“A piccoli passi si scalano montagne” (seconda parte)

Postato da on October 31, 2013 in nutrirsi consapevolmente | 0 commenti

“A piccoli passi si scalano montagne” (seconda parte)

Rileggendo la prima parte di quest’articolo, un’immagine mi è apparsa immediatamente: io, all’età di 6 anni, che tentavo di scrivere migliaia di volte la stessa parola sul quaderno per esercitarmi nella scrittura. Una grande frustrazione appare tangibile anche al solo pensiero di quel momento, avrei voluto mollare tutto, eppure…eppure la costanza, il sostegno ed anche un po’ l’obbligo a scrivere centinaia di pagine bianche di quaderno, mi hanno portato ad acquisire le competenze che oggi mi appartengono e a scrivere persino su un blog 😉   E così che, un passo dietro l’altro, ho raggiunto i miei obiettivi. Partendo da questa rievocazione torniamo ai nostri piccoli (ma grandi) passi. La prima cosa da fare è avere chiaro l’obiettivo finale. Mantenendo sullo sfondo questa meta, focalizziamo l’attenzione sulle piccole azioni. Se vi può facilitare scrivete ogni azioei in una lista che possa imprimere  i vari step. Nella focalizzazione della scala delle azioni è interessante la strategia proposta nell’ambito del problem solving strategico denominata “tecnica dello scalatore”  la cui denominazione fa riferimento all’atteggiamento con cui le guide alpine programmano la scalata della montagna. Anziché incominciare dalla base della montagna, nello studio del percorso da seguire si inizia dalla cima e, andando a ritroso, si delinea la direzione e i suoi vari step fino alla base. Pertanto quando si ha un problema complesso da gestire, risulta efficace incominciare dall’obiettivo da raggiungere ed immaginare lo stadio subito precedente, poi lo stadio precedente ancora, sino a giungere al punto di partenza.

E’ importante anche porsi le domande giuste. Questa rubrica non a caso si chiama “nutrirsi consapevolmente”, intendendo il nutrimento come un ambito complesso e multi sfaccettato che include oltre la sfera prettamente alimentare, anche quella emozionale, mentale e fisica che, a mio avviso, sono interconnesse. Potremmo quindi immaginare che chi, come me, è interessato all’argomento, o meglio, ne ha fatto uno scopo di vita, si porrà, per esempio, una domanda del genere: “Cosa mi fa sentire realmente nutrita?”, “Come posso condurre una vita basata sulla costante tutela della mia salute?” ed in seguito: “Quali piccole modifiche posso apportare nel quotidiano per sentirmi bene e porre in essere azioni sane?” Trovate la giusta motivazione, trovate il vostro personale senso nella direzione che vi siete dati e date coerenza e forma alla vostra profonda intenzione. Rinforzate i piccoli passi premiandovi sanamente e sforzatevi di fare sempre un passo in più. La crescita non ha una fine anzi, quando si innesca davvero un processo di consapevolezza, mettiamo in atto un circolo virtuoso che ci spinge alla continua evoluzione.

Anch’io viaggio insieme a voi nelle fatiche e qualche volte nei passi indietro, ma ho ben presente l’obiettivo finale e faccio del mio meglio per raggiungerlo…

Sarebbe bello e stimolante se condivideste in questo spazio le vostre domande di partenza, magari ci si potrebbe confrontare sui micro obiettivi, che ne dite?  Buon lavoro e…ci vediamo in cima…o in pianura! 😉



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