La tenda, desiderio d’intimità, voglia di colore

Postato da on February 17, 2015 in a casa di Lori e Giò | 0 commenti

La tenda, desiderio d’intimità, voglia di colore

Anni fa appena laureati collaboravamo con un architetto abbastanza rinomato, facevamo molte ristrutturazioni e arredi d’interni, nei suoi arredamenti lui non consigliava mai di montare tende perché diceva che impediscono la vista di ciò che è fuori della casa e limitano l’ingresso della luce. Era il suo punto di vista e noi non sentivamo neanche allora di essere completamente d’accordo. In quel che diceva risuonano due parole importanti, limite, apertura, luce. La scelta di avere o no tende nella propria casa ha molto a che fare con queste parole, e naturalmente dipende anche moltissimo dal contesto e dal luogo in cui è situata la nostra abitazione.
Non sempre possiamo godere di un panorama di pregio. Nelle nostre città spesso quel che vediamo al di là della nostra finestra è una selva di altre case e forse tanti occhi che guardano verso di noi. Se sentiamo che questo può essere una limitazione della nostra libertà le tende possono aiutarci a ritrovare intimità.
Un po di storia; nel passato l’utilizzo delle tende nelle abitazioni è nato dall’esigenza di proteggersi dal freddo che entrava dalle aperture. Le ante delle finestre erano fatte con spessi pannelli di legno o di tessuto, però ciò comportava che gli interni fossero sempre bui.
Sul finire del XIV secolo, si cominciarono ad utilizzare tessuti imbevuti di trementina che assicuravano un po’ di luce, il vetro esisteva ma era ancora troppo costoso e delicato.
Intorno alla metà del XV secolo la carta ben oliata assicurava una maggiore trasparenza. Solo dalla seconda metà del XVI secolo, si diffusero, almeno nelle abitazioni più ricche le prime finestre con vetro, quindi la tenda comincio ad assumere e la sua funzione di schermo dalla luce.
Nel XVII secolo la tenda diviene un importante elemento di arredo con l’utilizzo di tessuti sempre più preziosi ed elaborati come quelli che sicuramente abbiamo avuto modo di vedere all’interno di qualche antico palazzo.
Solo All’inizio del XVIII secolo si diffuse l’uso di stoffe legge­re e si abbandonò l’aspetto sontuoso degli arredi almeno per le abitazioni più comuni.
nel XIX secolo, con la rivoluzione industriale e grazie all’arte innovativa del grande designer inglese William Morris si sviluppa anche la produzione delle tele stampate con l’intento di diffondere attraverso la grande produzione l’arte anche nelle case delle persone comuni.
Ed a voi cosa piace? Certo a molti di noi piacerebbe avere enormi vetrate che ci permettano di “espanderci ” all’esterno, nella natura, ma siccome viviamo prevalentemente in città questo rimane di solito un sogno. Ed allora si può fare? Se il bisogno è di ripararsi da un soleggiamento troppo intenso sarà bene utilizzare tessuti chiari che non accumulino calore. Ma se il vostro desiderio è quello di avere intimità potreste sfruttare l’occasione per arricchire la vostra stanza con note di colore e di eleganza.

Le tende secondo noi e al contrario di quello che asseriva il famoso architetto con cui collaboravamo all’inizio della nostra carriera, sono un elemento d’arredo importante.

A volte un ambiente spoglio o troppo serio può prendere vita con un tocco di colore anche azzardato o al contrario possiamo attenuare situazioni un po rindondanti con una tenda semplice e leggera.

Come sempre ricordiamo che l’importante non è la moda del momento o il consiglio di un amico ma come sentiamo noi la nostra casa.

La scelta di come far passare la luce e il “fuori” dall’esterno all’interno dipende molto da come noi sentiamo e vogliamo che sia. Per la tipologia non c’è che l’imbarazzo della scelta: rulli, pacchetti, arricciate, l’offerta è davvero ampia e perciò dovremo solo stare attenti ad armonizzarla con il nostro arredo… E anche qui, un buon consiglio da parte di un esperto non guasta.



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