Un progetto aziendale. Formare il personale sui reali valori e la meditazione

Postato da on December 2, 2013 in l'angolo di Alf | 2 commenti

Un progetto aziendale. Formare il personale sui reali valori e la meditazione

“All’inizio affidati allo studio. Poi interiorizza il significato con la meditazione. Dalla retta meditazione deriva la saggezza della retta comprensione”

Questa frase del 13° Dalai Lama sintetizza l’essenza di questo progetto formativo. Si tratta di un progetto che trae origini dalla convinzione che la formazione generi un potente processo di cambiamento, tanto più efficace se incentrato sull’acquisizione della consapevolezza del sé (crescita interiore).

Questo passaggio si consolida attraverso due fondamentali linee conduttrici: l’assumere determinati valori a guida della vita e l’utilizzo della meditazione come strumento per l’ascolto del sé.

La prima linea conduttrice, ispirata ai valori manifestati dalle filosofie orientali, consente di rapportarsi a dei punti di riferimento ineludibili. La seconda linea individua nelle tecniche meditative suggerite, la possibilità di conferire alla formazione un carattere di concretezza,  che si manifesta nella sperimentazione delle infinite potenzialità personali possedute.

La trasformazione individuale avverrà più per l’esperienza effettuata, che per le convincenti argomentazioni teoriche del docente, il cui ruolo è assimilabile a quello del maestro nelle filosofie orientali. Il contesto aziendale rappresenterà un luogo nel quale esplorare le potenzialità di queste tecniche, che potranno essere utilizzate per migliorare la vita del soggetto e per facilitare le relazioni che si instaurano in ambito aziendale.

Il modello proposto va incontro all’esigenza di rinnovamento manifestata dal sistema imprenditoriale e punta allo sviluppo organizzativo, passando attraverso lo sviluppo individuale: l’organizzazione crescerà nella misura in cui cresceranno le persone che vi lavorano.

Un precetto adottato dalla maggior parte dei formatori, ma con rilevanti difficoltà, consiste nel constatare una resistenza al cambiamento. Si tratta di un’errata convinzione pensare che solo un approccio razionale possa produrre risultati efficaci. Una scarsa innovazione ed apertura verso il nuovo mina un progetto formativo alternativo.

L’innovazione elimina il rischio di riprodurre sempre le stesse risposte di fronte ad un mondo che cambia costantemente.

Oggi non è più consigliabile alimentare la natura difensiva delle organizzazioni, all’interno delle quali, spesso, persiste una indisponibilità ad un lavoro di interrogazione ed approfondimento.

Le difficoltà per il formatore non finiscono qui: è infatti presente nelle organizzazioni il timore che un  intervento innovativo possa minare un assetto consolidato, o almeno la preoccupazione che risulti faticoso riconsiderare i ruoli ed i modelli precostituiti, nella rete delle relazioni personali e professionali dell’organizzazione.

Nonostante persistano queste difficoltà, sono le stesse organizzazioni a percepire e dichiarare l’importanza e la necessità di fermarsi ad ascoltare. Molte organizzazioni sentono, inoltre, il bisogno di fare chiarezza negli obiettivi individuali, nella consapevolezza che solo così è possibile raggiungerli. L’interesse verso nuovi modelli di formazione, adottati da importanti organizzazioni, si riscontra anche sulla stampa. Sono sempre più presenti articoli che riportano come siano sperimentati nuovi modelli per contrastare lo stress, accrescere l’autostima e fiducia, ridurre i sentimenti negativi e di impotenza.

In Italia, tuttavia, la tendenza ad utilizzare forme di meditazione è carente, o meglio si ricorre più facilmente a percorsi orientati all’acquisizione di tecniche che consentano, per esempio, di gestire lo stress. Tecniche di utilità innegabili, ma il cui valore è circoscritto alla soluzione del problema rappresentato.

Per attuare un intervento innovativo è utile tener presente il suggerimento del Dalai Lama il quale propone un confronto autentico, che nasca da “un elevato stato di consapevolezza, pure accompagnato da agilità mentali e fisiche, in cui la tua capacità di analisi è immensamente avanzata”

(Silvia Vescuso – 2009)

Un caro saluto e grazie a tutti coloro che mi hanno dedicato la loro attenzione.



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2 Commenti

  1. Condivido quanto è stato scritto, inoltre è stato anche attuato, infatti ho tenuto corsi di meditazione sahaja yoga per lo stress lavoro correlato ed il benessere aziendale sia presso i dirigenti del comune di Frosinone che per gli RSPP presso Confindustria di Avellino.

    Solo attraverso la consapevolezza del sè possiamo migliorare noi stessi a beneficio dell’azienda, ma ancora meglio del mondo intero….

    • Cara Anna Maria, grazie per la tua condivisione. è sempre un piacere sentire quanto fermento esiste oggi anche nel mondo aziendale e quale innovativa visione si stia, anche se lentamente, affermando. buon tutto per il seme che stai portando!

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