Da Rifiuto a Risorsa, breve chiacchierata con Giancarlo Odoardi: ecologista, agronomo e giornalista

Postato da on February 3, 2014 in a casa di Lori e Giò | 0 commenti

Da Rifiuto a Risorsa, breve chiacchierata con Giancarlo Odoardi: ecologista, agronomo e giornalista

Quante volte alla fine del nostro lavoro in cucina ci siamo trovati a guardare quello che era rimasto, il cosiddetto rifiuto umido, lo guardiamo forse con un po di senso di colpa, un misto tra la voglia di fare qualcosa di etico che ci assolva in parte dall’essere corresponsabili dell’aumento dei rifiuti urbani, che da anni ormai attanaglia le nostre città, e il senso di impotenza dato, diciamolo, dalla frustrazione di sapere che chi è a capo delle nostre istituzioni non è stato ancora in grado di affrontare questo disagio e risolverlo nel modo adeguato. Spesso non ci fermiamo troppo a riflettere e passato quel momento deleghiamo ancora una volta e buttiamo tutto nella pattumiera, o nella differenziata per chi ha la fortuna di abitare in una città o in un quartiere dove esiste la possibilità di farlo. Secondo Legambiente nel 2009 la percentuale di raccolta differenziata nei comuni del territorio italiano era solo del 33,6%, e senza far troppo caso alle statistiche ma solo guardandoci intorno, non ci sembra che in questi ultimi anni la cose siano sostanzialmente cambiate. E’ chiaro per tutti che i numeri sono ancora veramente insufficienti per affrontare ciò che ormai viene definita emergenza rifiuti. E allora abbiamo sentito la necessità di fare un po’ di chiarezza e anche di fornire qualche informazione che fosse utile per molti.

Abbiamo la fortuna di conoscere da molti anni uno dei maggiori esperti dell’argomento “rifiuti urbani” che operano in Italia, il dott. Giancarlo Odoardi. 

Giancarlo è giornalista e si è laureato a Bologna in scienze agrarie, da sempre è un ambientalista convinto ed esperto in tematiche ambientali e in particolare nella gestione dei rifiuti e compostaggio del rifiuto domestico. Inoltre è presidente di varie associazioni, Eco Istituto Abruzzo, Pescara Bici e vice presidente della sua società, Edenia, che si occupa di sostenibilità ambientale; ci tiene anche a sottolineare che è un musicista e un ciclista incallito. Ha portato avanti vari progetti sul tema, tra cui, lui dice, il più significativo è “Mondo-Compost”, un progetto di consulenza alla regione Abruzzo, di promozione del compostaggio domestico in ambito regionale.

Gli abbiamo chiesto di scambiare con noi qualche parola sull’argomento. E’ arrivato spaccando il secondo sull’ora dell’appuntamento e nonostante sia inverno e lui abiti nella zona collinare della nostra città, è venuto con la sua bicicletta elettrica. Guardandola con orgoglio ci racconta che la possiede da un anno e che con quella bici ha già percorso circa 5.000 km, bel record, e aggiungiamo, gran coraggio, poichè andare in bicicletta nella nostra città è tutt’altro che agevole ed è anche parecchio pericoloso. Entrando si è guardato intorno e dopo capiremo che ha già valutato le possibilità di riciclo che offre il nostro piccolo giardino.

Giancarlo gestisce anche un blog sul compostaggio in cui si possono trovare tutte le informazioni che riguardano il compost e in cui abbiamo letto questa frase:

Non è mai superfluo ricordare che in natura, da milioni di anni, i rifiuti, specialmente quelli organici, non esistono e che ogni scarto di un processo diventa risorsa per un altro: due facce di uno stesso ciclo, quello della vita”.

E allora, perchè ciò che per la natura non è un rifiuto per noi lo è? 

Chiediamo a Giancarlo di spiegarci cos’è il compostaggio domestico.

Il compostaggio domestico, ci risponde, è una pratica che asseconda la normale trasformazione della materia organica, il cosiddetto umido, a tutt’oggi considerato e trattato come un rifiuto, che quando si decompone perde due componenti, l’acqua e l’anidride carbonica, e quel che rimane è circa il 40% del prodotto iniziale.

