E se il giardino lo coltivassimo in verticale?

Postato da on November 9, 2015 in a casa di Lori e Giò | 0 commenti

E se il giardino lo coltivassimo in verticale?

No, non è una stranezza da architetti, si tratta di una soluzione ormai molto apprezzata non solo a livello estetico, ma anche per un migliore isolamento sia termico che acustico, e oltretutto è anche un ottimo ausilio per catturare le polveri sottili degli ambienti urbani.

Vediamo di cosa si tratta. Un giardino verticale è una parete di rivestimento di facciata di un edificio che viene rivestita con una coltivazione di piante specifiche. Va considerato che non sempre le piante hanno bisogno della terra a volte basta avere l’acqua e ovviamente l’ossigeno per avviare il processo di fotosintesi. Il sistema costruttivo si basa su una struttura agganciata all’edificio, sulla quale viene applicato un tessuto speciale adatto ad ospitare semi o anche essenze già sviluppate, ed anche, ben nascosto, il sistema di irrigazione. Senza necessariamente pensare da una intera parete di un edificio il verde verticale può essere realizzato anche sulle pareti dei nostri normali balconi e oltre a piante decorative, potremmo ottenere addirittura un orto verticale. Siamo abituati ad avere sulle nostre terrazze e balconi piante rampicanti ma pensiamo come potrebbe essere rilassante e soddisfacente occuparci di un orto che ci consenta anche nel pieno della città di curare e veder crescere verdure e ortaggi per i nostri fabbisogni quotidiani. In città mancano spazi verdi a disposizione per chi voglia occuparsi di giardinaggio o di orticoltura. Pensiamo in particolar modo a chi ha molto tempo libero a disposizione come le persone in pensione che spesso non hanno molte occasioni per occuparsi in attività creative. Anche i luoghi di lavoro possono essere resi più gradevoli. La vista del verde rilassa, migliora il benessere psicofisico e “ ammorbidisce” lo spazio. Ancor di più questo avviene se si tratta di vero ” verde”. Quindi utilizzando queste strutture otteniamo anche di arricchire e rendere più gradevole il paesaggio urbano che spesso risulta arido e privo di colore.

Il botanico Patrick Blanc oggi è uno dei massimi esperti del settore. Le sue realizzazioni sono vere e proprie opere d’arte. Ricordiamo la parete del Caixa Forum a Madrid o altre splendide realizzazioni qua e là per il mondo: Parigi, Berlino, San Francisco, Sidney e Dubai. Coltivare un giardino ci riporta al contatto con la terra e la sua ciclicità, curando la natura ci riavviciniamo alla terra. Il passare del tempo, i cicli lunari, le stagioni, il il ciclo della vita e della morte ritorna ad essere parte naturale della nostra esistenza, reimpariamo a ” stare”, ad apprezzare ogni attimo dell’esistenza sia che ci paia piacevole o meno in quantio funzionale alla vita. È poi da tenere in considerazione che tanti giardini verticali, vista la riduzione delle aree verdi nelle città, potrebbero aiutare a bilanciare il clima sia nel periodo estivo in cui l’aumento di calore è notevole che durante l’inverno. Una parete verde può incrementare il valore di un immobile e ridurne il fabbisogno energetico con un sistema del tutto eco-sostenibile e che produce un naturale isolamento termico. Consente anche una facile raccolta dell’acqua piovana, e quindi il suo riutilizzo, in quanto diminuisce il quantitativo che va a terra, con una potenziale diminuzione del rischio di allagamenti. Certo c’è bisogno di manutenzione, fino a 4 volte l’anno a seconda delle essenze, ma si possono coltivare grandi estensioni ed occupare pochissimo spazio ottenendo un miglioramento della qualità urbana e del “bello” che ci appaga e migliora la nostra giornata.

Dovremo quindi abituarci non solo a non sederci più nel nostro giardino ma ad esserne circondati!

 

Nella foto un esempio di giardino verticale realizzato da Patrik Blanc a Parigi



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