La Land Art di Walter Zuccarini raccontata da Emilia Longheu
“Bisognerà solo avere il coraggio di ammettere a se stessi che occorrono nuovi pensieri per le nuove opere. Per le nuove fasi evolutive dell’umanità”
Rudolf Steiner
Vi abbiamo parlato in un precedente articolo dell’artista Walter Zuccarini e delle sue opere. In quell’occasione siamo venuti a conoscenza di una attività importante che con la sua compagna Emilia Longheu e altri collaboratori porta avanti: la Land Art.
Abbiamo colto l’occasione di un’altra nostra visita alla loro bellissima casa nelle campagne abruzzesi del chietino, La casa per le arti, per parlarne con Emilia e farci raccontare cosa sia e cosa rappresenti per loro. Questo è il resoconto della nostra chiacchierata.
Iniziamo il nostro colloquio con una domanda:
D Emilia, come tu e Walter vi siete avvicinati alla Land Art?
R Nel 2010 Walter ebbe un incidente alla mano sinistra e fu costretto a fermarsi. In quel periodo cambiammo casa e venimmo ad abitare in campagna. Un evento di questo genere è sicuramente tragico, figuriamoci per un artista che usa le mani per creare. E invece, come spesso accade con le malattie o gli incidenti, questi sono l’occasione per rivedere molte cose della vita e trovare nuove strade. E così dunque accadde che dopo questo incidente facemmo un viaggio ad Urbino dove conoscemmo due ex giornalisti, Andreina De Tomassi e Antonio Sorace, che organizzano da anni un importante evento di land art.
D Perchè la scelta di fare Land Art?
R Perché è la modalità di fare arte più vicina al nostro sentire, mio e di Walter. Storicamente è nata negli Stai Uniti tra gli anni ’60 e ’70 nell’ambito dei movimenti pacifisti e ecologisti. È un’arte rivoluzionaria che vive fuori dalle gallerie, dagli studi e dai musei, a contatto con la natura, interagisce con la natura. È libera dalle leggi del mercato perché non la si può vendere né collezionare, è un’arte effi D mera che, come tutta la materia, si disgrega. Ha un ciclo esistenziale, proprio come fosse un essere vivente. Realizzare i nostri progetti di Land Art richiede un impegno fisico notevole e quindi ci si avvale della collaborazione di più persone. Quindi è un’arte che porta a socializzare, a fare gruppo, a unire le persone in avventure un po’ faticose ma sempre gioiose.
L’opera di land art è sostanzialmente un divenire, un processo. Anzi, direi che l’opera è il processo stesso di realizzazione, è il suo divenire.
Utilizziamo materiali biodegradabili ed eco-compatitili reperiti a km 0 che con il tempo e gli agenti atmosferici tornano agli elementi. Tuttavia l’opera con il passare del tempo scompare alla vista ma non muore, resta la sua impronta eterica che continua ad agire..
Le opere che realizziamo richiamano archetipi primordiali viventi nel mondo eterico, il mondo delle forme in movimento, delle forze plasmatrici.
Quando si fa Land Art in modo consapevole ci si collega a questo mondo, si canalizzano queste forme e ciò modifica l’interiorità sia di chi la realizza, ma anche di chi la guarda, di chi la vive in qualche modo. Perché il rapporto con l’arte è sempre un lavoro interiore.
La land art modifica anche il paesaggio. Su di esso rimarrà un’impronta per sempre. Si stabilisce un dialogo continuo tra Terra e Cielo. Per questo le abbiamo chiamate Scritture Magiche.
Perché attraverso questi segni si può percepire un collegamento tra il macrocosmo e il microcosmo. I canali di collegamento continuano a risuonare anche quando l’opera fisica scompare. Inoltre abbiamo sperimentato che sono forme che danno protezione, che portano guarigione, armonia.
D Come mai, secondo te, questo movimento artistico sta avendo tanta diffusione negli ultimi anni?
R Probabilmente perché è un’arte alla portata di chiunque, non è un’arte da capire ma da sentire, è un’arte popolare, non elitaria. Siamo probabilmente un po’ tutti stanchi dell’arte concettuale, abbiamo bisogno di un’arte che coinvolga l’uomo nella sua interezza che coinvolga il pensare, il sentire e il volere, quindi non soltanto la mente, ma la totalità dell’anima.
Nel processo creativo si usa la mente per progettare, il cuore per sentirne la bellezza, l’entusiasmo per l’idea e poi i muscoli, gli arti, le mani, per concretizzare l’idea, esercitando la volontà. Questa è per noi la magia della creazione e dell’arte.
E visto che a noi la magia in tutte le sue espressioni piace moltissimo ci riproponiamo di partecipare alla prossima scrittura magica di Walter e Emilia.
L’opera nell’immagine si intitola Dialogo tra Cielo e Terra
Il link del nostro precedente articolo dedicato a Walter Zuccarini:
Walter Zuccarini i suoi oggetti d’Arte e la sua filosofia di vita
Il link alle scritture magiche, e a Terra Madre, località Fonte Tettone, Parco della Majella, Abruzzo:
http://www.lacasaperlearti.com/portfolio/le-scritture-magiche/
La Casa per le Arti è un’associazione artistico-culturale sita a Chieti, in Abruzzo, il cui intento è quello di offrire una residenza creativa, ospitare artisti ed eventi, sperimentare l’arte nei suoi diversi ambiti.









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