Il cittadino che smaltisce l’organico genera un costo, in quanto c’è qualcuno deve raccoglierlo trasportarlo e smaltirlo. Ma se guardiamo un po’ più nel particolare ci accorgiamo che quello che noi stiamo smaltendo è un prodotto che cambia nel tempo, si modifica. La materia organica è composta dal 60-70 % di acqua e quindi quando ci occupiamo del trasporto dell’organico ci stiamo occupando per la maggior parte del trasporto di acqua. Quello che si dovrebbe fare è mettersi nell’ottica di fare perdere al questo materiale l’acqua nel luogo stesso in cui viene prodotto determinando un notevole risparmio per la collettività.

A questo punto ci fa un esempio pratico:

La regione Abruzzo, la regione nella quale viviamo, ha 1.400,000 abitanti, 400.000 famiglie, produce circa 230.000 tonnellate di organico, totale tra umido e solido 660,000 tonnellate di rifiuti. Il 30% di questo totale è la frazione organica, quindi, se tutti facessero compostaggio domestico non ci sarebbe bisogno di gestire l’organico, perchè nessuno lo consegnerebbe al servizio di raccolta in quanto il prodotto restante, l’humus, potrebbe essere riutilizzato facilmente come fertilizzante, in tutte le piccole e grandi zone verdi che ci circondano.

Facendo una valutazione economica, se smaltire una tonnellata di organico costa circa 150 euro, gestire l’organico nella sola regione Abruzzo genera un costo di 35 milioni di euro. Questo ci dà solo un’idea di quello che potrebbe essere il risparmio dovuto a una migliore gestione del rifiuto organico in ambito nazionale.

Giancarlo aggiunge che le amministrazioni dovrebbero rendere obbligatorio, per chi ha un giardino, non consegnare il rifiuto umido e utilizzare lì stesso l’humus, cioè il prodotto trasformato e diventato concime organico, restituendolo così alla terra. I cittadini poi dovrebbero essere premiati per questo contributo ottenendo uno sconto sulla tassa sullo smaltimento dei rifiuti.

Quel che fa Giancarlo è sensibilizzare attraverso i suoi progetti le amministrazioni ad attivarsi, ed attivare i cittadini sulla strada del compostaggio domestico, quindi rispetto a ciò gli chiediamo cosa potrebbe fare il cittadino comune.

Lui sorride e ci risponde che non si può pretendere che tutti, come fa lui, facciano il compostaggio sul balcone del proprio appartamento, per poi fertilizzare le piantine di insalata o pomodori o il giardino del condominio, perchè questo richiede impegno e tempo, ma intanto potrebbe cominciare a farlo abbastanza facilmente chi ha un piccolo giardino.

Certo quella dei rifiuti è una situazione complessa che richiede impegno e attenzione da parte di tutti e persone come Giancarlo con il loro lavoro sono sicuramente una grande risorsa per la società. E’ riduttivo pensare che il discorso possa esaurirsi in queste poche righe, ma si può cominciare a riflettere che quello che consideriamo a tutti gli effetti un rifiuto, trasformandosi, possa tornare ad essere quel che è sempre stato in natura, cioè una risorsa, nutrimento per la terra.

Come dice Giancarlo non si può pretendere che tutti si prendano il carico del compostaggio domestico ma si può pensare che ognuno di noi possa fare qualcosa di utile alla comunità, qualcosa  che ci consenta di prenderci carico delle nostre responsabilità sempre nell’ambito delle nostre possibilità reali e non  delegando ad altri.

Nella foto Giancarlo Odoardi ci dimostra quanto sia piacevole l’odore dell’Humus.

Link utili per chi volesse acquisire notizie su come attuare il compostaggio domestico 😉

Press-Compost, format di comunicazione sul compostaggio domestico:

http://www.gianodo.it/ri-media/Press-Compost/

Edenia, società cooperativa per la sostenibilità ambientale:

http://www.edeniaweb.it/edenia/

altro link importante,

Ecoistituto Abruzzo:

http://www.ecoab.it/

…e per chi ama la bicicletta:

http://www.pescarabici.org/



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