Nido, salotto o tempio?

Postato da on December 17, 2013 in a casa di Lori e Giò | 2 commenti

Nido, salotto o tempio?

La casa è dove si trova il cuore.
– Gaio Plinio Secondo –

 

Cari amici, quest’oggi sono ospite della rubrica di Loredana e Giorgio per parlarvi della casa da un punto di vista psichico e simbolico.  

Casa, dolce casa … Un bisogno primario per il corpo, la mente e lo spirito, luogo di riparo e protezione, dimora famigliare, oasi, nido o tana, a seconda del momento. Il legame che si instaura con la propria abitazione è tra i più forti e simbolici ed è talmente profondo da rappresentare perfettamente chi vi dimora. Il modo di viverla, di arredarla, di evitarla a volte, racconta tanto di noi, essendo dal punto di vista psichico il locus per eccellenza, un’estensione visibile della personalità e dello stato d’animo del momento. Nella dimensione onirica rappresenta lo sfondo emotivo in cui si muovono i nostri sé e sognarla è come aprire una finestra sul proprio paesaggio interiore.

Mai come in questa stagione la casa è così viva, curata e protagonista, tanto nella quotidianità in cui, complici le temperature più rigide, diventa il nido in cui trovare protezione e intimità, quanto durante le feste in cui si apre volentieri agli altri per mostrarsi calda, accogliente e favorire le relazioni. In questi giorni di preparazione al Natale, assume una dimensione ancora più sentita, direi magica se penso ai bambini fuori e dentro di noi. All’aspetto funzionale si aggiungono la voglia di bellezza e la creatività, molti di noi sono intenti a rinnovare e decorare gli ambienti con un sentimento di amore e cura particolari. Si accendono candele, lucine e incensi, si lucida l’argenteria, si rinnovano i tessuti, si sfornano biscotti: rituali che rimandano ad una sacralità domestica e che rendono le nostre dimore non solo splendenti, luminose e profumate ma anche un vero e proprio tempio.

In questi gesti e nel piacere che li anima rivive l’antico mito di Estia, dea del focolare, secondo la leggenda, tra le dee più amate e riverite di tutta la Grecia. Sorella maggiore di Zeus era considerata la più saggia tra gli dèi, una presenza certa e discreta che amava vivere ritirata, lontana dalle dispute dell’Olimpo e scevra dal bisogno di apparire, anche tra i mortali. Il suo culto infatti, era più diretto ai suoi simboli, il fuoco sacro ed il cerchio, piuttosto che alle rarissime effigi e non c’era casa, tempio o città che non la onorasse mantenendo viva la fiamma sacra a lei dedicata. A livello psichico Estia rappresenta l’essere in contrapposizione all’apparire, e invita a coltivare le qualità del raccoglimento e dell’introspezione, necessarie per trovare il proprio centro (il cerchio) e focalizzare i propri obiettivi (il fuoco). La cura del focolare diviene così strumento e metafora della cura di sé dal punto di vista interiore, come fuori così dentro, tanto per ribadire un concetto universale. La differenza è naturalmente di natura sottile, è una qualità dell’energia che si sostanzia nel come, più che nel cosa, ma è capace di restituire pienezza alle nostre azioni e sacralità alle nostre case ricordandoci la nostra natura divina.

E voi, cari lettori come vivete la vostra casa in questo momento?

 

 

 

 

 

 

 

 



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2 Commenti

  1. ….proprio ieri mi sono accorta di quanto la casa sia per me importante. …non che prima non ne fossi consapevole, ma l’universo mi ha portato a dover fare una scelta…dover rinunciare ad una “casa” per l’appunto…e nonostante la “mia testa” ne sia convinta e abbia fatto la scelta giusta….consapevole….il mio cuore non è contento…
    La mia pancia sa di aver fatto bene, ma…son due notti che sogno quella casa…ed un senso di grande nostalgia e tristezza mi invade a momenti alterni…
    Ringrazio la rubrica e l’articolo di Stefania…bello e in linea con il mio attuale momento…prenderò spunto per curare nei prossimi giorni il focolare domestico di cui oggi dispongo…ed aspetterò che l’universo mi ponga nuove occasioni e possibilità.

    • Cara Giulia,
      parli di testa, cuore e pancia … la testa ha deciso, la pancia approva ma il cuore non proprio.
      Se fosse la mia situazione penserei, grazie ai segnali sempre autentici del corpo, che posso fidarmi del mio sentire ed affidarmi alla vita per ciò che ha in serbo per me; la pancia (vecchia saggia) lo sa già da tempo, la testa si è arresa ma il cuore teme.
      Forse quest’ultimo sta dando voce ad una parte bambina ancora timorosa e che pensa di sentirsi al sicuro nella casa di sempre. Nei momenti di passaggio e di grande cambiamento, per quanto positivi e voluti, è comprensibile che alcune parti di noi si sentano smarrite, ma è proprio lì che possiamo trovare le nostre risorse migliori: una buona madre interiore ed un’Estia premurosa che accolgano noi e la nostra bimba in una casa calda, accogliente e couna bella stanza dei giochi! :)

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