci capita sempre che arrivi il momento in cui sentiamo la necessità di ritornare nella nostra casa. E’ un punto fermo, una sicurezza nella vita, un abbraccio materno in cui ritrovarci protetti e sicuri. Ed è per questo che lo stress da trasloco è simile ai traumi che abbiamo affrontato da bambini quando ci siamo trovati le prime volte davanti alla paura di lasciare i nostri genitori.

Pensiamo per esempio a quando diventati adulti e lasciamo la casa dove siamo cresciuti per vivere in autonomia. Lasciare la casa dei nostri genitori è un passaggio di stato, ci si trova davanti alla realtà di non essere più solo figli, ma adulti, adulti che hanno in mano la responsabilità di se stessi e della propria direzione. Può succedere che si generi una sorta di nostalgia, un sottile rimpianto per qualcosa di perduto che possiamo sentire anche per lungo tempo. Allora in quel caso è necessario riconoscere in noi quelle parti bambine che sentono di aver paura del cambiamento e della separazione, quel che possiamo fare è dar loro accudimento cercando un buon genitore interiore, l’immagine di una energia  in grado di rassicurare ed essere presente, proprio come faremmo se, da genitori, ci trovassimo davanti il nostro bimbo spaventato dalla prospettiva di dover lasciare la casa in cui è venuto al mondo.

Nella vita succede di dover cambiare casa e se l’intento è quello di migliorare la nostra condizione, la gioia di ottenere quello a cui aspiriamo e l’entusiasmo del cambiamento in meglio sono di grande aiuto nell’affrontare un trasloco. Ma un certo grado di malessere è quasi sempre comunque da mettere in conto.

Ricordiamo quando ci trasferimmo da una casa in affitto, piuttosto buia e troppo piccola per noi il cane Pepe e i nostri due bambini, in una più grande, finalmente nostra, progettata e arredata da noi. Anche in quella circostanza piacevole e frutto di una scelta ponderata, non mancarono i disagi. Disagi dovuti alla fatica, alle complicazioni burocratiche, al dover organizzare le persone che ci aiutavano e poi al doversi inserire in un nuovo quartiere.

Ancora più sentito è il disagio quando cambiare casa non è frutto di una libera scelta, quando siamo costretti dalle circostanze a lasciare il luogo in cui abitiamo. In quel caso è importante ricordare che la casa, per quanto la possiamo sentire nostra e in essa abbiamo proiettato molto di noi, è pur sempre essa stessa un oggetto, fatta di oggetti. Domandiamoci se per quel luogo non abbiamo sviluppato un attaccamento, un abitudine, e se non sia ciò a renderci infelici. Sappiamo bene che ogni forma di attaccamento porta alla dipendenza, e se siamo dipendenti da qualcosa, che sia una persona o un oggetto, non siamo liberi. Siamo come dei bambini che hanno bisogno della loro coperta di Linus per sentirsi sicuri. In queste occasioni è necessario trovare in noi una parte adulta che sappia prendersi le responsabilità della propria vita e trovi il coraggio per affrontare il cambiamento. Potremmo poi scoprire che, come sempre accade,che la vita è una grande maestra e che dietro ad ogni disagio si nasconde una risorsa. E poi, se saremo in grado di affrontare lo scomodo con coraggio e determinazione, scopriremo  che ciò ci metterà nelle condizioni giuste per trovare qualcosa di meglio, sicuramente più adatto a noi, di quel che abbiamo lasciato.

Ricordiamo poi che la casa, quella vera, è quella che costruiamo giorno per giorno dentro di noi, aggiungendo una stanza ogni volta che apriamo la porta a un nuovo inquilino del nostro condominio interiore, qualcuno  che magari prima non ci siamo concessi di vedere. E’ quella la casa che a volte ci accade di abitare nei nostri sogni, che portiamo con noi nel nostro percorso di vita come fa la lumachina con il suo guscio, quella magnifica casa interiore che nessuno ci potrà mai portare via.

Pensiamo ora a cosa concretamente possiamo fare per alleviare lo stress da trasloco.

  • Attivarci per tempo con una buona organizzazione per tutto ciò che riguarda i vari cambiamenti contrattuali.
  • Trovare chi ci aiuti nell’impacchettare e riempire le scatole con le nostre cose, una buona ditta di traslochi o se non possiamo permettercela amici che ci aiutino.
  • Cercare di finire tutti i lavori prima di spostarci nella nuova casa; dover avere a che fare con operai quando viviamo già lì per alcuni può essere un’ulteriore fonte di stress.
  • Fare in modo che quando arriviamo nel nuovo ambiente non ci sia eccessivo disordine che potrebbe aumentare il nostro senso di precarietà.

Vi lasciamo con l’augurio che il vostro prossimo trasloco possa essere il più sereno possibile.

 

 

 

 



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2 Commenti

  1. Cambiare casa serenamente é davvero un’impresa… a me verrebbe l’ansia solo al pensiero. Comunque hai scritto un bel articolo 😉

    Saluti

    Mattia

    • Si Mattia,comprendiamo la tua sensazione di ansia al pensiero di un trasloco…E’ davvero normale, ma se necessario può diventare veramente un’occasione di rinnovamento, interiore ed esteriore. Infinite grazie e saluti a te.

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