Donna e Tango. Il coraggio di esporsi, il coraggio di essere

Postato da on October 8, 2014 in l'editoriale di Zuleika Fusco | 12 commenti

Donna e Tango. Il coraggio di esporsi, il coraggio di essere

 

Nel tango la donna compie un percorso che la vede trasformarsi. Non impara semplicemente dei passi, ma conosce se stessa, ed il lavoro sul corpo può diventare un percorso di consapevolezza. Incomincia dall’affrontare la sua timidezza. Non a caso prima di tutto si confronta con l’imbarazzo di quella intimità che l’abbraccio del tango produce almeno all’inizio. Certo, non è semplice per una persona comune condividere lo spazio ristretto che l’abbraccio delimita, mettendola a nudo, perché inconsciamente le fa fare i conti con la sua capacità di relazionarsi con l’altro, ma anche con se stessa e il suo corpo… Per la donna di oggi, così abituata a lottare per l’ autonomia, così abituata a fare da sola, è difficile concedersi di chiudere gli occhi per farsi guidare in pista dall’uomo, che ha il compito di scegliere la direzione e i passi da eseguire. Eppure attraverso il tango lei può recuperare fiducia nel suo sentire, apprezzare il piacere dell’accudimento da parte del maschile ed esprimere tutta la sensibilità che la contraddistingue.

Di fatto la donna è protagonista insieme all’uomo. Dobbiamo pensare che il tango è il risultato di un progetto condiviso, in cui due persone creano una terza entità che si chiama coppia e che si nutre del carattere di entrambe. La donna non è passiva, come molti pensano, convinti che questa sia una danza macha o maschilista. Lei rappresenta il gioiello che rende bella la coppia, mentre l’uomo lavora per mostrarla e ne guadagna in cambio soddisfazione e nutrimento. Nell’eseguire la loro danza, i due ballerini contribuiscono in egual misura, nel valore dei ruoli diversi che interpretano. Il tango evidenzia il valore della diversità. Ma ad un tratto avviene un passaggio…

Tutto comincia nel momento in cui si capisce che lei nel tango è come la luna. Rende d’argento quel filo sottile che si chiama connessione, trasforma in magia quella luce che raccoglie dall’uomo, facendolo diventare un silenzioso re. Perché se l’uomo mentre danza ha la responsabilità di accompagnare e di proteggere, la donna ha il ruolo di sentire e di tramutare con delicatezza quell’input in Bellezza, fidandosi del proprio partner, onorando la sua energia e interpretando il suo messaggio, affinché appaia piacevole anche agli occhi di chi guarda.

Secondo il galateo di questa relazione che si chiama tango, la donna consapevole non sceglie, ma favorisce la scelta, la induce sottilmente, mostrandosi al meglio di sé e donando incondizionatamente la sua buona energia. Fa intendere con un linguaggio che non utilizza parole, piuttosto comportamenti e sguardi. La tanguera lo comprende sin dalla sua prima esperienza in milonga, quando con ardire decide di esporsi, accettando di sedersi ad un tavolo nell’attesa di un invito. Quello giusto, sognerebbe lei… ma il tango, come la vita, è fatto di mille sfumature e vissuti, di incontri disastrosi, con lieve sapore, o incantevoli.

La tanguera in altri termini è una creatura coraggiosa. Accetta infatti le sue vulnerabilità e le trasforma in risorse, sedendosi su quella sedia e accettando con stile che durante una serata potrà essere invitata o meno, potrà ballare o no. Impara ad apprezzare lo stare, ascoltando la musica e conversando, interpretando la dimensione sociale del tango e soprattutto lavorando su di sé per comprendere che l’eventualità di mancati inviti non è fatto personale, ma la risultante di una complessità di fattori, non ultimo la fragilità di un maschile che spesso nasconde infinite sfaccettature.

E nel momento del ballo? La donna è signora quando impara l’arte più fine. L’ascolto. Nel tango ascoltare significa prestare orecchio alla musica e al suo reale messaggio, poiché non tutto si balla nello stesso modo. Significa sentire realmente il partner, accogliendo la sua personalità e lavorando per creare un incontro piacevole che si tramuti in intesa. Significa soprattutto portare attenzione a sé, non in modo egoistico, ma per sapersi gestire, far sì che l’equilibrio del proprio corpo parta prima da un conoscersi profondamente, da un rispettare i propri bisogni, dall’onorare i propri limiti oltre che le proprie ricchezze.

Essere se stesse senza frenesie o ansie. Comprendere che la propria Bellezza risiede nelle signorilità dei propri comportamenti e nell’eleganza dei piedi. Far sentire l’altro a proprio agio, ma anche saper dire con garbo ‘no’. La signora del tango non scende a compromessi, cerca un punto d’incontro. Non si mostra esageratamente. Assapora le atmosfere, ne ricava piacere per l’anima, offre la sua qualità

 

(dalla rivista El tanguero n 15 anno 2014)



facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedin
facebookrssyoutube

12 Commenti

  1. Bellissime riflessioni grazie

  2. SONO PAROLE VERE CHE COLGONO NEL SEGNO IL BALLO DI TANGO IN SALA CHE HA UN’ATMOSFERA PARTICOLARE SIA CHE SI VENGA INVITATI A BALLARE CHE NO GRAZIE

    • grazie di cuore, Lorella! <3

  3. È un articolo bellissimo e che sento vero, quando parlo di tango ne parlo sempre in questo modo, l’unica differenza e che mai parlo di guida da parte dell’uomo, ma sempre di proposta. L’uomo propone un movimento un’azione che la donna interpreta, svolge e risponde, anche riproponendo a sua volta, la musica è, diventa, il momento d’incontro. Bello.

    • grazie davvero Silverio. fa davvero piacere che in particolar modo un uomo sia affine con questo sentire :-) buon tango!

    • Esatto Silverio! Proporre, non guidare. È una differenza importante. Così come importante è anche che la donna interpreta la proposta dell’uomo. Grazie per averlo precisato!

  4. Descrizione tanto veritiera, essenziale, inusuale, da. essere commovente, come un bel film che rappresenta le profonde emozioni di vita dei personaggi che rappresenta…. Grazie all’autore , a chi ha scoperto questo florilegio e a chi lo ha condiviso….

    • grazie a te, Rob, per averlo letto e commentato con tanta sensibilità. un piacere il tuo contributo maschile al mio sentire

  5. La signora del tango non si mostra esageratamente.
    Giustissimo !

    • grazie, manana! continua a leggerci e facci sentire ancora la tua voce :)

  6. la bellezza risiede nella signorilità dei comportamenti e nell’eleganza dei piedi. che bella! Grazie! E’ un inno alle tanguere vere. Grande competenza e vera sensibilità. Complimenti.

    • Grazie di cuore, Marianna!

Lascia un Commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

stampa