La lettura ci ricorda costantemente la bellezza della diversità: tanti i punti di vista che possono essere esplorati, così accogliamo una prospettiva filosofica per approfondire un ‘sentire’ comune.
Arthur Schopenhauer, filosofo tedesco del XIX secolo, considerato spesso cupo e pessimista, sorprende con la sua opera “L’Arte di Essere Felici”. Questo libro, scritto in forma di saggi, esplora la complessità dell’esperienza umana e offre una prospettiva unica sulla ricerca della felicità.
“ […]nella vita è come nel gioco degli scacchi: in entrambi i casi facciamo, è vero, un piano, ma esso rimane assolutamente condizionato da ciò che avranno voglia di fare l’avversario negli scacchi e nella vita il destino. Le modificazioni che ne derivano sono per lo più talmente significative che in fase di realizzazione il nostro piano sarà appena riconoscibile in alcune linee fondamentali. “
Schopenhauer, si presenta qui come un saggio osservatore della condizione umana, offre consigli pratici e riflessioni profonde sulla vera natura della felicità. Il suo stile di scrittura è eloquente e riflessivo, accompagnandoci in un viaggio di autoesplorazione e consapevolezza.
Il libro sfida le convenzioni filosofiche del suo tempo. L’autore non adotta semplicemente una visione fatalista della vita, ma invece esplora le vie attraverso le quali gli individui possono perseguire la felicità in un mondo che sembra spesso ostile.
Il concetto chiave che permea l’opera è la volontà, intesa come il motore interno che guida le azioni umane. Schopenhauer suggerisce che comprendere la natura della volontà è essenziale per avvicinarsi alla felicità. Questo concetto, sebbene radicato nella filosofia schopenhaueriana, viene presentato in modo accessibile e pertinente alla vita quotidiana.
“L’Arte di Essere Felici” invita il lettore a esplorare la propria interiorità, a comprendere le motivazioni profonde che guidano le azioni e a cercare una forma di felicità che vada oltre le fugaci gioie esterne. Schopenhauer sottolinea l’importanza di ridurre le aspettative e di coltivare una forma di contentezza interiore che non dipenda dalle circostanze esterne.
“Ciò che ci rende felici o infelici non è quello che le cose sono realmente nel contesto esterno dell’esperienza, ma quello che esse sono per noi, dal nostro punto di vista. “
Un’ opera che mostra il lato più umano del filosofo, un invito a una riflessione profonda sulla vita, formulato in modo accessibile e coinvolgente.