Immaginare futuri con le parole

Si intitola “Grammamanti” (Einaudi, 2024) l’ultimo libro di Vera Gheno, sociolinguista e ricercatrice all’Università di Firenze, che, dopo la ventennale collaborazione con l’Accademia della Crusca, è attivamente impegnata nella divulgazione della lingua applicata a questioni di genere, diversità, equità e inclusione.

Ma chi sono i grammamanti? Secondo l’autrice di questo neologismo sono coloro che amano la lingua, la studiano e comprendono di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Chi abbraccia la filosofia grammamante non si chiude in una fortezza di certezze monolitiche ma accetta che le parole, proprio come materia viva, cambino: alcune si modificano, altre muoiono, mentre altre ancora, intanto, nascono.

Se è vero che la realtà influenza la lingua è vero anche che la lingua influenza la realtà, seppure in maniera meno diretta. Per questo le parole dischiudono infinite opportunità e dovremmo instaurare con loro una vera e propria relazione amorosa sana, libera, matura, capace di reggere la complessità.

Attraverso il racconto di quattro storie d’amore, dunque, l’autrice ci conduce in un’indagine sulla conquista del linguaggio prima come specie, poi come individui, ciascuno con il suo idioletto, cioè con il corredo unico e irripetibile di parole che caratterizza una persona. In seguito, si approfondisce la dimensione relazionale delle parole che usiamo come membri di una (anzi di tante) tribù e infine le parole come strumento per nominare il mondo.

E su ogni storia si aprono scorci autobiografici in cui Vera Gheno emerge in tutta la sua vivacità e autentica passione offrendo esemplificazioni continue di quanto la “questione della lingua” sia attuale e di come le parole ci permettano di vivere meglio.

“Avere le parole per definirsi vuol dire avere le parole per capirsi, e capirsi significa, forse, stare un po’ meglio con sé stessi. Vuol dire potersi amare. Ecco che torna fuori, ancora una volta, il filo rosso che aspira a cucire insieme le storie di questo libro: l’amore nelle sue molteplici forme.”

È tempo di tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere se stessi e costruire la società migliore che vorremmo.

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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