La casa della preghiera

Postato da on May 4, 2015 in a casa di Lori e Giò | 0 commenti

La casa della preghiera

Si, questa volta vogliamo parlare di una “casa” un po’ particolare che molti di noi frequentano assiduamente e che abbiamo voluto identificare come la casa della preghiera. Abbiamo quindi pensato ai luoghi di culto, di qualsiasi genere, dove siamo soliti andare per raccoglierci in uno stato particolare che forse a casa non riusciamo a raggiungere, per cercare un intimo contatto con la nostra interiorità, per instaurare un colloquio con il Divino.
Per i cattolici questo luogo si chiama Chiesa, e noi cominceremo a parlarne con un primo approccio storico, ma anche per stimolare la vostra curiosità.
Chiesa, cattedrale, basilica, abbazia, sono questi i termini che usiamo più di frequente, ed allora approfondiamo un po’.
L’Abbazia era il luogo di preghiera di una comunità religiosa con a capo un abate o una badessa, riunita in un complesso ove si svolgevano, oltre al culto ed allo studio della liturgia, anche le attività della vita quotidiana, divenendo anche centri di sviluppo della cultura e dell’arte. Sorgeva sempre in luoghi particolari dove una cosa sola non poteva mai mancare: la presenza dell’acqua. Le prime abbazie in occidente sorsero con la diffusione del monachesimo di San Benedetto da Norcia, che intorno al 529 d.C., fonda il monastero di Montecassino dove si adotta pienamente la sua Regola, poi ammirata per la saggezza, l’equilibrio e la discrezione, e adottata da molti altri monasteri.
La Cattedrale è una chiesa di particolare importanza per il fatto che è la sede della “Cattedra Vescovile” ed è quindi di solito la chiesa più importante della città.
Ma cos’è, o meglio, cosa era una Basilica? Qui dobbiamo tornare ai tempi di Costantino, quando vi fu l’unificazione dello stato con la chiesa. Nei primi trecento anni dopo Cristo i riti religiosi si erano svolti in segreto, nelle case private o nelle catacombe, ma finalmente c’era la possibilità di riunirsi alla luce del sole. Ma dove? Furono messi a disposizione i grandi luoghi dove avvenivano le riunioni della vita pubblica che all’epoca si chiamavano proprio Basiliche, si, luoghi laici!
I primi pochi luoghi realizzati appositamente per il culto oggi sono identificati come Basiliche paleocristiane, caratterizzate da una forma ispirata alle basiliche laiche, con una pianta solitamente rettangolare suddivisa in “navate”, di cui una centrale più ampie e altre laterali più strette separate da colonnati. La copertura era fatta di legno e questo particolare faceva sì che si incendiassero molto frequentemente, ed ecco perché hanno avuto vita breve.
La soluzione fu trovata con l’utilizzo delle volte a botte, una tipologia costruttiva ben conosciuta già al tempo dei romani, e perciò questa tipologia costruttiva ha preso il nome di Stile Romanico. Questa solidità costruttiva ha permesso di averne ancora parecchie, anche se le trasformazioni del periodo Barocco ne hanno spesso nascosto i caratteri principali. Sotto il profilo tecnico la volta a botte determina forze che spingono lateralmente e perciò richiedono la presenza di grandi muri di contrafforte laterali. L’edificio risultante risulta pertanto non molto alto e piuttosto buio, per la difficoltà di aprire finestre nei muri così grandi, ma si ottengono ambienti molto raccolti e silenziosi che favoriscono lo stato meditativo. Questi edifici erano completamente affrescati, solitamente con immagini e storie della Bibbia, in modo da poter assumere anche un ruolo divulgativo e di insegnamento sul popolo all’epoca solitamente poco istruito.
Siamo quindi agli inizi dell’anno mille e sta per iniziare una vera e propria rivoluzione nella costruzione delle chiese. Dopo il 1100 accadono infatti due episodi praticamente contemporanei: nel 1115 Bernardo da Chiaravalle, nel distaccarsi dall’Ordine dei Cluniacensi, abbandona Cluny, avvia la costruzione della prima Abbazia del proprio Ordine Monastico e detta sia i principi dell’Ordine stesso che dell’omonimo stile architettonico denominato Cistercense; nel 1144 l’abate Saunier, nella costruzione della Cattedrale di Saint Denis, a nord di Parigi, sperimenta le linee di un nuovo stile che per quasi quattrocento anni caratterizzerà l’architettura religiosa europea, con i suoi slanci arditi ed il suo simbolismo ermetico: il Gotico……ma questa è un’altra storia……



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