Colorare la casa in modo ecologico

Postato da on March 30, 2013 in a casa di Lori e Giò | 0 commenti

Colorare la casa in modo ecologico

In un articolo precedente vi abbiamo parlato  del colore in casa e dell’importanza di rinnovarlo approfittando di questo periodo dell’anno in cui sentiamo più forti energie di rinnovamento.Nel momento in cui decidiamo di ritinteggiare le pareti di casa  e magari vogliamo risparmiare facendolo da soli, dobbiamo cercare di avere le idee chiare , oltre che sui colori, anche sul tipo di materiale da utilizzare.

Dobbiamo sapere che le normali vernici in commercio sono attualmente tra le prime cause di inquinamento all’interno delle nostre case poichè , per difenderci dal freddo, le abbiamo rese sempre più ermetiche e quindi impediamo alle sostanze volatili che si liberano, anche dopo molto tempo dalle vernici, di venire smaltite nell’atmosfera esterna.

La vernice è una miscela di prodotti chimici che applicata in più mani forma una pellicola  solida e resistente che protegge le pareti e le colora, ha quindi la funzione non solo di colorare ma anche di proteggere. I prodotti chimici sono, in varie percentuali, i leganti, i solventi e gli additivi.

– I leganti conferiscono alle vernici le loro proprietà principali, poichè da loro dipendono la brillantezza, la durezza delle superfici, la resistenza e il potere coprente.

– I solventi sono sostanze liquide che hanno la proprietà di sciogliere le resine o i leganti senza alterarne  la natura chimica.

– I pigmenti sono sostanze insolubili, presenti quindi come particelle solide disperse nelle vernici al fine di di dare il colore, e possono essere naturali o sintetici.

Negli ultimi 20 anni il mondo delle vernici ha avuto grande evoluzione: da una parte sono stati introdotti nuovi tipi di prodotti con caratteristiche migliorate per quanto riguarda la protezione e la resistenza, dall’altra vi è stata una tendenza generale a ridurre e talora ad eliminare l’impiego dei solventi  sostituendoli con  l’acqua. Tutto ciò ha permesso di raggiungere obiettivi fondamentali quali riduzione dell’impatto ambientale, miglioramento delle caratteristiche tossicologiche e consistente riduzione delle emissioni atmosferiche.

Quando si impiega una vernice è importante avere la scheda tecnica che ne riporta le caratteristiche, ma è d’obbligo avere anche la scheda di sicurezza, dato che dal 30 Giugno del 1993 è entrata in vigore una normativa che obbliga i produttori a compilarne una diversa per ogni prodotto, allo scopo di proteggere la salute e garantire la sicurezza; essa deve infatti contenere la composizione, le informazioni sugli ingredienti, l’identificazione dei pericoli, le  informazioni tossicologiche ed ecologiche, le misure di primo soccorso ed infine le informazioni sullo smaltimento.

Per essere certi di fare l’acquisto giusto dobbiamo perciò fare attenzione ai prodotti base utilizzati nella composizione, capire se i componenti sono materie prime naturali rinnovabili o materie di sintesi petrolchimica, se si tratta di composti ottenuti da resine vegetali, oli vegetali, oli essenziali, coloranti vegetali o costituiti da terre naturali, biodegradabili o no.

La conoscenza del prodotto è quindi un aspetto sostanziale, proprio perché molte pitture rilasciano nell’ aria sostanze tossiche chiamate Composti Organici Volatili (COV) che derivano da reazioni fotochimiche e a temperature ambientali normali evaporano. Per scegliere  dobbiamo sapere che il rilascio nell’ambiente di prodotti tossici può durare nel  tempo, nuoce direttamente alla nostra salute e può essere causa di patologie, non solo per quanto riguarda le vernici murali, ma anche le vernici di finitura del legno e gli smalti per i metalli.

Per esempio, è bene sapere che i prodotti a base d’acqua sono le vernici acriliche le quali contengono comunque una percentuale del 15-20% di resina acrilica derivante dal petrolio e quindi sono da considerarsi solo meno pericolose di altre, infatti possono comunque determinare problemi dal punto di vista tossicologico e varie patologie, disturbi oculari e irritazione della mucosa nasale.

Dobbiamo quindi cercare vernici biologiche, naturali ed ecologiche, realizzate prevalentemente con ingredienti naturali, con certificazioni che attestino che siano prive di emissioni non salutari per chi le utilizza, anche nel tempo, e perciò adatte per le camere dei bambini e dei soggetti allergici, e che non impediscano la normale traspirazione del muro in modo da evitare la formazione delle muffe.

Da qualche tempo sono reperibili anche vernici chiamate “foto catalitiche” in grado addirittura di trasformare le polveri sottili (uno degli inquinanti più diffusi nelle città) in composti meno nocivi.

Le pitture biologiche sono ormai disponibili in un’ampia scelta di colori, equivalente a quella delle vernici “chimiche”, ed è quindi importante che impariamo a riconoscerle.

La vera difficoltà sta ancora una volta nelle norme che regolano le etichettature dei prodotti. In questo momento non è semplice acquisire una informazione chiara e dettagliata. La Comunità Europea consente anche alle vernici acriliche che, come abbiamo visto, ecologiche non sono, di ottenere il marchio Ecolabel e quindi di apparire ecologiche.

ECOLABEL è un marchio nato nel 1992 e attualmente disciplinato dal Regolamento CE n° 66/2010, usato per certificare il ridotto impatto ambientale dei prodotti o dei servizi offerti dalle aziende che ne hanno ottenuto l’utilizzo, ma non è assolutamente sufficiente per una garanzia completa.

Allora attenzione alle etichette, guardiamo che siano elencati soltanto solventi di derivazione naturale, come: l’acido grasso dell’olio di lino,  il carbonato di calcio naturale, la caseina del latte che è un ottimo legante ed emulsionante. Controlliamo che ci siano solo materie prime naturali rinnovabili, trasformate nel rispetto della natura, e non materie prime di sintesi petrolchimica.

Le vernici ecologiche devono essere biodegradabili e devono essere realizzate con processi che utilizzano bassi consumi energetici.

La pittura ecologica non è sempre lavabile o smacchiabile, spesso ha un costo maggiore della pittura chimica, ma la differenza di prezzo è giustificata in parte dall’uso di materie prime non semplici da reperire, ed in parte dal fatto che il loro impiego su scala mondiale è ancora poco diffuso. (I maggiori utilizzatori europei di vernici ecologiche sono Germania e i paesi Scandinavi).

Il discorso sulle vernici apre ad una vasta discussione sui temi della bioarchitettura, quel ramo dell’edilizia che induce ad una progettazione e realizzazione di immobili a basso impatto ambientale, che tiene conto della salute di chi vi abita promuovendo l’utilizzo di materiali naturali e con minore presenza di sostanze tossiche, meno inquinanti e meno dannosi per la salute dell’uomo.

 

 



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