Babbo Natale regala l’immaginazione

Quell’anziano barbuto, vestito di rosso, in grado di passare attraverso i comignoli, viaggiare velocemente di paese in paese, con l’aiuto di renne che volano con la sua slitta carica di regali, per esaudire i desideri più diversi di tantissimi bambini, rappresenta un dono grande

Finchè Babbo Natale esiste possiamo esprimere desideri (da mettere su carta per dargli la giusta importanza), che ci permettono di dare un nome a ciò che ci darebbe gioia…forse già colmi di emozione nel farlo

L’immaginazione che ha generato questo portatore di doni, con i suoi tratti così accoglienti e la sua lieve morbidezza, ci consente di andare ben oltre i ruoli e le convenzioni (e le apparenze) del nostro contesto

Ci fa spostare dall’assistere impotenti a realtà banali o distruttive al valorizzare il nostro potenziale minuscolo, ma fondamentale, contributo costruttivo

Immaginare ci fa andare in luoghi altri, per incontri improbabili, in un tempo indefinito, con la leggerezza che fa volare e la spontaneità che rende potenti

Nella sua etimologia troviamo tra l’altro “ configurare immagini nella propria mente”, quindi darsi la possibilità di spaziare nel mondo delle idee, vedere scenari diversi da quello attuale, oppure versioni di noi stessi non ancora sperimentate

Questo è un passaggio essenziale per poter creare quello che ci piacerebbe essere, ovvero rendere concreto ciò che inizialmente si compone nella mente

Se ci consentiamo di immaginare possiamo anche dare spazio non solo a quello che vediamo e tocchiamo, ma anche a ciò che non ha forma ma si sente, non ha voce ma ci fa sussultare…

Osservo in tanti contesti che esprimere le sensazioni e le emozioni che ci si muovono dentro spesso si rivela molto faticoso.

Attribuiamo una priorità indiscutibile alle “ cose da fare”, quindi non c’è abbastanza tempo per soffermarci ad ascoltare quelle sfumature sussurrate dentro e fuori di noi

Temiamo di apparire fragili, o esagerati, se diamo spazio a dettagli toccanti, che ci scuotono e a volte ci fanno soffrire, che non si possono necessariamente spiegare ma rappresentano anche la nostra unicità

Direi che il nostro sentire, le nostre intuizioni, le nostre percezioni sono preziose risorse da integrare ogni giorno, per donarci nutrimento profondo e apertura verso possibilità diverse

Parafrasando un piccolo libro celeberrimo, ricordiamo che esiste anche ciò che è invisibile agli occhi, e può diventare un dono multiforme…come Babbo Natale con la sua cabriolet rossa!

 

 

 

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Autore: Alessandra Caroli

È counselor relazionale ad indirizzo mediacomunicativo ed educatrice professionale. Per Avalon si dedica da anni ad attività di counseling, tutoring e organizzazione di eventi. Coordina le attività didattiche ed è parte del corpo docente della Scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione. Si occupa di counseling e formazione in contesti pubblici e privati, con un’esperienza decennale in ambito sociale, attraverso progetti di riabilitazione per la disabilità psico-fisica di adulti e bambini e di sostegno alle famiglie. Da sempre ama approfondire la conoscenza di luoghi e culture diverse, unendo quindi il viaggio fuori al viaggio dentro di sé. Con entusiasmo, attraverso la rubrica “Il punto di vista del counselor”, si occupa di sostenere e divulgare questo approccio alla crescita personale e di favorire nel lettore un ampliamento delle prospettive nell’affrontare la quotidianità.

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